Diedi ad Albert sei mesi di paga anticipati, non sapevo quanto sarei stata via, così il ragazzo non sarebbe rimasto senza denaro.
Presi il mio zaino da quaranta litri e me lo misi in spalle, il palazzo reale non era molto distante, avevo dei vestiti adatti a cavalcare con pantaloni rinforzati all'interno.
Quando arrivai davanti al palazzo reale c'erano ad aspettare i miei due fratelli e otto soldati a cavallo, uno dei soldati teneva un cavallo senza proprietario per le briglie e capii che era mio.
La carrozza era pronta alla partenza ma i principi non si vedevano ancora.
«Questo è mio.» Dissi al soldato che aveva il mio cavallo.
Montai con gran facilità e mi apprestai alla partenza anche se i reali non si vedevano ancora.
Mio fratello Adam si avvicinò a me con il suo cavallo, non avevo voglia di parlare con lui così gli consegnai la lettera della regina con il sigillo reale.
Adam ruppe il sigillo e lesse la lettera poi la mise via tornando indietro, Richard che era a terra perché avrebbe viaggiato in carrozza, andò da Adam a chiedergli cosa ci facevo e lui gli rispose solo che ero autorizzata.
Quando arrivarono i principi non si accorsero di me, questo gli impedì di protestare perché ci fosse una donna nella loro scorta.
Adam camminava davanti a tutti, dietro di lui c'erano quattro cavalieri, la carrozza con i dignitari, un carro merci con i viveri, e altri quattro cavalieri e me a chiudere la fila.
La carrozza viaggiava spedita, i primi cinquanta chilometri erano sicuri e la strada era lastricata di pietra, il problema sarebbe arrivato una volta affrontata la strada di terra. Comunque non era un problema visto che erano due settimane che non pioveva, la carrozza non avrebbe avuto problemi.
Viaggiammo per sei ore senza fermarci mai e da due ore eravamo sulla strada di terra, i principi erano esausti e ordinarono di fermarci.
Ci accampammo su un prato lungo la strada e iniziai a preparare il mio pasto. Tirai fuori dal mio zaino un sacchetto con dentro della carne cruda, il sacchetto era refrigerante e avrebbe conservato bene la carne, un'altra delle mie invenzioni che andavano a ruba in negozio.
Anche gli altri stavano cucinando così non prestarono attenzione a me, però io prestavo attenzione a loro, il conducente del carro merci era il cuoco della carovana e stava usando un po' troppi ingredienti per le persone che avrebbero dovuto mangiare facendo avanzare cibo che sarebbe stato buttato, tra una settimana i viveri sarebbero finiti.
La principessa era molto sofferente, non era abituata a viaggi lunghi e quando riprendemmo a muoverci la sentii lamentarsi.
Si fece buglio intorno alle sette di sera, l'orario in cui ci accampammo, io tirai fuori una lampada da campeggio funzionante con iscrizioni magiche che sfruttano l'attributo luce.
La lampada era così potente da illuminare tutto il campo di bivacco, mi domandavo però perché nessuno accendesse un fuoco centrale per scoraggiare gli animali feroci.
Andai a montare la mia tenda e a sistemare le mie cose all'interno, poi feci una ispezione del perimetro, misi alcuni amuleti a protezione e altri per sorvegliare, a questo punto del fuoco non ce ne era più bisogno.
Tornai alla mia tenda, presi la gavetta e iniziai a preparami il pasto, gli altri stavano mangiando gli avanzi del pranzo, ma ce ne era così tanto che una buona parte fu buttata via, con il caldo di quei giorni non si sarebbe conservata.
Durante la notte un branco di lupi si avvicinò all'accampamento, quello stupido di Adam non aveva messo nessuno di pattuglia, ma io fui avvertita dal mio specchio di sorveglianza che iniziò a vibrare e squillare, dopo averlo controllato uscii per affrontare i lupi, misi la lampada al centro del bivacco per fare luce e iniziai a respingere le bestie che si erano ammassate sul confine del nostro campo tenuti lontani dai miei amuleti di protezione, la mia spada li tagliava a pezzi ad ogni fendente, alla fine tredici lupi erano morti e il capo branco fuggi insieme al resto dei sopravvissuti.
Me ne tornai a dormire con Adam che mi osservava da lontano.
La mattina presto non riuscimmo a partire in tempo, i reali facevano i capricci, chi diceva che aveva problemi a sedersi, chi alla schiena per aver dormito male.
Alle nove ci mettemmo in viaggio e ci fermammo a mezzogiorno per il pranzo. Per recuperare il tempo perso quella mattina facemmo solo un'ora di sosta e ripartimmo subito.
Mentre mi apprestavo a scendere dal mio cavallo sentii un grido provenire dalla carrozza dei reali, ci precipitammo tutti ad andare a vedere e il principe Crofton era caduto a terra a causa della sorella che era inciampata sul suo vestito e gli era finita addosso. Il secondo principe urlava dal dolore e quando la principessa si alzò da sopra suo fratello vedemmo che il suo ginocchio era andato.
I legamenti non tenevano più dovevano essere strappati e dal ginocchio si vedeva una bozza, probabilmente la rotula uscita.
Nessuno sapeva cosa fare, non c'era un medico nel gruppo.
Così presi la cassetta del pronto soccorso e mi feci avanti, prima di tutto dieti un elisir per il dolore al principe che vendendo che faceva effetto si tranquillizzò subito fidandosi di me.
Riallineai il ginocchio rimettendo la rotula al suo posto, poi lo steccai per immobilizzarlo.
A questo punto diedi un'altra pillola elisir al principe che lo avrebbe aiutato a guarire durante la notte, domani mattina avremo potuto togliere la fasciatura e la stecca.
Il principe fu fatto sdraiare in carrozza, i sedili erano imbottiti e sarebbe stato più comodo per dormire.
Nel caso fosse successo qualcosa ad uno dei principi avrei dovuto fare subito rapporto alla regina consorte, prima di lasciare il mio negozio gli diedi una sfera di comunicazione, così andai nella mia tenda e la chiamai.
«Hai fatto un ottimo lavoro, tienimi informata se succede qualcos'altro.»
«Sì vostra maestà.»
La porta della mia tenda si aprì all'improvviso e Adam era lì fuori.
«Che vuoi?»
«Con chi stavi parlando?»
«Ho ordini di riferire qualsiasi cosa fosse successa ai principi alla regina consorte, parlavo con lei.»
«Come fai a conoscere la regina consorte.»
«Esci o ti butto fuori.»
Adam sembrava sorpreso della mia sfuriata, dopo un attimo di sconcerto uscì dalla mia tenda.
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ESPULSA DALLA FAMIGLIA
FantasiQuel giorno ho perso tutto: famiglia, titolo nobiliare, nome e cognome. Mi sono ritrovata in mezzo alla strada così velocemente che ancora oggi faccio fatica a capire come sia stato possibile. Ma anche se ho perso tutto, ho ancora me stessa. ©Tutti...