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Jisung si svegliò verso le tre, alzandosi per usare il bagno.

Quando guardò lo specchio, un'onda di disgusto lo pervase.
I suoi occhi erano gonfi dal sonno e dal pianto, le sue occhiaie erano molto visibili, le sue borse erano orribili. Non gli piaceva il suo aspetto.

Cercò di scrollarsi di dosso le sue insicurezze e usò il bagno. Ma mentre si lavava le mani non poté farne a meno. E così si perse nei suoi pensieri.

È colpa mia. Mia mamma è morta per colpa mia, papà è infelice. Sono un peso. Minho mi odia e ho ancora le palle di passare la notte a casa sua. Tutto quello che ho fatto stanotte è averlo sconvolto. Sei orribile Jisung. Sei davvero una persona terribile. Ti odio. Non biasimo tutti per odiarti. Non c'è niente di speciale in te. Non brilli, non ti distingui. Tutto ciò che fai è disturbare le persone. Finisci tutto Jisung. Fallo e basta.

...no, devo provare. Per Lix.

Cominciò a piangere, appoggiando la schiena contro il muro e scivolando giù. Singhiozzava tra le sue mani cercando di non far rumore.

Il tempo sembrava non passare mai, ma in realtà erano passati solo quindici minuti.
E per quindici minuti, gli unici suoni che si sentivano erano il lavandino che scorreva e i singhiozzi soffocati da Jisung.

Perché? Perché devo essere così?

Fu interrotto da un bussare alla porta. Si alzò rapidamente, asciugandosi il viso e chiudendo il rubinetto.

Quando la aprì si trovò di fronte l'ultima persona che si sarebbe mai aspettato.

L'altro si prese un minuto per studiare il ragazzo, sembrava esitante. Ma dopo qualche minuto lo strinse in un abbraccio.

Jisung era scioccato, per non dire altro, ma ricambiò.
Ricominciò a piangere, sopraffatto dall'emozione.

"Shhhh...qualunque cosa sia, andrà tutto bene. Lo prometto." sussurrò Minho, calmando il ragazzo.

Jisung non sapeva perché ma sentiva le farfalle nello stomaco e il cuore palpitare. Perché si stava preoccupando per lui?

"Jisung...guardami per favore."

Guardò Minho, non sapeva come sentirsi in quel momento.

"Mi dispiace. Sono stato uno stronzo con te e nemmeno io so perché ma è irragionevole e inaccettabile. Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace, non te lo sei meritato. Sono solo uno stronzo."

"Hyung... è tutto okay."

"No, Jisung, non lo è. Quello che ti ho detto non era okay."

"Ti perdono."

"Cosa- Cioè possiamo ricominciare da capo? Essere amici? Dopo tutto quello che ti ho fatto?"

"Hmmm... certo." Jisung sorrise brillantemente e Minho giurò di sentire il suo cuore sciogliersi a quella vista.

"Ciao, sono Lee Minho." Jisung ridacchiò, ma decise di assecondarlo.

"Ciao, sono Han Jisung."

"Ora andiamo a dormire."

"Hyung io non riuscirò a riaddormentarmi."

"Hmmm non lo so manco io. Vuoi andare a guardare qualche anime nella mia stanza?"

"Quale anime?"

"Mmh...Tower of god?"

"Va bene!!"

I due ragazzi ridacchiarono in silenzio, dirigendosi verso la stanza di Minho.
Si sistemarono sul letto, sentendosi stranamente a proprio agio l'uno con l'altro considerando che erano diventati amici due secondi prima, ma avrebbero dato la colpa alla mancanza di sonno.

love•hate || minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora