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I due ragazzi entrarono nel cimitero, con le dita ancora intrecciate. Jisung trovò la tomba di sua madre e vi si sedette accanto, Minho si mise seduto di fronte a lui.

Jisung tirò fuori la lettera, facendo un respiro profondo. E lentamente l'aprì.

Per Jisungie,

Ciao piccolo come va? Io bene, anzi benissimo ora. Dev'essere stato difficile per te e tuo padre ricevere quell'improvvisa notizia. Per favore ricordati di sorridere per me. Sei più bello quando sei felice. Mi dispiace di averlo fatto, davvero.
Amo tanto te e tuo padre, ma a volte la vita presenta degli ostacoli. Depressione e pensieri suicidi mi stavano divorando. Mi sentivo come se stessi lentamente perdendo la testa, non ne potevo più. Mi dispiace per essere stata così egoista, lasciando tutti indietro. Spero che tu capisca perché l'ho fatto. So che è avido sottrarmi a te per la mia felicità, ma stavo soffrendo. Per favore ricordati di essere forte. Tu non sei me, sei te. Sei il mio Jisungie. La vita sarà dura, ma puoi farcela, so che ce la farai. Assicurati di studiare sodo. Spero che un giorno troverai un uomo gentile da sposare. Assicurati che ti ami, che si prenda cura di te. Non importa cosa. Ti amo così tanto Jisungie. Sappi solo che approverò sempre di chi ti innamorerai. È la tua vita e la si vive solo una volta. Assicurati di fare le scelte giuste. Per favore prenditi cura di te stesso, non lasciare che le parole degli altri ti colpiscano. Promettimelo. So che è difficile e, se il bullismo dovesse continuare, non dimenticare che puoi andare da tuo padre.
Non voglio che nessuno di voi si incolpi per ciò che ho fatto. Non è colpa vostra. Continua ad essere il mio dolce angelo. Ti amo, mio bel ometto. Questo è un addio...mi dispiace.
-mamma <3

Jisung lasciò che le lacrime gli scendessero sulle guance paffute mentre ripiegava la lettera, mettendola nello zaino.

"Mamma!"gridò. Gridò ripetutamente, dandosi un pugno sulla coscia.

Minho afferrò la mano di Jisung per impedirgli di farsi altro male, stringendolo in un abbraccio.

Una volta calmato, Jisung parlò a bassa voce.

"Mamma...è-è bello vederti. Questo è il mio amico, Minho. Vivrò con lui d'ora in poi. Sai...papà non è un brav'uomo. Mi dispiace di non aver fatto del mio meglio, ma d'ora in poi mi impegnerò di più". Minho gli massaggiò la schiena.

"Puoi sederti vicino all'albero per un minuto? Voglio dire qualcosa in privato a tua madre..." disse gentilmente quest'ultimo e Jisung annuì allontanandosi.
Una volta che vide il ragazzo abbastanza lontano, iniziò a parlare a bassa voce.

"Jisungie ne ha passate tante, ma non preoccuparti, ora ci sono io. Beh...sono stato cattivo con lui all'inizio e so di essermi sbagliato per questo. Ma mi sono scusato e ho ammesso i miei errori. Voglio solo prendermi cura di lui, mi prenderò cura di lui. È così prezioso, così...fragile. Come un petalo, morbido e gentile, fragile e carino. Comunque, io ti lascio un po' di tempo da sola con Jisung, è stato un piacere conoscerti Signora Han." Minho si alzò, avvicinandosi all'albero.

"Ti lascio un po' solo." disse dolcemente. Jisung annuì, alzandosi e camminando verso la lapide.

"Ehi...ho passato l'ultimo anno credendo che la colpa fosse mia, papà diceva così, mi incolpava ogni giorno. Stiamo entrambi soffrendo molto, ma va bene. Sono contento che tu sia felice, sono contento che tu non abbia più a che fare con questo dolore. Ti meriti di essere felice mamma, ti amo e mi manchi tanto. Non sono ancora abituato ad avere amici ma è una bella sensazione. Non so perché ma mi sono trovato bene con Minho hyung davvero in fretta. Sai è tutto così strano per me... comunque, ora vado a pranzare, ci vediamo di nuovo stasera."

Tornò da Minho.
"Andiamo a mangiare!" sorrise, le lacrime gli rigavano ancora le gote. Minho gli prese delicatamente il viso, usando i pollici per asciugargli le lacrime poi senza farci caso gli prese la mano e lo trascinò verso la macchina.

"Allora, cosa vuoi per pranzo?" chiese.

"Hmmm andiamo... al panda express!" disse Jisung "È passato così tanto tempo da quando sono stato lì."

"Okay! L'hai sentito il giovane, al panda express, grazie!" si rivolse il corvino a Doyoung.

Appena arrivati, la macchina si accostò davanti al locale facendo scendere i due ragazzi.

Ringraziarono l'autista ed entrarono, poi presero il cibo e si sedettero.

"Quindi la tua stanza sarà quella dall'altra parte del corridoio rispetto alla mia, okay? I traslocatori stanno sistemando le scatole lì dentro, poi ti aiuterò a disfare i bagagli." Minho sorrise mentre mangiava un pezzo di pollo.

"Ok, grazie hyung!"

Jisung continuò a fissare il suo piatto pieno. L'altro lo notò e prese un pezzo di cibo, tendendolo davanti alla sua faccia.

"C-cosa stai facendo?"

"Non stai mangiando, quindi ti do da mangiare."

"La gente penserà che siamo una coppia o qualcosa del genere."

"E beh? Che si facciano i fatti loro. Ora, apri la bocca. Dì 'aaaaa'!"

"Hyunnnnggg!"

"Shh! Meno parlare più masticare."

Jisung alla fine cedette, permettendo a Minho di dargli da mangiare.

Sto mangiando...

•••

doppio aggiornamento perché sì :)

love•hate || minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora