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"Ragazzi svegliatevi! Jisung ha bisogno di andare in tribunale!" Choonhee disse entrando nella stanza di Minho per poi notare che non c'era nessuno. Andò quindi nella stanza di Jisung e aprì le tende.

"Svegliatevi!"

Felix entrò nella stanza e rimase senza fiato quando vide i numerosi succhiotti su tutto il collo del suo migliore amico.

"Ommioddio!"

"Stai a vedere come si svegliano ora" Choonhee imitò un gemito e all'improvviso entrambi i ragazzi si svegliarono.

"MAMMA?" gridò Minho.

"Che c'è? Ha gridato di peggio" alzò le spalle in risposta facendo diventare Jisung rosso dalla vergogna.

"M-MAMMA" esclamò il castano.

"La tua voce è ancora roca, se fossi in te non mi sforzerei troppo e berrei un tè caldo." concluse la donna uscendo dalla stanza.

"Minho come hai fatto a conciarlo in questo modo-"

"Stop. Sono ancora scioccato." lo fermò Jisung facendo ridere gli altri due. "Ora, che cosa metto?"

"Indossa solo un vestito e niente trucco." suggerì il biondo.

"Perché niente trucco?"

"Stai testimoniando contro di lui. Sei sensibile quindi potresti piangere. So che sarà difficile, ma dovrai dire alla corte tutto quello che ti ha fatto tuo padre."

"Hai ragione."

"Io vado a farmi una doccia, vieni con me Ji?" chiese il maggiore alzandosi dal letto.

"Sì, mi aiuti ad alzarmi per favore?" allungò le braccia e afferrò le mani al suo ragazzo.

"Ehm, addio!" Felix uscì di corsa chiudendo la porta.

Minho si limitò a ridere e aiutò il suo ragazzo ad alzarsi dal letto.

"Andiamo" sorrise poi stampando un bacio sulle sue labbra.

I ragazzi si fecero la doccia abbastanza velocemente, uscendo e asciugandosi.
Minho aveva aiutato Jisung a vestirsi e lo stesso aveva fatto lui.
"Sei affascinante." ridacchiò il più basso mentre allacciava la cravatta del corvino.

"Come te." Minho sorrise attirandolo per un bacio.
I due se ne scambiarono vari, abbracciandosi infine solo per qualche minuto.

skip time

Era finalmente arrivato il momento.
Jisung entrò in tribunale, tenendo stretta la mano di Minho.
La coppia fu portata in aula, e quando entrarono tutti gli occhi erano posati su di loro.

"Han Jisung, prenda posizione"

Fece come gli era stato detto e dopo aver giurato di dire la verità, iniziarono le domande del giudice e degli avvocati.

"Per quanto tempo tuo padre ha abusato di te? Quando è iniziato?"

"Un anno. È iniziato tutto dopo il suicidio di mia madre." Jisung giocò con le dita, iniziando a sentirsi soffocare.

"Va bene, e che cosa ti avrebbe fatto?"

"M-mi insultava spesso..." prese un profondo respiro e continuò "Ogni giorno quando tornavo a casa da scuola ricevevo botte. Non mi lasciava mangiare quasi mai. Partiva per viaggi di lavoro senza lasciarmi soldi o cibo in frigo... e ha- ...  ha anche cercato di uccidermi recentemente." si bloccò cercando di trattenere le lacrime "M-mi ha sempre detto che ero io la causa del suicidio di mia madre."

Pensare a sua madre e quello che il padre gli aveva fatto passare lo stava distruggendo. Erano troppe cose messe insieme e lo stavano schiacciando piano piano. Iniziò a piangere silenziosamente, mentre il giudice continuò a fare domande.

"Hai detto che ti ha trascurato, giusto? Per quanto tempo stava via?"

"Dipendeva dal viaggio di lavoro. Penso che il peggio sia stato quando è stato via per un mese. Mangiavo solo il pranzo della scuola solo perché una delle signore del pranzo mi aveva detto di essere troppo magro, e basta. Non avevo amici e sono stato vittima di bullismo all'inizio, quindi non ho mai avuto nessuno a cui rivolgermi quando avevo bisogno di cibo".

"Mhmh e cosa sai riguardo alle sue aggressioni sessuali?"

"Niente. Non sapevo che avesse ferito altre persone oltre me."

"Credi che tuo padre possa fare del male a qualcuno?"

Jisung aveva cercato di ignorare gli occhi di suo padre che, da quando aveva iniziato a raccontare tutto, lo stavano implorando. Però prima di rispondere lo guardò serio negli occhi "Sì, certamente."

"Cosa ti porta a credere questo?"

"Non ha sentito la parte in cui ha cercato di uccidermi? All'inizio pensavo avesse bisogno di un ospedale psichiatrico, ma ora non mi interessa."

"Quindi pensi che tuo padre, Han Sangook, dovrebbe essere messo in prigione?"

"Sì."

"Può aspettare in questa sala conferenze, le faremo sapere l'esito signor Han."

Jisung annuì e tremando si alzò. Minho non perse tempo e sorpassò la polizia per andare ad aiutare il suo ragazzo. "Sono qui." sussurrò.

Il minore si aggrappò tremante e iniziò a singhiozzare mentre Minho lo stava aiutando a uscire.

La giuria, d'altra parte, aveva il cuore spezzato ed era decisa sul fatto che Sangook fosse colpevole.

Quando tutti furono in sala, il giudice parlò.
"Han Sangook sei stato riconosciuto colpevole di violenza sessuale, stupro, abuso di minori, negligenza e tentato omicidio. La tua condanna è l'ergastolo."

Jisung avendo sentito la notizia strinse forte Minho. "Come?"

"I miei genitori hanno pagato per assicurarsi che la condanna fosse l'ergastolo se fosse stato riconosciuto colpevole. Questo mondo farebbe di tutto per soldi".

"Hey." si avvicinò una ragazza, sembrava più o meno avere la loro età. "Mi chiamo Soyoung, volevo solo ringraziarti."

"Per cosa?" chiese Jisung.

"Per aver aiutato a far rinchiudere quel mostro. Sono stata una delle sue vittime..." abbassò la testa, vergognandosi. "Avevo solo sedici anni..." Jisung fu veloce ad alzarsi e ad abbracciarla.

"Mi dispiace tanto, davvero. C'è qualcosa che posso fare?"

"Purtroppo non si può cambiare il passato...hai fatto abbastanza. Mi è bastato vederlo in manette. Volevo solo ringraziarti. Arrivederci."

"Arrivederci Soyoung, abbi cura di te." Jisung sorrise dolcemente e la ragazza uscì.
"Quel mostro..." scosse la testa, tornando tra le braccia di Minho.

"Andiamo a casa, mh?" aveva suggerito il più alto e Jisung annuì.




•••
ehy ! scusate per eventuali errori sia ortografici sia riguardanti al tribunale ma non so cosa succeda in questi casi quindi ho tradotto lasciando come l'autrice aveva scritto.
questo capitolo non mi fa impazzire ma spero vi sia piaciuto <3
uh dimenticavo : - 4

love•hate || minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora