Capitolo 16

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La mattina dopo cucinai patate per tutti, dovetti accedere un fuoco magico e mettere le patate sotto la sabbia.

Erano davvero buone e dolci come piacciono a me, peccato che non avevo del burro speziato all'aglio.

Per l'intera settimana dovetti cucinare per tutti e fare porzioni giuste in modo che nessuno si azzardasse a buttare via il cibo, come avevano fatto i primi giorni.

Arrivammo finalmente in un villaggio, il cuoco andò a fare rifornimento e anch'io, avevo esaurito tutto e dovevo ricomprare il mio cibo, ero sicura che il cuoco non mi avrebbe mai invitato alla sua tavola e così fu infatti, mi ritrovai a mangiare ancora una volta da sola.

L'attraversamento del regno di Urai era difficile per tutti, per me un po' meno grazie ai miei vestiti termoregolabili e autopulenti, ma il mio sedere iniziava a risentire di tutte quelle ore a cavallo.

Anch'io durante le soste avevo bisogno di sgranchirmi prima di potermi mettere a fare altro, dopotutto ero umana come loro.

A tre settimane dall'attraversamento del regno di Urai la principessa Amalia si ammalò, ma per arrivare alla capitale e chiedere aiuto avremmo dovuto cambiare percorso e allontanarci di centottanta chilometri dalla nostra rotta, in più non eravamo autorizzati a fare deviazioni.

Alla fine mi dovetti occupare di lei.

Con me avevo tutte le medicine del caso, il problema più grande era che la febbre alta era dovuta a delle punture di insetto. Per abbassare la febbre usai la magia di ghiaccio per creare dei cubetti e una volta messi in un canovaccio lo appoggiai sulla fronte della principessa.

In più la principessa puzzava da morire visto che non si era lavata per tutti questi giorni, così dovetti spogliarla, lavarla tutta e spalmarle sul corpo l'unguento repellente.

Le misi addosso alcuni miei indumenti intimi e una tunica da mago autopulente, la tunica era mia, avrei dovuto indossarla se fossi stata invitata a corte una volta giunta nel regno di Kalia. La veste era bianca con ricami in oro, morbida e di un tessuto che avvolge il corpo facendone risaltare le forme, ma non in modo volgare e non ha bisogno di essere stirata.

Una settimana dopo la principessa si era ripresa, l'infezione nel suo organismo causata dalle punture di insetti era stata debellata, quando si svegliò le stavo rimettendo un'altra dose di unguento repellente.

«Che cosa è questo buon odore?»

«Un unguento, serve a tenere lontani gli insetti. Hai avuto la febbre per sette giorni a causa della loro puntura.»

«Dove sono?»

«Nella mia tenda. Tua madre mi ha detto di dirti che appena ti fossi ripresa di chiamarla.»

«Come hai parlato con mia madre?»

«Tramite la regina consorte. Ti aiuto ad indossare la tunica.»

«Grazie.»

Una volta rivestita sembrava che la principessa avesse qualcosa da chiedermi, aveva la stessa espressione di mio fratello.

«Volevi chiedermi qualcosa?»

«Sì. Perché sei scappata di casa? La regina madre ha detto che sei fuggita con un uomo.»

«La regina madre non dovrebbe parlare di cose che non sa e di persone di cui non ricorda nemmeno il nome se non per il fatto che gli portassi dei dolci.» Ero molto arrabbiata ma non volevo sfogarmi con la principessa, così dopo aver preso un grosso respiro e buttato fuori l'aria continuai a parlare. «Il giorno della mia cerimonia del risveglio della magia i sacerdoti hanno detto ai miei genitori che non ero una maga, loro mi hanno risposto davanti a tutti: "Sei una vergogna per la nostra famiglia, passi che non sei un mago ma nemmeno un guerriero, dentro di te non c'è un filo di magia, anche il contadino più povero o lo schiavo più umile ti sono superiori." Gli invitati erano molto imbarazzati dalla situazione e se ne sono andati così i miei genitori, poi è arrivato il maggiordomo che mi ha sbattuto fuori di casa. Ho provato a rientrare ma le guardie mi hanno aggredito e sbattuta a terra, sono finita in una pozzanghera bagnandomi tutta. Se non mi credi puoi chiedere ai marchesi Williams, Davies e Harris, ai conti Patel, Wood e Lewis. Erano tutti presenti con le loro famiglie.»

«Come hai conosciuto la regina consorte.»

«Chiedi a lei.»

«Mi sento così rinfrescata! Mi hai lavato?»

«Sì puzzavi troppo e avevo bisogno di abbassare la tua febbre. A proposito, ho buttato via quel tuo vestito era troppo logoro e sporco per perdere tempo a lavarlo.»

«Quanti anni hai?»

«Sedici.»

«Sei minorenne, perché la regina consorte ha mandato te come scorta.»

«I popolani diventano maggiorenni a sedici anni, e se non fosse per me sareste morti la prima notte in cui vi siete accampati.»

«Che cosa vuoi dire?»

«Un campo di bivacco che si rispetti deve avere un grosso fuoco centrale sempre acceso per tutta la notte e ci deve essere una persona a turni a fargli la guardia.»

«Perché?»

«Per tenere lontani gli animali feroci. Quando ho visto che il fuoco non era stato acceso ho creato un perimetro di sicurezza con la magia, quella stessa notte sono arrivati più di venti lupi, ne ho uccisi tredici e alla fine gli altri se ne sono andati. Se potete dormire tranquilli la notte è perché proteggo il bivacco con la magia e con la mia spada. Nemmeno le altre notti sono state una pacchia, gli animali sono attirati dagli odori del cibo che buttate e da quello dei cavalli, mi devo alzare almeno una volta per notte per rendere sicuro il perimetro del bivacco.»

Lo stomaco della principessa brontolò e per l'imbarazzo divenne rossa in viso.

«Vado a prepararti qualcosa da mangiare.»

Feci un brodo con carne fatta a pezzetti, cipolla, patate e carote. Quando fu pronto ne riempii una scodella per la principessa.

«Cerca di mangiare tutto hai bisogno di rimetterti, ho parlato con il principe Raul tra due giorni devi essere in grado di viaggiare.»

La principessa affamata mangiò tutto ma nella foga un po' di brodo le cadde sulla tunica da mago.

«Mi dispiace l'ho sporcata.»

«Non c'è problema è autopulente.»

La principessa guardò sorpresa la macchia scomparire e il tessuto tornare intonso.

«Siamo già usciti dal regno di Urai? Qui la temperatura è così mite. Si sta da favola.»

«No, siamo ancora nel deserto, ma la tunica che indossi e questa tenda sono incantati con un incantesimo termoregolabile, per questo ti sembra che sia fresco, la temperatura all'interno della tenda rimane alla temperatura costante di ventidue gradi estate e inverno.»

«E tu hai dormito e viaggiato con tenda e vestiti incantati senza dirci niente? Sai quanto abbiamo sofferto?»

«Di cosa stai parlando? Ci sono negozi che vendono queste cose, chi ti proibisce di andarle a comprare.»

ESPULSA DALLA FAMIGLIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora