Capitolo 11

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Il primo di dicembre mi consegnarono la mia nuova casa e le chiavi.

L'imprenditore edile si era occupato anche di arredare gli spazi come avevo chiesto, il piano terra era perfetto, tutto disposto nel modo giusto, anche il primo piano era di mia soddisfazione.

Ora che avevo il mio negozio dovevo fare le varie domande per i permessi di apertura, ma anche andare alla gilda dei commercianti per potermi mettere in contatto con i fornitori di materie prime.

Mentre i miei permessi venivano gestiti negli uffici preposti, le merci che avevo ordinato iniziarono ad arrivare.

Il mio magazzino fu presto pieno, così portai il resto nella mansarda.

Prima di iniziare a lavorare le materie prime aggiornai la partita doppia con le uscite per gli acquisti fatti, tenni anche un registro di magazzino.

Avevo bisogno di un marchio per personalizzare le mie opere così scelsi una volpe, andai da un falegname e mi feci fare l'insegna in legno da appendere sopra il mio negozio con il mio logo la volpe in posizione seduta sulle due zampe posteriori.

L'insegna diceva: Lee - Negozio di Articoli Magici – La Volpe d'Argento.

Andai nel magazzino dove c'era il minerale di ferro, ne avevo comprate dieci casse, impiegai sei ore a finire il contenuto di una cassa e a trasformare il metallo in lingotti, ne vennero solo sessanta da un chilogrammo.

Ero affamata così andai a pranzo, nel pomeriggio avrei iniziato a produrre armi e armature da mettere nelle rastrelliere e nei manichini del mio negozio in esposizione.

Produssi dieci spade, quattro con attacco di attributo vento, quattro con attacco fulmine e due con il fuoco. Dieci mazze ferrate con attacco di attributo terra, dieci set di coltelli da lancio tutti con attacco di tipo vento, ma un incantesimo diverso da quello delle spade.

Mentre le spade lanciavano lame di vento, i coltelli erano ammantati da uno strato di vento che li rendeva più affilati e letali, aumentandone la velocità di lancio.

Le armi bianche erano quasi terminate, ora dovevo preparare gli archi, le faretre e le frecce.

Gli archi, sempre dieci, vennero incantati con un incantesimo che ne migliorava la precisione di tiro, le frecce invece con magia di attributo fuoco e vento.

Passai alle armature, anche queste avevano le loro magie difensive, in più erano finemente decorate, armature degne di un generale.

La parte del mio negozio dedicata alle armi era completa, ora dovevo aggiungere altri articoli e mi misi subito all'opera, creai sfere di comunicazione che permettono di parlare a distanza e allo stesso tempo vedere l'immagine della persona con cui si sta comunicando, bastava dire alla sfera di cristallo con chi si voleva parlare, ovviamente anche il ricevente doveva avere una sfera di cristallo.

Un altro oggetto magico inserito nel mio negozio era l'anello muta pelle, che permettevano di cambiare il proprio aspetto fisico girando l'anello tre volte intorno al dito, ogni anello aveva una sola trasformazione, ma poteva essere usata senza limiti di tempo e più volte senza che l'incantesimo si esaurisse.

Creai anche anelli con incantesimi scudo incorporati per coloro che non si sentivano al sicuro o erano stati minacciati.

Per ultimi gli anelli di fuga sicura, avevano un teletrasporto incorporato che li avrebbe portati a sei chilometri di distanza dal punto in cui si trovavano, il teletrasporto però aveva un limite di tempo, poteva essere usato solo una volta al giorno.

Passai all'abbigliamento con mantelli impermeabili, abiti con protezioni contro le magie, lame affilate e oggetti contundenti e vestiti termoregolabili della temperatura corporea.

Ghiacciaie e fornelli ad induzione magica, invece che funzionare con blocchi di ghiaccio o a legna.

Tutti gli oggetti in vendita nel mio negozio portavano il mio logo, la volpe argentata.

Il negozio era pronto per l'apertura e tutte le pratiche erano state svolte, non feci nessuna inaugurazione aprii e basta.

Non si presentò nessuno.

Tre mesi dopo arrivò il primo cliente, in realtà era un nobile che aveva bisogno di andare in bagno.

Prima di andarsene diede uno sguardo agli articoli in vendita e comprò due sfere di comunicazione.

Dopo quel primo acquisto la voce si sparse tra gli altri nobili che volevano comprare anche loro le sfere, ne avevo preparate mille nel tempo morto dei tre mesi in cui non si era visto un cliente e furono tutte esaurite. Ogni sfera costava dieci monete, per un totale in entrata di diecimila monete d'argento.

Anche i mantelli andarono a ruba, dopo tutto erano fatti di materiale di ottima qualità.

Nel negozio avevo ancora molto spazio da poter sfruttare, decisi di lasciare una parte per quando sarei riuscita ad attivare l'attributo legno e quindi diventare un maestro di elisir, mentre una parte fu adibita alla vendita di amuleti.

Gli amuleti di sorveglianza stazionari abbinati agli specchi di controllo andarono a ruba anche loro, bastava piazzare gli amuleti in prossimità del luogo che si voleva sorvegliare e non appena qualcuno si fosse introdotto in quel luogo lo specchio avrebbe iniziato a vibrare e ad emettere uno scampanellio, alla persona che aveva piazzato gli amuleti gli sarebbe bastato guardare lo specchio per tenere sotto controllo il luogo sotto sorveglianza, anche a miglia di distanza.

Stranamente nessuno voleva comprare le mie armi e le armature, che iniziarono a prendere polvere anche se mantenevano la loro lucentezza, poi mi ricordai che quando lavoravo per Andy Dixon aveva parlato di un torneo, evidentemente avevano saturato già il mercato con le loro spade e armature, anche se la maggior parte erano di mia fabbricazione, mi ero data la zappa sui piedi da sola.

Anche la guerra era finita, quindi non c'erano richieste per armature, o comunque armi usate nei periodi bellici.

Mi venne un'idea a cui forse avrei potuto pensare prima, andare alla gilda dei mercenari.

ESPULSA DALLA FAMIGLIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora