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Mi voltai una volta verso destra e una verso sinistra, mantenendo tuttavia lo sguardo inchiodato allo specchio.
Il giorno prima, alla fine, avevo obbligato ad accompagnarmi nell'ardua impresa di acquistare un abito femminile, l'unica persona che ne capisse qualcosa di ragazze, dato che i miei amici sono a quanto pare tutti gay.

Se non fosse stato per Hyunjin a quest'ora avrei indosso probabilmente una camicia da uomo oversize o... Una tuta.

Rabbrividii al solo pensiero, poi, mi riconcentrai sulla mia immagine riflessa.

Certo che questo fucsia balza davvero all'occhio.

Feci una giravolta nel mio vestitino di cotone, avvicinandomi allo specchio.
Sorrisi prima alzando leggermente il labbro superiore, poi mostrando i denti.
Risi ad alta voce e mossi la mano come se stessi scacciando le scuse di qualcuno e poi con le stesse, mi nascosi la bocca in modo educato.

...
Sto diventando cretina.

Sospirai e mi gettai a peso morto sul letto.

"Ahhhh l'amour~"

Mi coprii il volto coi palmi delle mani, sghignazzando a più non posso.
Ad interrompere il mio delirio e salvarmi inconsciamente da una plausibile crisi di nervi, fu una telefonata di...
Mio fratello? Che vuole a quest'ora?
Se sono le dieci del mattino qui, lì sono le... Otto del mattino di ieri.
Perché mi chiama alle otto del mattino!?

"Pronto?? Mingyu?"
"Sorellinaaaa~"

Appena risposi sentii un'assordante rumore di sottofondo e gente che urlava, balbettava e faceva pernacchie alquanto ambigue.

"Gyu dove sei? Tutto bene?"
"Eh? Oh sì tutto benissimo! A gonfie vele! Yesss"
"Hai... Bevuto?"
"Per carità di Dio Soy, sono le otto del mattino, andiamo!"
"E perché allora-"
"Mi mancava la mia sorellina! Che stai facendo di bello???"

Mmmh, sospettissimo!

"Mi stavo preparando per uscire con Joshua"
"Con Joshua!?!? E che fine ha fatto Seungmin???"

Sospirai, ancora.

"È questo il punto... C'è, eccome se c'è! Ha detto che-"
"Cazzo!! Soy devo andare, tocca a me!!! Uno, due, tre... MERDAAAA"

Riattaccò.
Ecco perché mi aveva chiamato...
In coda ad un provino importante ha creduto che si sarebbe calmato se avesse ascoltato la mia voce.
...
Mi manca davvero tanto, ma spero possa farcela questa volta, se lo merita davvero.

Baciai lo schermo del cellulare augurando buona fortuna a quel pazzo e ritornai quindi davanti allo specchio. Anche io avevo bisogno di fortuna, un bisogno estremo, perciò baciai anche me stessa, infilai i piedi in un paio di morbide ciabatte beige, agguantai la mini tracollina coordinata e andai in salotto ad aspettare il mio principe azzurro.

Quando il telefono si illuminò, spuntò il nome di Joshua.
Puntuale come un orologio svizzero, mi scrisse di uscire, che lui si trovava proprio fuori casa mia.

O. Mio. Dio.

Sto realizzando soltanto adesso che sto per incontrare la mia cotta storica per un appuntamento.

Le mani iniziarono a tremarmi, così come le gambe che pareva potessero cedere da un momento all'altro.
Uscì lentamente, ispirando ed espirando in modo cauto e pacato, esattamente come avevo consigliato di fare a Seungmin due giorni fa... quando gli ho afferrato le mani e l'ho abbracciato nel bel mezzo della corsia degli spray per ambienti.

Oh no.
È la cinquantesima volta che rimugino su quella scena...
"È stato bello"

Scossi la testa.
Cazzo Seungmin esci dal mio fottuto cervello!!!

Mi voltai, carica per incontrare Joshua e...
Lo vidi... Vidi Joshua, seduto in una macchina mozzafiato.
Col finestrino abbassato, mi salutò sorridente.

Scherziamo?
Io dovrei trascorrere con questa creatura brillante e benedetta da tutti i santi... Del tempo?
Addirittura delle ore!?

Ricambiai il saluto ed entrai in auto.

"Wow Soy, altro che divisa scolastica"
"Gr-"

Cercai di rispondere al complimento, ma dall'ansia di farlo, mi morsi la lingua.
Lui contenne una probabile risata e, indicandomi la cintura di sicurezza, appoggiò la mano sullo schienale del mio sedile, allungando il collo per poter controllare non ci fossero altre auto dietro di noi ed uscire dal vialetto.

Pensiero numero uno: che figura di merda.
Pensiero numero due: non indossa acqua di colonia, odora di un profumo costoso, dolce e costoso.
Pensiero numero tre: aiutatemi.

Devo dire che, oltre lo strafalcione iniziale, il resto dell'uscita, contro ogni previsione, filò liscio come l'olio.
Gironzolammo per vari negozi di abbigliamento, sostammo per pranzo in un ristorante di poke hawaiane e riprendemmo l'avventura in boutique di accessori che mai e poi mai mi sarei potuta permettere.

"È adorabile"

Affermai, puntando una mollettina di perle che arrivavano da chissà quale oceano lontano.

"Hai buon gusto, Soy"

Joshua, piegato come me verso la vetrina, si girò per osservarmi mentre io, immobile per via della distanza praticamente inesistente tra i nostri visi, trattenni il respiro.

Allungò due dita e mi spostò una ciocca di capelli.

"Ti starebbe davvero bene. Aspettami qui"

Avrei voluto fermarlo e dirgli che non avrei potuto accettare un regalo simile, in più che avevo visto il prezzo, decisamente spropositato per una semplice molletta per capelli, ma la salivazione azzerata mi bloccò, impedendo alla voce di uscire.
Quando invece fu lui ad uscire dal negozio, ripresi conoscenza.

"Joshua non era necessario!"
"Avresti dovuto fermarmi prima che entrassi allora"

Ridendo mi passò la busta di carta riflettente.
Ci ho provato, credimi.

"Sicuramente starà meglio su di te che esposta in una vetrina del centro commerciale"

Sorrisi realmente imbarazzata, ma lusingata.

"Grazie"
"Prego"

Rispose subito, iniziando a camminare.
Bighellonammo per un'altra mezz'ora fino a che mi avvertì che a breve, sarebbe dovuto rientrare per delle faccende di famiglia, così tornammo alla macchina e dopo un viaggio di almeno venti minuti, arrivai a casa.

"Mi sono davvero divertito Soy, con te si sta davvero bene"
"A-anche io mi sono divertita... 'Shua"

Azzardai il nomignolo con cui in realtà lo chiamavo da una vita e le sue labbra, che prima si incurvarono verso l'alto, si posarono delicate sulla mia guancia sinistra, sfiorando le mie.

"Lunedì indossala, mi raccomando"

Annuii semplicemente e senza parole, aprii la portiera della macchina, ma lui invece, prima di sfrecciare via, abbassò il vetro e cacciò fuori la testa, guardando alle mie spalle.

"Heilà!"
"Hey"

Tutto il sangue che mi circolava nelle vene si ghiacciò e quando mi voltai, trovai Seungmin, appoggiato alla mia porta con in mano una borsetta.

"Ti avevo detto di uscire dal mio cervello!!!"

Gridai isterica in sua direzione.

"Che diavolo vai blaterando stupida? Piuttosto dimmi, io ammetto che mi piace essere abbracciato da te e tu esci con un altro?"

Cleaning with you ~ Kim SeungminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora