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Alzai lo sguardo, provando a captare un possibile movimento, anche minuscolo, un impercettibile movimento del corpo che potesse farmi riprendere dalla botta appena ricevuta.
Assottigliai gli occhi seguendo con una rapida occhiata i suoi, fissi e immobili in direzione della mia cucina.

Dovrei azzardare una parola?
Ma che gli dico dopo che lui...

Sentii il viso bollire, automaticamente mi toccai le guance col dorso della mano, come avessi la febbre.

Seungmin si voltò di scatto e accigliato mi rispose.

"Che succede?"
"N-Niente... Perché???"

Arricciò le labbra e congiunse le mani tra le gambe, raddrizzando la schiena.
Lo copiai e mi staccai dallo schienale del divano.

"Sono io che dovrei essere in imbarazzo per quello che ho detto, non tu"

Non replicai.
Aveva ragione.
Aveva ragione, ma soltanto perché non conosceva affatto i miei sentimenti, altrimenti non si sarebbe dichiarato apertamente in quel modo.

Provai a dire la mia, ma mi sovrastò con la voce.

"Seungmin-"
"E se ti fa sentire meglio, sono sul serio imbarazzato ora... Perciò... Credo che andrò"

Si alzò in fretta e con passo deciso, giunse alla porta ancor prima che fossi in grado di fermarlo.
Strinse la maniglia e ad un tratto si bloccò.

"Mbeh?"

Si girò e mi squadrò, inarcando le sopracciglia.

"Non mi fermi?"

Ha... Ragione.
È ora che sappia cosa provo!

Feci per alzarmi anche io, ma ricominciò con  tono accusatorio e saccente.

"Quindi ti piace veramente più Joshua di me???"

Stavolta fui io a bloccarmi e come una scema per poco non inciampai nelle mie ciabatte.
Appoggiai le mani sui fianchi e lo osservai.

"Cioè!?"
"Cioè sapevo ti piacesse, ma credevo di piacerti di più io"

Che faccia tosta!
Che sapesse sul serio di piacermi???
No, è impossibile, non ho mai fatto trapelare nulla.
Beh, più o meno.
Sbalzi di umore e tachicardia a parte s'intende.
Comunque non gliela lascio passare liscia.
È un affronto!

"E dove è finito il Seungmin imbarazzato di poco fa? Quello che voleva andarsene??"

Notai che si mise a fissare il tappeto, distogliendo l'attenzione da me e dalla mia domanda schietta, così tornai all'attacco.

"Quindi fammi capire... Ti rode di più il fatto di essere secondo a Joshua o ti imbarazza che io non ti abbia risposto?"

Cazzo questa era tosta.
Ebbene?
Nessuna reazione?

Mi accorsi che il suo pollice stesse facendo più pressione e quando tornai a concentrarmi sul suo viso, il suo sguardo era cambiato, più docile, quasi arrendevole.

Perché faccio sempre la stronza con lui?

Un senso di colpa dilaniante si fece spazio nel mio stomaco, costringendomi ad avvicinarmi a lui, ancora fermo sulla porta di casa.

"Tanto non avrebbe funzionato"

Il mio già indeciso e fragile cuore non resse a quell'ennesimo colpo.
Per un istante mi balzò l'idea di mandarlo a quel paese, un ultimo guizzo di dolore e poi la pace.
Tuttavia, mi apparve l'immagine di noi due al supermercato, di come la mia presenza fosse riuscita a dargli conforto, di come mi ero sentita importante e forte e di come avessi voluto sentirmi in quella maniera per lui, in quel momento e per sempre.

Fanculo, non cedo!
Sento che con lui potrei essere davvero felice.
Sta facendo apposta, come al solito.
Quando le cose si fanno difficili o finalmente possono andare a parare da qualche parte, si tira indietro.
No Seungmin, non puoi lanciare il sasso e poi nascondere la mano, non questa volta!

Ignorai il suo sguardo da cane bastonato e lo raggiunsi, sbattendo la porta alle sue spalle, richiudendola con forza.

"Che ti prende ora?"
"Che mi prende? Cosa prende a te! Mi dici che sono una sciattona, ma esci con me, mi dici che sono disordinata, ma vieni a casa mia, mi dici che... Sì insomma..."

Inspirai profondamente cercando di non sentire quello che stesse per uscire dalla mia bocca.

"Mi dici che ti piaccio, ma poi ritratti uscendotene con un 'tanto non avrebbe funzionato' Che cavolo ne sai tu che non funzionerà??? Che hai la palla di cristallo?! Sei forse un indovino??? A me non risulta, perciò proviamoci e sta' zitto!"

Sputai tutto ciò con un unico respiro, restando senza fiato.
Annaspando, ripresi.

"Nulla da dichiarare!?"
"Mi... Mi hai detto tu di stare zitto"
"Era per dire!!"

Alzai gli occhi al cielo e appena mi accorsi di quanto fossimo vicini, indietreggiai spaventata.
È finita.
O staremo insieme e nascerà una storia d'amore ricca di colpi di scena o non ci rivolgeremo più la parola.
L'ho messo con le spalle al muro.
Letteralmente.

"Soy..."

Non riesco a guardarlo.
Potrebbe essere l'ultima volta che la sua voce pronuncia il mio soprannome.
Potrebbe finire tutto e sarebbe solo colpa mia che non ho-

"Non hai cambiato le ciabatte"

-Che non ho cambiato le ciabatte.
No aspetta cosa?

"Che... Cosa?"
"Stai indossando le ciabatte da esterno... Sporcherai il pavimento"

Mi scansò e corse nel ripostiglio, afferrando scopettone e straccio.

"Seungmin fermati"
"No, bisogna pulire! Si formeranno gli aloni e poi--"
"Seungmin"
"Farò anche la cucina! Dio solo sa cosa ci sarà su quei fornelli-"
"Seungmin!!!!"
"Che c'è??????"

Si fermò, reggendosi al manico, guardandomi con gli occhi spalancati.

"Cosa vuoi??? Non so come reagire al fatto che tu abbia accettato i miei sentimenti, non... Non ero pronto! Io non so cosa si fa in questi casi..."

Quindi quando poco fa si è atteggiato da spavaldo era... Spaventato?

Sentii il mio cuore che era a pezzi ricomporsi in un baleno, riempiendosi di dolcezza.
Gli afferrai le mani, gettando a terra lo scopettone.

"Te lo mostro io... In questi casi..."

Guardai le sue labbra, facendogli intuire cosa stesse per succedere.

"In questi casi???"

In punta di piedi, raggiunsi quasi la sua altezza,  inclinando la testa, sfiorando la sua bocca.
Chiusi gli occhi intenzionata a baciarlo, ma percepii degli strani movimenti.
Quando riaprii gli occhi, Seungmin si liberò le mani e più veloce della luce, scappò da casa mia, nel vero senso della parola.
Non richiuse nemmeno la porta.
Priva di forze, mi accasciai sul pavimento.

SEUNGMIN!!! MA CHE CAZZO DI PROBLEMA HAI!?

Cleaning with you ~ Kim SeungminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora