-23-

837 71 16
                                    

"Rispiegami un'altra volta perché non abbiamo preso l'autobus"

Borbottai dietro di lui, stringendo la bretella del marsupio che avevo deciso di indossare a mo' di tracolla.
Seungmin, senza voltarsi e proseguendo dritto, sospirò mugugnando.

"Grazie della risposta..."

Alzai gli occhi al cielo e lo sentì bisbigliare sarcastico.

"Prego"

Ancora non ci credo che di giovedì sera io stia andando in un negozio di prodotti per la casa con... La mia cotta.
Una delle mie due cotte.
Per fortuna l'altra è passata all'attacco perché se fosse stato per me probabilmente ora sarei ancora al punto di pregare di beccarlo nei corridoi.

"Siamo arrivati"

Disse, per poi fermarsi sotto le porte automatiche con uno strano ghigno stampato in volto.

"Stai sorridendo Seungmin?"
"Avevi detto che sapevi riconoscere il mio sorriso"

Mi ammonì lui, fissando intensamente il mio viso.

Cazzo piantala o arrossirò.
Che ha da guardare così?

"È un ghigno. Un ghigno di preoccupazione"

Non seppi se ridere... O scoppiare in un pianto isterico.
Per fortuna mi limitai a un piccolo sbuffo.
Feci un passo in avanti, ma mi afferrò per la manica della maglietta.

"Aspetta. Devo cambiare i guanti"

Fa sul serio?

Lo osservai estrarre dalla sua borsa il solito astuccetto, da cui tirò fuori prima un'amuchina in formato da viaggio, se la passò sulle mani e dopo averla riposta, indossò un nuovo paio di guanti.

Che domande mi faccio, certo che fa sul serio.

"Finita l'armatura? Possiamo entrare?
"Armatu-? Pff... Io la chiamo precauzione"
"E io la chiamo paranoia. Dai dai, sennò facciamo notte"

Gli poggiai le mani sulle spalle e lo spinsi in avanti, facendo azionare i sensori delle porte, mentre io lo seguì mascherando un lieve sorriso.

"Bene allora dove- Hey aspettami!"

Non feci nemmeno in tempo a guardarmi attorno che accelerando, se non addirittura trotterellando, scomparve in una corsia.
Provai ad infilarmi nella prima, ma l'unica persona che trovai fu un signora di mezza età e decisamente sovrappeso che mi salutò con un piccolo inchino.
Ovviamente ricambiai e mi infilai nella seconda.
Stavolta ci furono una mamma, mano nella mano con una bimba dai codini chilometrici, alle prese con i bagnoschiuma.

Ok, se non è la prossima, me ne vado.
Eeeee... Eccolo lì, impalato di fronte allo scaffale degli spray.

"Siamo sicuri che sia un negozio e non un labirinto? Ho rischiato di perdermi più volte"

Finsì di riprendere fiato come dopo una corsa, ma lui, completamente assorto, non mi diede retta.

"Pronto Seungmin? Ci sei?"
"Niente vaniglia"
"Niente... Vaniglia?"

Mi guardò affranto e deluso, indicando quei flaconcini colorati.

"Ahh lo spray. Allora quella signora aveva ragione"
"È... La fine di un'era... Che faccio ora io?"
"Beh, eravamo d'accordo che ne avresti scelto un altro"

Seungmin sgranò gli occhi e iniziò a balbettare.

"Ma ma ma a me piacciono i gusti dolci, qqqqui sono tutti floreali! Ce n'è uno al pino... Capisci? Al pino! E c'è gente che lo compra!"
"Chiaramente non tu"
"No, non io!!"

Credendo che un qualche spirito da casalinga disperata stesse per prendere il sopravvento, gli strinsi le mani e lo intimai di inspirare profondamente ed espirare in modo lento e rilassato.

Non riesco davvero a capire come possano certe cose causargli reazioni così esagerate.

Notai che la madre di poco fa era giunta nella nostra corsia e con la coda dell'occhio aveva pure iniziato a lanciarci occhiate giudicanti.

Presa dalla situazione, senza riflettere, mi avvicinai a Seungmin, che per una frazione di secondo udì bisbigliare qualcosa, e gli feci appoggiare la fronte sulla mia spalla.

Non volevo lo vedesse in quelle condizioni.
'Sta pettegola.

Con le braccia gli cinsi la testa, nascondendolo il più possibile da guardatine indiscrete.

L'unica persona con cui sono sempre stata così protettiva è mio fratello.
Ahia.

Restammo non so quanto in quella posizione, ci staccammo solo quando mi accorsi di un rumore di passi che puntava dritto verso di noi.
Senza dire una parola, Seungmin afferrò uno spray marrone e, sempre in silenzio, sotto il mio sguardo vigile e scrutatore, tolse il tappino, lo alzò nella mia direzione, ad altezza naso per essere precisi e lo spruzzò.
ME LO spruzzò.
In piena faccia.

"Seung-"

Tossì all'impazzata.
Più provavo a parlare e più percepivo la gola stringersi, obbligandomi a tossire ancora.

"Non è male. È al sandalo"

Affermò, come se nulla fosse.

"Sì, prendo questo"

Con una manata, ne fece cascare una tonnellata nel cestello e si avviò alla cassa, chiamando il mio nome.
Quando lo raggiunsi, aveva già pagato, così uscimmo dal negozio.

"Si può sapere che ti è preso lì dentro??? Hai cercato di farmi fuori una seconda volta!"
"Tu mi hai... Colto alla sprovvista"

Avvertii una botta di calore partire dalla punta dell'alluce e giungermi fin su, alle tempie che già, stavano andando a fuoco.

Prima che potessi rispondergli, aggiunse una frase, una di quelle frasi che, nel bene e nel male, avrebbero cambiato le cose.

"Ma... Non mi ha dato fastidio... È stato... Bello"

Cleaning with you ~ Kim SeungminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora