Capitolo 33

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Gli invitati alla mia festa di compleanno stavano arrivando, per il momento non ci arrivò nessuna segnalazione da parte degli eunuchi alla ricezione degli ospiti, riguardante inviti blu.

Io portavo la solita tunica bianca ricamata in oro con la testa della volpe sul davanti, Delmar volle vestirsi in nero, così la sua tunica e il suo mantello li feci di quel colore, ricamai tutto in filo d'argento, anche la tigre dai denti a sciabola. Albert scelse il blu che ricamai sempre in argento con l'albero da lui richiesto sul davanti, Cristopher volle vestirsi di rosso e come per gli altri ricamai in argento e misi l'aquila in bella vista.

Il nostro era il tavolo d'onore, anche se tra di noi solo io portavo il simbolo dell'arcimago, questo perché gli altri tre erano i nostri assi nella manica e dovevano mantenere un basso profilo.

Alla fine riuscii a trasformare con un incantesimo i nostri bastoni in bracciali e a farli entrare a palazzo in modo discreto.

La cena ebbe inizio, tutto andò bene fino alla consegna dei regali del mio compleanno. Fui chiamata al tavolo dei reali per ricevere i miei regali, l'eunuco chiamava gli invitati uno per uno, quando fu il turno di Becka Davies sentii dietro di me un forte sentimento omicida, sapevo esattamente chi avevo dietro e alla fine non avrei dovuto sorprendermi così tanto.

Mentre Becka si allontanava toccai il bracciale e lo girai intorno al polso, era un segnale per gli altri arcimaghi che qualcosa era in atto e di tenersi pronti.

Dopo Becka fu il turno della marchesa Evanna Smith, anche con lei sentii venire da dietro lo stesso sentimento omicida, ma quando fu il turno di Berenice il demone perse la pazienza ed esplose in tutta la sua ira.

La regina madre salto verso Berenice mentre la pelle del viso si spaccava per mostrare una carne deformata al di sotto di colore rossa.

Il demone che aveva preso il posto della regina madre colpì Berenice e il colpo le si ritorse contro ferendosi in modo grave, sangue blu iniziò ad uscire dalla ferita.

Delmar diede ordine di sgombrare il giardino, io attivai una matrice per tenere bloccato il demone almeno un minuto, se fossimo stati fortunati due, il tempo di evacuare tutti.

Tutti riuscirono a mettersi in salvo, noi quattro arcimaghi eravamo in posizione con i nostri bastoni in mano.

Il demone si libero e anche dal suo travestimento, una creatura grottesca si fece strada attraverso la finta pelle crescendo di secondo in secondo fino ad arrivare a quindici metri di altezza.

Un urlo disumano ci colse alla sprovvista, essendo un attacco sonoro le nostre difese lo lasciarono passare, i miei organi interni erano rimasti feriti e anche le mie orecchie, presi subito un elisir e così gli altri.

Il demone cercò di afferrarmi, ma io usai l'attacco ghigliottina per cercare di tranciagli il braccio, ma non fu potente come speravo, lo tagliai solo abbastanza da farlo desistere.

Delmar usò la magia di ghiaccio permafrost per bloccare le gambe del demone e io lo aiutai, mentre Albert e Cristopher lanciarono una potente magia di luce, crearono delle catene che avvolsero il demone, ora era immobilizzato.

Io optai per creare una spada di ghiaccio e fuoco, avevo scoperto che riuscendo ad unire questi due attributi apparentemente opposti si otteneva una fiamma potentissima, però mi ci sarebbero voluti alcuni minuti per realizzarla.

Delmar lanciò una serie di lance di ghiaccio contro il demone, Albert posizionò una sfera di acqua sopra la testa per affogarlo e Cristopher attaccava con palle di fuoco.

Il demone vedendo che stava per soccombere, attivò la sua linea di sangue demoniaca e l'energia demoniaca iniziò ad addensarsi intorno a lui proteggendolo dai vari attacchi, il ghiaccio che teneva imprigionato le sue gambe iniziò a sbriciolarsi a contatto con l'energia demoniaca, le catene di luce a mala pena resistevano.

ESPULSA DALLA FAMIGLIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora