Isabelle
“Sempre e comunque” dico ridendo, il viso di Matthew assume una strana espressione “Qualcosa non va?” gli chiedo “Assolutamente no” dice sorridendo, un sorriso … vero e lasciandosi la strana espressione alle spalle, mi limito ad annuire “È meglio che vada, sta arrivando gente” dico “Mi osserverai mentre gioco?” mi chiede con un ghigno, sento il mio solito rossore iniziare a pizzicare le mie guance “Ho un libro da leggere di cui francamente preferisco la visione” ribatto piccata prima di allontanarmi senza aggiungere una parola.
Wow..
Mi siedo sugli spalti freddi e caccio un libro dalla mia borsa, in poco tempo mi ritrovo completamente rapita dalle pagine, dalle parole, da un mondo non mio non accorgendomi che l’allenamento è quasi giunto al termine.
“Poi però me lo ritrovavo nel cuore, in un gesto distratto che tanto piaceva a lui, nei capelli lasciati sciolti per essere accarezzati meglio, nel vestito del primo appuntamento, nelle scarpe della fuga, nei capelli color carbone di un ragazzo visto per strada.”
I miei occhi si alzano istintivamente sulla pista in cerca di qualcosa o meglio.. qualcuno, Matthew. Nemmeno io capisco perché lo stia osservando, ma i miei non vogliono saperne di concentrarsi nuovamente sulla pagine del romanzo, lo vedo scivolare agevolmente sulla lastra di ghiaccio, i compagni provano in tutti i modi a bloccargli la strada, ma lui li supera come se non esistessero nemmeno slittando dritto verso la rete e scagliando il dischetto verso la porta segnando il punto finale.
Paul si avvicina per complimentarsi con lui che si toglie il casco per togliersi la massa di capelli corvini dalla fronte e si giri verso di me, distolgo subito lo sguardo, ma ciò non impedisce alle mie guance di bruciare sotto il suo sguardo.
Quando rivolgo nuovamente la mia attenzione verso il ragazzo lo ritrovo ancora lì a guardarmi con un sorrisetto sulle labbra e gli occhi issi nei miei e dopo quella che sembra una piccola eternità Matthew viene richiamato dai suoi compagni che nel frattempo si stavano dirigendo verso lo spogliatoio, il ragazzo davanti a me sembra esitare un momento, ma poi si dirige scrollando le spalle verso gli amici.
Solo a quel punto rilascio un respiro che non mi ero accorta di trattenere, raccolgo in fretta le mie cose e mi dirigo verso Paul al centro della pista.
“Izzy ! Tutto bene?” mi chiede Paul “Emh… Certo” dico titubante “Quindi tutto pronto per oggi?” mi chiede ed io lo guardo confusa “Per oggi?” chiedo “Si per la lezione con Matt!” strabuzzo gli occhi “Tu come… fai?” “Oh me l’ha detto Matt, sai ero molto sorpreso” mi interrompe “Sorpreso?” chiedo “Si .. bhe non pensavo iniziaste così presto” So esattamente dove andrà a parare e non ho bisogno di altre persone che si intromettano in quest’argomento “È un problema?” chiedo “No, assolutamente!” dice subito, mi limito ad annuire leggermente.
Dopo qualche momento di silenzio imbarazzante l’idiota rompe il silenzio “Ti… ti va di aiutarmi a sistemare così possiamo andarcene?” mi chiede sorridendo “Okay” dico semplicemente prima di iniziare a raccogliere i coni.
Alcuni minuti dopo il mio corpo si blocca sentendo una presenza, un formicolio mi percorre la spina dorsale ed istintivamente so che Matthew è dietro di me e ne ho la conferma quando mi volto e lo ritrovo con una maglietta nera ed un paio di jeans sgualciti ed i suoi occhi che si intersecano con i miei, non capisco come ci riesca, ma quando lui è nei paraggi ogni cellula del mio corpo è come in allerta.
“Si Green?” chiedo “Il libro era poco interessante?” chiede riferendosi alla nostra conversazione “Al contrario era fantastico” “Ne dubito visto che mi stavi fissando” dice facendosi spuntare un ghigno divertito sulla bocca “Stavo semplicemente seguendo la partita, non montarti la testa” dico alzando un sopracciglio “Certo, certo secchiona, come vuoi e comun..” “Izzy, Matt?” ci richiama Paul “Si?” chiede Matthew “Mi hanno chiamato ed io devo andare via subito” dice “Emh.. okay, arrivo subito” faccio per andare, ma lui mi blocca “Izzy ecco…” “Cosa?” lo interrompo “Non riesco a riaccompagnarti a casa..” dico guardandosi la punta delle scarpe “Cosa? Ma Paul sono nove chilometri e non ci sono autobus!” dico passandomi una mano sulla fronte “Lo so Izzy, mi dispiace tantissimo, ma non posso proprio” dice dispiaciuto, faccio un respiro profondo “Okay, non importa chiamo mia madre” dico “Sai che non può muoversi da lavoro” dove vuole andare a parare “Bhe .. allora cosa consigli ?” Paul si gratta la nuca, ma quando sta per dire qualcosa Matthew lo interrompe “Posso accompagnarti io” “Cosa?!” chiediamo io e l’idiota nello stesso momento “Voglio dire, lo faresti davvero Matt?” chiede Paul “Bhe..sarei dovuto andare da lei in ogni caso quindi perché no?” dice guardandomi, rivolgo subito un’occhiata a Paul che mi guarda implorante. Cazzo!
“E va bene, se è l’unico modo ok.” “Grazie al cielo! Grazie Matt e grazie anche a te Izzy, ci vediamo domani mattina” dice correndo verso l’uscita “..Ciao Paul” dico in un sussurro alzando gli occhi al cielo.
Mi volto verso il ragazzo dai capelli corvini che mi sta sorridendo ammiccante “Pronta secchiona?” mi chiede “Se devo proprio..” rispondo incamminandomi verso l’uscita con Matthew al mio seguito.
Matthew
Seguo Isabelle verso l’uscita, una volta all’esterno della palestra il freddo si scaglia contro il mio viso mentre la ragazza si stringe maggiormente nella sua felpa.
“Dov’è la tua macchina?” mi chiede guardandosi intorno “Quale macchina?” chiedo con un ghigno “La tua macchina Green, dov’è?” chiede scandendo le parole, le faccio un sorrisetto ingenuo e la sua espressione cambia “Oh no, no, nemmeno per sogno” sbotta allontanandosi da me “Andiamo è solo una moto” dice facendo un cenno verso quest’ultima, Isabelle strabuzza gli occhi “Una Ducati 1200? È uno scherzo ?!” chiede e questa volta a strabuzzare gli occhi sono io “T’intendi di moto?” chiedo e lei mi guarda confusa “Che c’entra..? Comunque si, un po’ ..” dice guardando altrove facendomi capire che non vuole altre domande riguardo quest’argomento “Bhe.. se non vuoi farti nove chilometri a piedi ti conviene salire” dico avvicinandomi a lei “Non ci penso nemmeno” risponde avvicinandosi a sua volta “E perché?” le chiede avvicinandomi ancora di un passo “Perché si, non sono cose che ti riguardano” dice guardando verso il basso, non dirmi che .. “Hai paura delle moto?” le alza subito lo sguardo “Che? No, certo che no” risponde tornando a guardare per terra “Hai appena abbassato lo sguardo significa che ho ragione!” esulto come un bambino “Invece no, non ho paura” dice irritata “Certo, certo” dico alzando le spalle, lei sbuffa “Non ci sono mai salita, okay?” dice guardandomi “Asp .. t’intendi di moto, ma non ci sei mai salita? È ridicolo ! Comunque forza sali, sarà divertente” dico avvicinandomi alla moto “Non è ridicolo! E no, non verrò con te, infatti, se permetti, ora chiamerò mia madre e le dirò di venirmi a prendere” dice allontanandosi “Allora è vero che hai paura Isabelle” dico sillabando il suo nome sulla lingua, la ragazza si volta e si ferma “Paura? No, non direi” sbotta ed io sono sorpreso dalla sua reazione “Che aspetti quindi?” dico allungando una mano verso di lei che mi guarda timorosa “Avanti lasciati andare” l’osservo piegare la testa leggermente di lato “Lasciarmi andare?” ripete titubante “Esatto scricciolo, lasciati andare, siamo ragazzi e se non ora quando potremo mai? Vivi al momento, la vita è stronza no? Perfetto lo saremo anche noi “ Isabelle mi guarda in silenzio e sorpresa, ripensandoci anch’ io mi sorprendo di ciò che è appena uscito dalle mie labbra, sto per aggiungere altro, ma la ragazza scrolla le spalle ed afferra la mia mano tesa passandomi una scarica elettrica al contatto delle nostre dita, ci guardiamo negli occhi qualche secondo con le labbra leggermente schiuse “Okay, sono pronta” dice infine lei.
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Lasciati andare
Fanfiction"Certo che ti farò del male. Certo che me ne farai. Certo che ce ne faremo. Ma questa è la condizione stessa dell'esistenza. Farsi primavera, significa accettare il rischio dell'inverno. Farsi presenza, significa accettare il rischio dell'assenza...