Capitolo 21

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I miei clienti ci misero un po' a rendersi conto che non ero una nuova commessa e piano, piano il mio cambiamento era sulla bocca di tutti, forse perché Albert si era fatto sfuggire il piccolo particolare che ora era un arcimago.

Quando una mattina la regina Idonea venne a trovarmi non mostrò nessun segno di stupore, segno che la notizia era arrivata anche a lei.

Servii un tè e dei pasticcini alla regina nella mia sala da pranzo al piano terra.

«Sei davvero un arcimago?»

«Sì.»

«Secondo le leggi lasciate dai nostri predecessori se nasce un arcimago nel regno questo deve prendere la corona.»

«Non sono interessata.»

«Il re vuole mettere un editto imperiale per farti diventare sua moglie.»

«Se non vuole che riduca il suo palazzo reale in macerie faccia pure, sono diventata arcimago perché voglio essere libera e non il burattino di qualcuno. Quando lo vedrai cerca di essere convincente e di non fargli fare idiozie.»

«Ho bisogno di una tua dichiarazione scritta dove rinunci a governare il regno e forse è meglio aggiungere anche che non vuoi diventare né una regina né una concubina.»

«Bene, vado a prendere della carta e una penna.»

Tornai poco dopo e iniziai a scrivere la lettera di rinuncia al re, poi firmai con Tori Lee Arcimago e timbrai con il timbro del negozio, uno scudo con al cento una volpe seduta.

«Va bene?»

«Sì, anche se non era necessario aggiungere che avresti distrutto il palazzo reale se il re avesse osato emettere un editto di matrimonio senza il tuo consenso.»

«Non volevo lasciare nulla al caso. A proposito, hai scoperto perché quegli idioti dei miei ex genitori mi rivolevano indietro?»

«Sì in effetti. I nobili che erano presenti alle nostre riunioni segrete non erano molto felici dei tuoi genitori per come ti avevano trattato e hanno iniziato a prender distanze, quando i tuoi hanno scoperto il motivo hanno provato a riprenderti per migliorare la loro immagine difronte agli altri nobili.»

Io e la regina parlammo per un altro po', poi tolse il disturbo.

L'eunuco della regina arrivò una settimana dopo con un invito ad una cena di gala a cui ero obbligata ad andare.

Decisi per l'occasione di indossare una tunica da mago bianca e con ricami d'oro e un mantello con cappuccio dello stesso colore.

Era un abbigliamento che mi riportava indietro alle mie vite passate, abiti semplici ma comodi, i ricami in oro gli davano un tocco in più e non mi facevano sfigurare con i vestiti da sera dei nobili.

Sul davanti la testa di una volpe ricamata così bene da sembrare reale.

Per la prima volta da quando avevo perso il diritto di usare il mio nome e cognome fui annunciata al mio ingresso nella sala ricevimento.

Il mio tavolo questa volta era proprio a fianco a quello della famiglia reale e con mia sorpresa seduto c'era ad aspettarmi Delmar.

«È da molto che non ci vediamo e sei davvero cambiata, ma sempre bella.»

«Grazie. Come stai Delmar?»

«Bene, anche se non capisco questa convocazione. A proposito, congratulazioni per essere diventata un arcimago.»

«A quanto pare la voce si è sparsa velocemente.»

«Sì, ho saputo che stavi per diventare imperatrice.»

ESPULSA DALLA FAMIGLIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora