Anche se era lunedì chiusi il negozio, che comunque volevo tenere aperto solo il sabato e la domenica, ma prima avrei dovuto farmi una clientela fissa.
«Buongiorno posso fare qualcosa per lei?» Mi chiese l'addetto al ricevimento della gilda.
«Salve, mi chiamo Tori Lee, ho un negozio di articoli magici, mi domandavo che tipo di merci i vostri mercenari avessero bisogno per il loro lavoro.»
«Perché mi fa questa domanda?»
«Vorrei adeguare il mio negozio alle esigenze lavorative dei mercenari, e pensavo di fare uno sconto del dieci percento ad ogni persona che si presenta con la tessera della gilda dei mercenari.»
«È un gesto molto generoso da parte vostra, venga la faccio parlare con un nostro veterano, si chiama Edward Robinson.»
La donna mi portò in un grande salone pieno di tavoli e poi mi resi conto che era una taverna all'interno della gilda stessa.
«Edward?»
«Sì, che c'è?» Chiese il mercenario alzando lo sguardo dal suo boccale di birra ormai vuoto.
«Questa ragazza vorrebbe parlare con te.»
«Vieni qui ragazza e offrimi da bere, parlerò fino a quando continuerai a sovvenzionare le mie bevute.»
«Con piacere.» Risposi e ordinai tre birre in boccali molto grandi.
«Allora bambina di cosa volevi parlarmi?»
«Ho un negozio che vorrei adattare alle esigenze lavorative di voi mercenari, mi domandavo di cosa aveste bisogno nelle vostre missioni.»
L'uomo prese il primo boccale e se ne scolò mezzo in pochi secondi.
«La prima cosa che mi viene in mente sono le scarpe con carrarmato ben definito per poter fare presa nei sentieri dove c'è fango o l'inverno con il ghiaccio, abiti comodi ma allo stesso modo funzionali.» L'uomo fece una breve pausa per prendere il secondo boccale, non mi ero nemmeno accorta che il primo era finito. Se lo scolò tutto in un fiato, si asciugò con la manica la bocca e riprese a parlare. «Un modo veloce di accendere il fuoco, devi sapere che molti muoiono in montagna dal freddo, perché non sono riusciti ad accendere un fuoco o a trovare un riparo, certo se sei un mago di attributo fuoco non hai di questi problemi, ma di solito i mercenari hanno attributo terra.» Il terzo boccale era solla sua bocca, presto la birra sarebbe finita, così ordinai un altra birra. «Una cosa molto frustrante è che dobbiamo portarci dietro un sacco di roba che è pesante ed ingombrante. Anche le nostre armi sono un problema, di solito le nostre missioni sono nei boschi o accompagnare le carovane, molti di noi preferiscono maneggiare grosse asce che sono davvero pesanti e in un corpo a corpo ti sfiniscono subito.»
L'uomo aveva smesso di parlare, poi mi resi conto che si era scolato anche il quarto boccale e mi guardava in attesa che il suo silenzio mi illuminasse su quello che doveva fare, ordinai altri quattro birre.
«Ci sono anche altri problemi non meno irrilevanti, dopo aver viaggiato per giorni e arriviamo a destinazione puzziamo così tanto che i nostri clienti all'arrivo sono sempre disgustati, purtroppo non ci è permesso fermarci a lavare, ogni fermata superflua può dare modo ai banditi di tenderci un agguato. Non abbiamo medicine adatte durante gli incidenti, gli insetti ci divorano sia di notte che di giorno e trovare acqua durante il tragitto diventa difficile, ma di solito per ovviare questo problema ci portiamo dietro un mago di attributo acqua, anche se sono pochi quelli che vogliono unirsi alle nostre spedizioni, troppo pericolose.»
Mentre l'uomo parlava le immagini di una mia vita in un altro mondo, uno tecnologico, si rivelò a me. Immagini di persone che usavano zaini da montagna, scarpe da trekking, tende per dormire, sacchi a pelo, materassini, gavette da montagna, borracce, fornelli portatili, prodotti antizanzara, lanterne e accendini.
Tutte le conoscenze di quella vita si riversarono nella mia mente e insieme a quelle delle mie altre vite in mondi magici mi avrebbero aiutato a fare la differenza.
Ringraziai il mercenario e andai alla gilda dei commercianti a fare degli ordini di merce che avrei usato per la mia nuova produzione.
La merce arrivò una settimana dopo, c'era della linfa dell'albero della gomma che in questo mondo chiamano Ukok, ma di cui non ne conoscono l'uso, utile per fare il carrarmato della suola delle scarpe. Le foglie di un albero chiamato Aral, grandi sei volte le foglie di banano, mi arrivarono arrotolate su loro stesse, erano molto utili per fare dei tessuti molto resistenti e impermeabili naturalmente, ma bisognava conoscere il modo giusto di trattare la foglia e lavorarla, con questo avrei fatto abiti, zaini, sacchi a pelo e tende. Nella consegna c'era anche della pelle di rinoceronte di fuoco per fare la tomaia delle scarpe da trekking; piume di Kirat un uccello simile alle oche ma sei volte più grande, le cui piume erano morbidissime e tenevano molto caldo, sarebbero state ottime per imbottire i sacchi a pelo; arrivarono anche alcuni fiori e radici di erbe medicinali che avrei usato per fare unguenti repellenti per insetti, per farli non avevo bisogno di usare l'attributo legno, ma solo di un po' di cera d'api da fare sciogliere e a cui unire gli oli estratti dalla distillazione delle radici, mentre i fiori servivano per dare un odore gradevole agli umani.
Impiegai due mesi a terminare di creare tutti gli articoli, essendo il mio un negozio di articoli magici tutti quelli prodotti da me lo erano, avevo aggiunto incantesimi tramite iscrizioni magiche a tutto. Le gavette erano fornite di tre piedi perché le pentole non avevano bisogno di un fuoco per funzionare visto che c'era una iscrizione per cuocere i cibi, gli otri e le borracce erano incantate per riempirsi di acqua se agitate tre volte, le asce erano incantate per essere leggere e con un incantesimo di tipo vento per renderle più letali, le scarpe da trekking erano antiscivolo, adatte per un terreno fangoso e ghiacciato, i vestiti erano autopulenti e con la pomata repellente anche i batteri della pelle che producono cattivo odore si sarebbero allontanati garantendo una migliore igiene, avevo costruito anche degli accendini funzionanti con iscrizioni magiche.
Le tende oltre che impermeabili e resistenti al vento erano termoregolabili a ventidue gradi sia d'estate che d'inverno, in più le tende una volta ripiegate diventavano piccolissime e potevano essere trasportate con facilità. Gli zaini avevano la capienza di sessanta litri, ma al loro interno lo spazio era maggiore e potevano trasportare fino trecento litri. L'unica pecca era che non avevo elisir adatti per guarire eventuali ferite, avrei dovuto aspettare di coltivare l'attributo legno, però non mi impediva di creare unguenti oltre che repellenti, per le scottature, le contratture, emostatici e antibatterici da mettere nelle ferite per non farle infettare.
Andai alla gilda dei mercenari e chiesi di poter affiggere il mio poster con l'elenco della merce in vendita, sottolineando che ogni prodotto sarebbe stato scontato del dieci percento, ma solo per i mercenari della gilda stessa.
Edward Robinson arrivò il giorno dopo insieme a quella che seppi essere la sua squadra, curiosarono un'ora in negozio leggendo le etichette di ogni prodotto e mi chiesero dimostrazioni sulla capienza degli zaini, vedere come si montavano le tende e così via.
Fecero scorta di tutto e poi se ne andarono, per fortuna in magazzino avevo ancora molta merce che andai a prendere per riempire di nuovo gli scaffali.
Per un mese non si vide nessuno, poi arrivarono i mercenari a frotte. Uno di loro mi disse che la squadra di Robinson era appena ritornata da una missione di trenta giorni e al loro rientro avevano iniziato a lodare le merci del nostro negozio e a fare dimostrazioni direttamente nel pub della gilda dei mercenari.
Mi svuotarono gli scaffali ben quindici volte quel giorno e io fui felice di riempirli ancora e ancora.
I miei prezzi erano davvero bassi perché le materie prime non erano costose e io non avevo ricaricato troppo, soprattutto tenendo conto delle ore per creare ogni prodotto e il lavoro da iscrizionista per incantare la merce. Questo negozio aveva due scopi, fare soldi, ma quello più importante era permettermi di usare le mie magie di attributo metallo per farlo evolvere, e stava funzionando perché ero già a livello cinquanta.
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ESPULSA DALLA FAMIGLIA
Viễn tưởngQuel giorno ho perso tutto: famiglia, titolo nobiliare, nome e cognome. Mi sono ritrovata in mezzo alla strada così velocemente che ancora oggi faccio fatica a capire come sia stato possibile. Ma anche se ho perso tutto, ho ancora me stessa. ©Tutti...