EPILOGO -44-

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"Non mi fai entrare?"

Mi domandò Seungmin completamente avvolto dalla sua sciarpa.

Non porta la mascherina.

"Sicuro che vuoi farlo? Non stai indossando l'armatura antibatterica"

Scagliai questa battuta in onore dei vecchi tempi e intravedetti un lieve, quasi impercettibile, sorrisino ironico.
Senza rispondermi, si alzò in punta di piedi e scrutò al di là delle mie spalle.

"Ammetto che sono un po' terrorizzato, ma correrò il rischio"

Incurvai le labbra verso l'alto e sollevata, lo feci entrare.
Soltanto quando richiusi la porta d'ingresso mi resi conto dell'enorme cumulo di vestiti in terra e piatti da lavare accanto al lavandino, così, senza pensarci due volte, corsi verso quel casino e tentai di coprirlo con il mio corpo.

"Allora... Come mai hai cambiato idea?"

Lo interrogai come se nulla fosse.
Lui si guardò in giro e dopo aver giudicato qualsiasi cosa gli capitasse sott'occhio, decise di evitare di appoggiare sul tavolino la busta ricamata che aveva in mano e optò per i piedi del divano.

"In realtà avevo già intenzione di presentarmi... Volevo solo tenerti un po' sulle spine"

Mi rispose, continuando il suo tour di ispezione.
Finsi di non accorgermene e direzionai la conversione su quel pacchetto.

"Che c'è là dentro?"

Gli chiesi indicandolo con gli occhi.

"Qualche strumento per difenderti?"
"In un certo senso..."

Inclinai la testa leggermente confusa, ma lui mi ignorò e mi invitò a sedermi accanto a lui.

"Senti Soy... Volevo..."

Lo osservai mentre agitato si asciugava le mani dal sudore.

"Volevi?"

Sospirò e con calma si sbottonò il cappotto e togliendolo, lo distese sullo schienale del divano.

"Volevo... Chiederti... Scusa"

Ho un dejavu, ma uno di quelli potenti.
E anche l'altra volta è stata una situazione simile.
Sarei io a dovergli chiedere scusa per le mie mancanze di rispetto e invece è di nuovo lui a prendere coraggio e a esternare i suoi sentimenti.

"E perché mai tu-"
"Ti prego, vorrei poterne parlare una volta per tutte e non dover riaffrontare più l'argomento... Ho continuamente in mente Joshua che ti tocca e-"

Mimò dei brividi per poi ricomporsi all'istante.

Non sto capendo molto...
Ho sbagliato io, non lui.
Di che cavolo si sta scusando?

"Sono io che non ho avuto la prontezza di rifiutarlo, però ti assicuro che mi sono staccata subito! Io-"

Mi abbracciò.
Un abbraccio lungo, pareva infinito.
Fu un abbraccio carico di ogni tipo di sensazione ed emozione.
Provai ansia, confusione, ma anche dolcezza, desiderio, affetto.
Mi era mancato un sacco.
Sembra sia passata più di una settimana... Un'eternità.

Mi staccai a fatica e rimasi in silenzio a guardarlo finché finalmente iniziò a parlare.

"Ti ho chiesto scusa perché non ho avuto fiducia in te... Mi sono fatto sopraffare da ciò che ho visto, dalla situazione... Non ho pensato a come potessi stare tu dall'altra parte... E quel che è peggio... Ha dovuto scrivermi lui per farmi rinsavire"
"...Lui? Lui chi?"

Bisbigliai con un fil di voce.
Mi viene da piangere, ma non è tristezza, credo siano... Frustrazione e liberazione.

Seungmin arrossii ed evitando il più possibile di guardarmi in faccia sussurrò il nome di Joshua.

Cleaning with you ~ Kim SeungminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora