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"Voleva vedermi signore?" chiese nervosamente Jisung entrando nell'ufficio, si sedette accanto a Minho assicurandosi di stare il più lontano possibile da Jungkook.

"Minho dice che Jungkook ti ha maltrattato e che ha scritto insulti sul tuo armadietto oggi. È vero?" parlò il principale.

"S-sì signore." rispose guardando in basso, vergognandosi.

"Quando è iniziato?"

"U-una settimana dopo essermi trasferito qui."

"Perché non l'hai detto a nessuno?"

"Io- avevo paura... paura di quello che mi avrebbe fatto. Quello che ricevevo ogni giorno era già abbastanza brutto, non volevo peggiorarlo."

"Non è vero! Sta mentendo!" Jungkook aveva cercato di difendersi.

"Fammi controllare una cosa..." il signor Bang iniziò a cercare qualcosa sul suo computer.
"C'è un video di lui che entra in bagno mentre sei lì, tu che esci spettinato e lui che esce contuso e sembra un evento quotidiano. Ci sono anche video di te che lo picchi nei corridoi, mentre Taehyung e Jimin lo tengono... quindi guardami e dimmi che stanno mentendo. Se c'è una cosa che odio, Jeon, sono i bugiardi." era visibilmente più incazzato ogni secondo che passava.

"Io-io..." iniziò Jungkook.

"Tu cosa? Non riesci a pensare a più bugie? Sei espulso. Vai a svuotare il tuo armadietto, contatterò i tuoi genitori e li informerò." quando ebbe finito, Jungkook si precipitò fuori dall'ufficio.

"Ora, signorino Han...stai bene?"

"Sì...sto bene."

"Taehyung e Jimin puliranno il tuo armadietto, Chan faglielo sapere."

"Si signore." Chan si inchinò e uscì.

"Minho... ti punirei ma Jungkook se lo è meritato quindi sei fuori dai guai. Non ti lascerò scappare la prossima volta, controlla la tua rabbia figliolo."

"Grazie, signor Bang." si inchinò il corvino.

"Ora entrambi... andate a casa. Siete congedati per la giornata. Jisung, sembra che abbia bisogno di una pausa. Andate a riposare."

"Ma la scuola..?" disse il minore confuso.

"Ma la salute mentale...? Jisung, la tua salute mentale e fisica è molto più importante per me di alcune stupide lezioni in cui probabilmente sarai troppo stanco per concentrarti, e francamente non ne avrai mai bisogno al di fuori del liceo." sorrise dolcemente al ragazzo che sedeva lì scioccato.

"Io-... va bene. Ci vediamo domani, signor Bang."

"Jisung... ho visto solo una parte di quello che ti ha fatto. Non so cosa ti abbia fatto in bagno e non so perché ti sia trasferito con Minho. Sto dicendo questo come genitore, non come preside... hai bisogno di più di un giorno figliolo... un giorno non è abbastanza riposo per qualcuno che è costantemente all'inferno. Ci vediamo la prossima settimana."

"P-perché?" Jisung non riusciva a capirlo.

"Guarda, non so come dirlo delicatamente ma... ho visto i tuoi tagli. Questa non è pietà, questa è preoccupazione. Ti esorto a prendere questa settimana prossima per riposare. Tutti hanno bisogno di una pausa dal mondo a volte. Diavolo, una volta mi sono preso un mese di pausa perché ero stressato e sopraffatto. Il tuo cervello si sta ancora sviluppando e sta imparando a gestire tutto lo stress, la pressione e le emozioni. Ti capisco."

"Oh mio dio ecco da chi ha preso Chan!"

"Sì." Minho rise allo strano intervento di Jisung.

"Ora, riposatevi." e così uscirono dall'ufficio e dalla scuola.

"Ancora non ha senso." disse il castano mentre tornavano a casa.

"È una persona premurosa Sungie. A volte troppo premuroso e questa è una benedizione e una maledizione. Si prende cura di tutti gli studenti, non solo dei suoi amici."

"Ah, capisco." annuì continuando a camminare.

"Mhmh...coccole quando arriviamo a casa?" Minho si rivolse al ragazzino.

"E baci?" fece il broncio l'altro.

"Ovvio, anche baci." sorrise al bambino che lo osservava con occhi luccicanti.

I due ragazzi arrivati a casa, si diressero nella stanza di Minho mettendosi comodi sul letto, i genitori erano a lavoro quindi potevano godersi quel momento insieme senza preoccupazioni.

Minho avvolse le braccia intorno alla vita del più piccolo, mentre Jisung si spostava fino al collo del maggiore.

Quest'ultimo si chinò, catturando le labbra di Jisung nelle sue mentre tirava il ragazzo più vicino. I due continuarono il bacio, diventando sempre più bisognosi.
Minho iniziò a lasciare una scia di baci lungo il collo del castano.

Aveva iniziato a leccare e succhiare su punti precisi lasciando segni viola sopra tutto il suo collo, facendo gemere il ragazzo.

Trovò il suo punto debole, i suoi gemiti erano diventati più forti.
Poi risalì per ricongiungere di nuovo le loro labbra.

Continuarono a baciarsi per ore, senza mai stancarsi della sensazione delle labbra dell'altro.

Dopo qualche minuto si separarono, ansimando pesantemente.

"Ti amo, Lee Minho."

"Ti amo anch'io, Han Jisung."

Tornarono a coccolarsi, accendendo la tv per guardare un film.

"Possiamo guardare A silent voice?" Jisung alzò lo sguardo con gli occhi da cucciolo e Minho semplicemente non riuscì a dire di no.
Avviò il film e il più piccolo iniziò una piccola danza felice tra le sue braccia. "Sì, sì, sì!"

Si sistemò per guardare il film, rannicchiandosi nel petto del corvino.

Molte lacrime erano state versate durante le due ore del film.

Alla fine entrambi i ragazzi si erano aggrappati l'uno all'altro, singhiozzando.

"Quel film mi- mi fa piangere o-ogni volta!" Jisung tirò su col naso e Minho lo tirò più vicino.

"Ti capisco ragazzo."

Entrambi sentirono il sonno sopraffarli, stringendosi l'uno all'altro in modo impossibile.
Si addormentarono, perfettamente felici l'uno tra le braccia dell'altro.

love•hate || minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora