Soulmates......taekook

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Abbracciati sul divano avevano prima placato gli animi con dolci carezze e teneri baci che, come una pozione miracolosa, avevano infuso l'amore in profondità nell'anima dell'altro, poi lentamente e con un filo di voce il maggiore aveva iniziato a parlare sentendo, a volte la rabbia a volte la paura, pervadere Jungkook combattuto tra l'ansia per l'incolumità del suo amore, alla furia verso quel bastardo che stava tramando chissà cosa alle spalle di suo padre e della sua famiglia .

" Non posso credere a quanto tu sia  stato irresponsabile, avrebbe potuto ... " le mani nei capelli corvini erano un chiaro segno della preoccupazione del più piccolo " sono sicuro che mio padre non avrebbe mai voluto che ti mettessi così in pericolo per ... "

" E sentiamo ... cosa ci sarebbe di così pericoloso in un pranzo ? non so, forse avrebbe potuto uccidermi con le bacchette ? " anche se in quel momento faceva lo spavaldo Taehyung non aveva dimenticato la paura e l'ansia che attanagliavano il suo corpo in quelle ore .

" Santo cielo Tae sei veramente un ingenuo, lo sai che i migliori ed i peggiori affari si concludono quasi sempre intorno ad un tavolo imbandito, tra falsi sorrisi e strette di mano che non valgono nulla ? " per la prima volta da quando si conoscevano Jungkook alzò la voce .

" Lo so eccome, ti ricordo che studio legge ed è proprio per quello che ho accettato, mio dio hai così poca considerazione di me ? sarò ingenuo e mi fiderò anche delle persone sbagliate, ma credo anche di essere abbastanza intelligente per capire quando mi si presenta un'occasione irripetibile, visto che il mio compito principale all'interno dell'azienda di tuo padre è proprio quello di capire cosa sta succedendo e tenere d'occhio quell'uomo ... " abbassò la voce fino a ridurla ad un sussurro " ... amo immensamente te e amo i tuoi genitori ... l'ho fatto per impedirgli di farvi del male ".

Il suo tono si addolcì all'istante " e perché non me lo hai detto ? avrei potuto aiutarti ".

" Certo, immagino ... precipitandoti in quel ristorante e facendoci scoprire all'istante, sai anche tu che non riusciamo a nascondere quello che proviamo ... già non so come ho fatto a non scavalcare il tavolo e colpirlo mentre parlava in quel modo di te "

" Eh già dimenticavo ... vieni qua tigre ".

Taehyung sorrise, arrossendo leggermente, al ricordo di come aveva reagito Jungkook dopo avergli raccontato ogni cosa, dall'incontro nel negozio, alla sua completa dimenticanza a causa del loro appuntamento, fino alla rapida fuga dal ristorante di Park, e a come avevano continuato la loro riappacificazione su quel divano ... riusciva ancora a percepire il sapore del suo seme sulla lingua .

Con le guance rosate distolse lo sguardo dal minore che ora, dopo una settimana da quel giorno, era in piedi davanti a lui agitato che percorreva avanti e indietro lo spazio nello studio del padre a casa loro in attesa che arrivasse proprio quest'ultimo .

" Amore mi stai facendo venire il mal di testa ... che poi ... dovrei essere io quello nervoso visto che sono stato invitato a casa sua "

" È fuori questione che tu vada da solo a casa di Park "

Alla fine con tutte le sue armi spianate, occhioni da cucciolo, broncio strappabaci più l'appoggio a sorpresa del Sig. Jeon era riuscito a spuntarla su Jungkook e prendere un taxi per dirigersi verso il Trimage, il lussuoso complesso residenziale, perché, anche se sapeva benissimo che individuare la macchina del suo ragazzo in mezzo a tutto quel traffico sarebbe stato impossibile lui non voleva assolutamente rischiare, non aveva dubbi che ci fossero centinaia di telecamere di sicurezza lì intorno .

Seduto in quell'auto con la musica di qualche gruppo K-pop a fargli compagnia pensò che se non fosse stato così terrorizzato la cosa sarebbe potuta anche essere divertente , insomma chi da bambino non ha sognato almeno una volta nella vita di fare l'agente segreto ?.