Capitolo 17

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Due giorni dopo la carovana riprese a viaggiare.

Arrivammo in tre giorni in un villaggio molto grande, quasi una cittadina e vi trovai delle stoffe bellissime di un bianco purissimo e anche rosse borgogna, ne comprai quindici rotoli molto grandi, quel tessuto era eccezionale rimaneva fresco una volta indossato anche senza magia, resistente alle magie di fuoco e riflettente per quelle di attributo acqua e terra.

Presi tutti i rotoli che trovai nel negozio, purtroppo erano solo bianchi o rossi, comprai anche del filo per ricamare di color oro e argento.

Quella notte la passai a tagliare e cucire la stoffa per farne una nuova tunica da mago, visto che l'altra l'aveva presa la principessa e sembrava non volerla restituire, per fortuna avevo tutto l'occorrente con me, tra cui anche il sangue con le erbe magiche per fare le iscrizioni magiche e incantare la stoffa.

Riuscii a realizzare due tuniche una bianca e l'altra rossa, quella bianca aveva ricami in oro, quella rossa in argento.

Ad una settimana dall'arrivo alla frontiera con Kalia iniziò a piovere e subimmo un ulteriore rallentamento.

Questa volta fu Richard ad ammalarsi, gli passai le medicine e per il resto avrebbe dovuto vedersela da solo.

Volle fare il granduomo e continuare la marcia in carrozza, ma poi la febbre gli salì così tanto da rimetterci quasi le penne.

Ci dovemmo fermare per un'altra settimana in attesa che guarisse, io non volevo averci nulla a che fare così lasciai gli elisir ad Adam con le istruzioni per abbassare la febbre.

Una notte Adam venne da me dicendo che Richard era peggiorato, dovetti alzarmi e andare a vedere.

La sua temperatura aveva superato i quaranta gradi, usai il ghiaccio per freddarlo, quando la sua temperatura scese a trentotto gradi dovetti ripulirlo, il ghiaccio si era sciolto bagnandolo tutto.

Come per la principessa anche sul suo corpo trovai pizzichi di insetti, così dopo averlo lavato gli dovetti mettere l'unguento repellente.

Ripulii la sua tenda che era un casino, buttai via i suoi abiti sporchi e iniziai a controllare il suo zaino, c'erano pochissimi vestiti così dovetti prendere una delle tuniche da mago che avevo fatto pochi giorni prima. Presi quella rossa e gliela feci indossare.

Quando Adam venne a vedere suo fratello lo trovò pulito, cambiato e con la febbre bassa.

Adam mi diede il cambio e io me ne tornai nella mia tenda a riposare, era molto stancante prendersi cura di un malato.

Quando ripartimmo anche Richard si appropriò della mia tunica e non me la restituì, ma iniziò ad indossarla tutti i giorni, lo stesso la principessa.

Alla fine riuscimmo ad oltrepassare il confine tra i due regni, ora dovevamo viaggiare verso nord/ovest e raggiungere la capitale Careta.

Il clima qui era molto freddo; solo io, la principessa e Richard stavamo bene a causa dei nostri vestiti, tutti gli altri soffrivano terribilmente.

Quando arrivammo alla capitale la neve aveva iniziato a scendere. Senza che nessuno mi vedesse misi degli amuleti sulla carrozza, sia dentro che fuori. Io e gli otto soldati fummo costretti a prendere alloggio in una locanda, mentre tutti gli altri furono ricevuti a palazzo reale.

Rimasi nella locanda mesi dovendomi pagare le spese di vitto e alloggio, mentre per i soldati il regno pagava per loro.

Nel frattempo sfruttai il non poter fare nulla per andare a fare spese per negozi, ma non trovai nulla di interessante, questo regno sembrava non avere molto da offrire, mi domandavo cosa volessero scambiare nelle trattative con il nostro regno, ma alla fine non erano affari miei e rimasi in attesa.

Una mattina, alle cinque, il mio specchio vibrò e squillò, la carrozza era stata mossa e qualcuno stava sellando i cavalli.

Scesi nel piano inferiore della locanda e trovai i soldati pronti a partire, feci una corsa in camera a prendere le mie cose, pagai il mio conto e andai nella stalla a ritirare il mio cavallo.

Seguii i soldati a palazzo reale, i tre che erano rimasti senza cavallo li avevano ricomprati nel frattempo. Il carro dei viveri era stato sostituito con uno più grande ed era carico di merci.

I principi, la principessa e i due idioti dei miei fratelli ci aspettavano per partire.

Dalle loro facce non riuscii a capire se le trattative erano andate a buon fine, però usai la sfera per avvertire la regina consorte che stavamo ripartendo e già che c'ero mandai un messaggio anche ad Albert, che mi disse che stava per chiudere il negozio per esaurimento delle scorte, così gli dissi di andare nella mansarda dove c'era il secondo magazzino e prendere quello che gli serviva per riempire gli scaffali.

Notai che Richard e la principessa indossavano ancora le mie tuniche, mi scocciava? Abbastanza, ma se mi avessero fatto un po' di pubblicità avrei lasciato perdere.

Il viaggio di ritorno fu problematico come l'andata, ma alla fine dopo otto mesi di assenza tornammo nel nostro regno.

ESPULSA DALLA FAMIGLIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora