"Ciao mamma." disse Minho entrando in casa. Abbracciò sua madre e si diresse velocemente verso la sua stanza. Si tolse lo zaino buttandosi poi sul letto.
"Ugh sono così frustranti!" seppellì la sua faccia nel cuscino e soffocò un urlo.
"Voglio dire, seriamente cosa c'è di così sbagliato nell'odiare qualcuno? È scortese e- UGGGH!"
[...]
Il giorno dopo a scuola si sedette allo stesso tavolo di sempre, aspettando i suoi amici. Appena arrivarono l'aria diventò impacciata e tesa.
"Okay Minho, non potrai rimanere arrabbiato con Hyunjin per sempre." disse il più grande del gruppo al ragazzo, odiando l'atmosfera imbarazzante.
"E perché no?" Minho lo sfidò.
"Perché tutto quello che ha fatto è stato cercare di farti ragionare!"
"Pfft va be', io vado al bagno."
E si alzò andandosene, tutto il gruppo lo fissava incredulo.
Non era nemmeno più arrabbiato, pensava solo che fosse divertente scherzare con i ragazzi.Mentre stava entrando in bagno andò a sbattere contro Jisung, facendolo cadere.
"DIO SANTO NON PUOI MAI GUARDARE DOVE CAZZO STAI ANDANDO, COGLIONE!" urlò contro il ragazzo tremante a terra.
"Mi-mi dispiace hyung non stavo prestando attenzione e-"
"ALLORA INIZIA A FARE ATTENZIONE, INUTILE PEZZO DI MERDA!"
"Mi-mi dispiace davvero!"
"IL TUO 'MI DISPIACE' NON CAMBIA IL FATTO CHE IL TUO CULO CONTINUI A SCONTRARE SU DI ME!"
"Io-io.."
"Tu cosa? Eh? Dillo fighetta. Cosa? Non hai niente da dire adesso? Sei patetico." e Minho uscì. Non aveva intenzione di andare a lezione, così andò sul tetto.
Jisung strisciò nella cabina più vicina e tirò le ginocchia al petto. Iniziò a singhiozzare sommessamente, di nuovo.
Ogni giorno succedeva la stessa cosa.Lo so. So di essere patetico, so di essere inutile...
Mi manchi mamma. Posso unirmi a te adesso? Ne vale la pena? Non mi piace molto qui ma sono così patetico che non riesco neanche a porre fine a tutto.La campanella suonò e corse in classe. Si assicurò di tirare su il cappuccio e di tenere la testa bassa andando poi a sedersi al suo posto in fondo all'aula.
[...]Era arrivata l'ora di pranzo e Jisung si stava dirigendo verso la mensa.
Si sedette al suo solito tavolo da solo. Come ogni giorno, osservò il tavolo di fronte a lui.
Quanto voleva degli amici...
Amici... persone che mi vogliono bene? Tsk sono davvero patetico. Hyung aveva ragione.
Minho si avvicinò ai suoi amici e si sedette. "Hey ragazzi!" li salutò.
"Oh, quindi non sei più arrabbiato?" chiese Hyunjin.
"Non sono mai stato arrabbiato, è stato solo divertente scherzare con te." scrollò le spalle.
"YAH HYUNG! Ero spaventato e sono stato arrabbiato tutto il giorno! Non è bello!" disse Hyunjin colpendo scherzosamente il braccio del corvino.
Jisung osservava dal suo tavolo, con le lacrime che gli sgorgavano dagli occhi.
Sono così solo. Non ho nessuno. Nessun genitore. Niente fratelli. Niente amici. Agli insegnanti non piaccio nemmeno. Non li biasimo, mi odio anche io.
Jisung si lasciò perdere troppo nei suoi pensieri, senza nemmeno notare sette paia di occhi su di lui.
Quindi rimango qui a piangere o vado in bagno e rischio di essere picchiato se mi trova? si chiese.
"Mi chiedo cosa lo abbia fatto diventare così... fuori di sè." si chiese Felix ad alta voce. Tutti annuirono con la testa tranne Minho.
"Yah! Cosa stai fissando? Sei imbarazzante." sbuffò Minho voltandosi per guardare meglio il ragazzo.
Jisung sobbalzò, scioccato.
Da quanto tempo li stavo fissando?"Cosa? Niente da dire di nuovo? Dio, sei così inutile."
"Minho che cazzo!?" urlò Hyunjin alzandosi in piedi. "Ehi, stai bene ragazzo nuovo?"
"Mhmh sto bene." disse Jisung in fretta correndo verso il bagno.
Qualcosa alla vista del ragazzo con gli occhi pieni di lacrime che scappava da lui, fece stringere il cuore a Minho ma non l'avrebbe mai ammesso.
Non appena Jisung arrivò in bagno, fu bloccato contro il muro. "Bene bene, guarda chi abbiamo qui." lo schernì Jungkook mentre stringeva il polso del ragazzo."Ahi!" Jisung emise un grido di dolore sentendo i suoi tagli riaprirsi. Jungkook iniziò a prenderlo a pugni in faccia, pugno dopo pugno, sembrava che non finisse mai.
Poi gli diede un calcio nello stinco, mandandolo a terra.
Continuava a calciare con decisione nello stomaco del povero ragazzo. Lo prese per i capelli e gli sbatté la testa contro il muro, poi se ne andò.Jisung riuscì ad arrivare al lavandino nonostante la fatica e si lavò la faccia. Una volta ripulito tutto il sangue, si diresse in classe. Era il primo lì, l'insegnante lo guardava in modo strano, ma decise di ignorarlo.
Si mise le cuffie alle orecchie a appoggiò la testa sul banco.Mamma, mi manchi più che mai. Capisco perché te ne sei andata. Capisco perché non hai potuto sopportare il dolore di questo mondo crudele. Ma qual era il vero motivo? Papà non mi lascia leggere la tua lettera che mi hai lasciato. Qual è il senso di tutto questo? Non riesco proprio a trovarlo... per favore mamma, ho bisogno di risposte.
Quando Jisung tornò a casa da scuola, suo padre stranamente non era in casa.
Il ragazzo sperava che avesse un incontro o qualcosa del genere che lo avrebbe tenuto il più lontano possibile da casa fino a tardi.
Si precipitò in camera sua, facendo rapidamente una doccia.
Collegò il telefono alla cassa, assicurandosi però di tenere la musica bassa per ogni evenienza.
Quando ebbe finito si sedette sul pavimento del bagno e la schiena premuta contro il muro.
Si era semplicemente seduto lì, la sua mente si svuotava, si sentiva...in pace.Poco dopo si alzò e si guardò allo specchio.
Stupido. Brutto. Inutile. Patetico. Frocio. Troia. Puttana. Stronzo.
Parole e insulti gli volavano in testa. Cercò di non ascoltare ma si sentiva...bloccato.Il povero ragazzo iniziò a singhiozzare mentre si trovava davanti allo specchio.
La sua musica stava ancora suonando silenziosamente, riproducendo la sua triste playlist."Nothing i do is ever good, Nothing i do is ever good enough. Nothing i do is ever good..."
Qualunque cosa faccia non va mai bene, davvero.
Presto fu notte, ma suo padre non era ancora tornato a casa.
Aprì la finestra e si sedette sul tetto, guardando la luna."Ciao mamma, mi manchi. A scuola non va molto bene. Anche a papà manchi. Molto, in realtà. Come stai? Sei felice? Spero di sì. Noi stiamo soffrendo molto, ma va bene. Ne vale la pena se tu sei felice. Finché sei felice, starò bene... Se mi unissi a te, sarei felice anch'io? Te l'ho già chiesto troppe volte ma veramente..." sussurrò tra sé e sé, con gli occhi lucidi.
"...voglio essere felice anch'io."
STAI LEGGENDO
love•hate || minsung
Fanficlee minho x han jisung boyxboy •smut ⚠️tw⚠️ •omofobia •autolesionismo •parla di suicidio •bullismo •possibile disturbo alimentare se qualcuno di questi ti dà fastidio, PER FAVORE, non leggere. (questa non è la mia storia, sto traducendo quella di @a...