Soulmates......taekook

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Tae's pov

" Questo ? " la voce di Jimin incominciava a perdere l'entusiasmo che aveva fino a poco tempo fa .

" Mmmm ... non sono convinto " invece la mia faccia disgustata era più che convinta che quella cosa luccicante dal colore orribile non andasse bene .

Con uno sbuffo mi lasciò lì impalato nel bel mezzo del negozio per andare a cercare qualcos'altro .

Un'alzata di spalle fu la mia risposta, mentre mi lasciavo distrarre dalle persone che camminavano davanti alla vetrina di quella bellissima boutique del centro di Seoul, dove eravamo finiti dopo un lungo pellegrinaggio alla ricerca di vestiti che potessi indossare quella sera stessa .

Un tenero sorriso fece compagnia allo sguardo sognante che avevo ogni volta che pensavo a Jungkook .

Era passato più di un mese da quella sera in cui, su quella terrazza, ci eravamo ritrovati e al pensiero di ogni secondo, minuto, ora o giorno passato con lui il mio cuore iniziava a battere più forte e un piacevole formicolio s'impossessava del mio corpo .

In questo momento ero disgustosamente felice e tutti non facevano altro che prendermi in giro, anche se sapevo benissimo quanto anche loro fossero al settimo cielo per come la mia vita fosse radicalmente cambiata in poco tempo .

Jungkook si stava rivelando un ragazzo meraviglioso, attento, premuroso, non si stancava mai di dimostrarmi quanto mi amasse e quanto io fossi sempre al centro dei suoi pensieri .

Per non parlare del suo lato passionale che riusciva ad accendermi come un fiammifero appena mi sfiorava ... e il suo corpo ... dio era ... mi ritrovai con il labbro inferiore tra i denti all'immagine di lui, nudo sopra e dentro di me che spingeva, in quella che era stata la mia prima volta e che non avrei potuto sognare più perfetta .

Nonostante l'aria condizionata una vampata di calore percorse il mio corpo, cercai con gli occhi dove fosse Jimin, il mio migliore amico era già abbastanza imbarazzante normalmente, figuriamoci poi se mi avesse beccato ad avere le scalmane per qualche pensiero sconcio sul mio ragazzo .

Il mio sguardo si perse tra la quantità di abiti più o meno eleganti che mi circondavano e pensai che qualcosa di nuovo anche per il lavoro mi sarebbe piaciuto ora che me lo potevo permettere .

Non che navigassi nell'oro adesso, ma tra lo stipendio del primo mese da Jungkook, i soldi che continuavano a mandarmi i miei genitori e con il lavoro alla Jeon, qualche sfizio me lo potevo concedere .

Il mio impiego come assistente del Sig. Jeon stava andando alla grande, mi piaceva molto e stavo scoprendo un mondo che non conoscevo, ma che velocemente mi stava appassionando, la terra su cui tutti amavano stare era irrimediabilmente malata, e far parte di un qualcosa che cercava nel suo piccolo di guarire il nostro pianeta era emozionante ed ammiravo tantissimo il padre di Jungkook per aver impegnato così tante energie in questo progetto, in anni, in cui nessuno ci credeva .

Di quei famosi contratti, in quasi un mese, ne avevo controllati attentamente due perdendoci moltissime ore, ma alla fine erano risultati autentici e ad oggi ne mancavano ancora tre, tra cui quello che avevo fatto alzare le antenne al padre di Jungkook .

Purtroppo, per svolgere il lavoro ordinario più quello investigativo, prolungavo sempre di qualche ora l'orario e con Jungkook che stava studiando come un pazzo per recuperare gli esami, non eravamo riusciti a vederci più di tanto, ci sentivamo in lunghe telefonate alla sera e spesso tutti e due ci addormentavamo con il telefono ancora collegato .

Sapevo benissimo che due weekend fa aveva programmato affinché potessimo passare quei giorni da soli, ma la comparsa dei miei amici e di suo cugino alla fine si era rivelata una piacevole sorpresa, avevamo trascorso tutto il tempo divertendoci come pazzi, e sapendo quando tutto ciò fosse mancato a Jungkook negli ultimi mesi sentirlo ridere o vederlo interagire con tutti gli altri come se facesse parte del gruppo da sempre aveva riempito il mio cuore di gioia pura .