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Era arrivato venerdì sera, Jisung era vestito con un abito che suo padre gli aveva comprato solo per non fare brutta figura.

Si guardò allo specchio, criticando ogni centimetro di se stesso.
Si sentiva ansioso e non sapeva perché ma non aveva un buon presentimento per quella sera.

"Dai frocio ce ne andiamo." Sangook lo chiamò e Jisung si precipitò al piano di sotto.

Il viaggio in macchina fu silenzioso e incredibilmente scomodo.

Quando si fermarono, Sangook chiuse a chiave le porte e si voltò verso
di lui.

"Ricorda. Se fai una cazzata, questa volta ti ammazzo sul serio."

"Si signore." era terrorizzato.

"Andiamo." aprì le porte e i due scesero.

Si avvicinarono alla porta e suonarono il campanello, accolti dalla Sig. Lee.

"Choonhee!" Sangook la salutò e lei li fece entrare.

"Sangook! Sono contenta che tu ce l'abbia fatta! Oh, questo è tuo figlio? Jiyoung, vieni a salutare! Sangook ha portato suo figlio!" Choonhee era molto entusiasta di incontrare Jisung e questo lo fece sentire un po' più a suo agio.

"Salve, sono Han Jisung." si inchinò e Choonhee e Jiyoung si illuminarono.

"Oh! È così ben educato! L'hai cresciuto davvero bene Sangook." si complimentò la madre.

Il ragazzo sorrise goffamente.

"Ciao, io sono Jiyoung. MINHO VIENI QUI!" il ragazzo in questione si precipitò verso l'ingresso e sorrise non appena mise gli occhi su Jisung.

"SUNGIE!" corse dal ragazzo e lo abbracciò forte.

Jisung sentì lo sguardo di suo padre folgorarlo, ma in quel momento non gli importava.

"Ehi Min." ridacchiò.

"Oh, vi conoscete?" Choonhee sorrise.

"Sì mamma, Jisung è mio amico."

"Che strano, non mi hai mai detto che ti eri fatto degli amici." Sangook nascose la sua rabbia con un sorriso imbarazzato.

"S-sì...ho degli amici da poco. Immagino che non abbiamo avuto molto tempo per parlare di recente.." Jisung guardò in basso nervosamente.

"Jisung guardami." ordinò suo padre e lui alzò lo sguardo. "È questo il motivo per cui tornavi a casa tardi?"

"S-sì signore..."

"Quindi mi hai mentito? Sai una cosa, parleremo quando torniamo a casa."

"Si signore."

"Uhh... mamma Jisung e io possiamo andare nella mia stanza?" Minho si intromise, odiando la tensione imbarazzante.

"No tesoro, la cena è pronta adesso, andiamo a mangiare."

Sedevano tutti intorno al grande tavolo della sala da pranzo, parlando e bevendo.

Jisung guardava con paura suo padre. Era ubriaco, ed era a dir poco spaventato.

"TuU..." Sangook farfugliò
"Mi hai mentito frocio." Jisung sentì il suo cuore fermarsi.
"Te l'avevo detto che questa volta ti avrei ucciso davvero!"

"Papà..."

"Non sono tuo padre! Non chiamarmi così! Hai ucciso mia moglie, mi hai preso tutto! Ti amavo. Ma dopo il giorno che tua madre è morta, non ti voglio più. È colpa tua. Tu...tu non sei più mio figlio ormai."

Jisung odiava quando suo padre si ubriacava, ma in quel momento era particolarmente peggio, erano circondati dai suoi colleghi che al contrario suo erano sobri.

Sangook si voltò verso Jisung, un espressione che conosceva a memoria si fece strada sul suo volto.

No papà non farlo...

Si avvicinò al figlio, poi...SLAP!
Il ragazzo si portò una mano alla guancia appena colpita da quella del padre.

Vide Minho provare ad alzarsi, ma lo fermò.

"No, Minho. Non fare niente per favore." Minho si sedette esitante sul bordo della sedia.

"COME PUOI? TI DO CIBO, RIPARO, HAI UNA FAMIGLIA AMOREVOLE! DI COSA HAI BISOGNO ANCORA?!"

Jisung sapeva che era rischioso, ma doveva saperlo. "Papà...cosa ti ho fatto. Dimmelo... perché ce l'hai con me."

"Tutto quello che devi sapere è che è tutta colpa tua. Sei inutile, mi hai sentito? I tuoi stessi genitori non riescono nemmeno ad amarti, nessuno ti amerà mai. Sei solo un inutile pezzo di merda!" poi spostò il suo sguardo su un punto preciso del suo viso.
"Ayo, io non ti ho fatto quel livido sulla guancia sinistra. Chi te l'ha fatto?"

"N-non è niente.."

"HO CHIESTO CHI L'HA FATTO!"

"Un ragazzo della mia scuola..."
"Come si chiama."
"J-Jungkook"
"Bene, faccio i miei complimenti a questo Jungkook. Stai ottenendo ciò che meriti. Sei un frocio, una puttana. Com'è essere una troia del cazzo? Stai succhiando tutti i cazzi dei tuoi piccoli amici? Hmm? Sei disgustoso, sei un mostro!" Sangook iniziò a prendere a pugni Jisung senza sosta mentre Choonhee corse a prendere il telefono per chiamare i poliziotti.

Jiyoung tirò via Sangook e Minho si precipitò verso Jisung.

"Hey Ji, tutto bene? Ignoralo. Non è vero okay? Sono qui ora, sono qui." Jisung continuava a singhiozzare sulla spalla di Minho mentre tutti guardavano con orrore Sangook che stava ancora sputando insulti a Jisung.

"Ora andate tutti a casa per favore. Jisung tu resta." ordinò Choonhee e tutti presero la loro roba, uscendo spaventati.

Non molto tempo dopo, i poliziotti si presentarono e arrestarono Sangook.

"Domani abbiamo bisogno che tu venga alla stazione per avere informazioni su tuo padre. Riposati un po' per stanotte." disse l'ufficiale a Jisung prima di partire.

Jisung aveva il cuore spezzato. Ora aveva perso l'unica persona della famiglia che gli era rimasta.

"I-io...Penso di essere pronto a parlare di tutto..." sussurrò a Minho.

"Vuoi che chiami tutti gli altri? Così lo devi dire una volta sola?" chiese dolcemente Minho.

"S-sì grazie."

"Jisung, ti dispiace dirlo anche a noi?" Choonhee chiese dolcemente e lui annuì. Gli ricordava molto sua madre.

•••

finalmente il padre è fuori dalle palle.

love•hate || minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora