17.

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-Sandro sta bene. Il suo Angelo pure. Sono in palestra. Stanno aspettando che "sistemi casa" per salire- disse Luni all'entrata del passaggio segreto.
-E con sistemare casa intendo non farlo morire di paura, visto che è già traumatizzato perché ha visto un pipistrello gigante- aggiunse, voltando la testa verso Mortis che probabilmente si chiedeva da dove fosse spuntato quel passaggio segreto.
-Mortis, quindi tu andrai in camera delle ragazze, visto che dormirai lì- Phoenix, che stava bevendo un bicchiere d'acqua, sputò tutto sul tavolo.
-Phoenix, accompagnala tu- disse Luni.
Phoenix andò verso il corridoio delle camere. Mortis la seguì.
-Cosa intendeva dire Luni con "Angelo"?- domandò Mortis a Phoenix.
Phoenix che si diede una pacca sulla testa.
-Già, vero. Tu non vedi gli Angeli e i Demoni. Anche se sei un Mezzo... non capisco. Comunque, tutti abbiamo o un Angelo o un Demone- spiegò la ragazza a Mortis.
-Tu hai un'Angelo?- chiese Mortis.
Phoenix rise.
-No, Demo è un Demone. Si poteva capire- disse, fermandosi davanti alla porta della camera.
-E io ho un Demone o un'Angelo?- chiese Mortis, curiosa.
Phoenix guardò attentamente Mortis.
Poi guardò i suoi Custodi.
-Emm... tu sei strana, perché hai sia un Demone sia un'Angelo. Però sono piccoli e fatti di fumo. Danzano su un anello di fumo sospeso sulla tua testa. Cambiano danza rispetto alle emozioni che provi- provò a spiegare Phoenix.
Mortis inclinò la testa.
Poi entrò in camera.
-Resterò qui, in modo di non traumatizzare quell'uomo- disse, Dopo essersi seduta sul letto di Giuly.
-Ok. Ti dico io quando puoi uscire- disse Phoenix chiudendo la porta.
Quella conversazione era stata quasi normale.
Quando ritornò nel salotto, Sandro si scostò subito da lei, per paura di essere quasi strozzato.
Phoenix sbuffò e si sedette in mezzo a Nathan e Demo sul divano.
Luni si schiarì la voce con un colpo di tosse.
-Allora Sandro, questa è casa mia. Voi  potete andare da qualsiasi parte a parte nel passaggio segreto. Lì non ci potete andare- disse poi a Sandro e al suo Angelo.
Sandro era confuso.
-"Voi"? Voi chi? Io e...?- disse, girando la testa verso i presenti.
Phoenix si alzò velocemente.
-Ma allora hai una memoria di merda! Stiamo parlando del tuo Angelo, ne abbiamo parlato anche nell'interrogatorio!- sbottò la ragazza.
Tutti la guardarono stupiti.
Phoenix si sedette, incrociando le braccia.
Non era colpa loro.
E che aveva tanta rabbia dentro, e doveva sfogarla su qualcosa.

E all'improvviso arrivò Mortis, che peggiorò solo le cose.
-Qualcuno mi ha chiamato?- chiese, entrando in salotto.
Tutti si girarono verso di lei.
Appena Sandro vide Mortis, cominciò a respirare affannosamente.
Camminò piano piano all'indietro, sbattendo sulla porta d'ingresso.
Mortis inclinò la testa.
-Tutto bene?- chiese.
Appena Sandro vide che la ragazza parlava senza aprire la bocca, svenne.
Tutti si alzarono, credendo fosse morto.
Luni si avvicinò a Sandro e controllò il respiro.
Sospirò di sollievo.
-E solo svenuto- disse.
Tutti si risedettero.
Phoenix guardò Mortis.
-Ti avevo detto di non uscire se non quando te lo dicevo- disse arrabbiata.
-Non posso sprecare secondi della mia vita- disse lei come risposta.
Phoenix alzò gli occhi al cielo e sospirò.
-Io vado in camera- disse alzandosi.
Nessuno provò a seguirla.

                           CAPITOLO
                                   7

Maia volava da un'eternità.
Ormai erano passati diversi mesi da quella notte, ma ancora il ricordo era nitido come fosse stato ieri.
Aveva scoperto di sapersi trasformare quasi completamente in umana che era.
Soltanto gli occhi rimanevano quelli si un Drago.
Faceva delle soste in diverse città, sempre continuando nella sua frenetica ricerca. Un'altro privilegio che gli dava la trasformazione e che riusciva a capire e a parlare tutte le lingue. Per non destare sospetti, si metteva sempre degli occhiali da sole a specchio e fingeva di essere una giornalista alla ricerca del paranormale.
Però aveva scoperto di avere un certo tempo di trasformazione, cioè se si trasformava in umana passavano circa due/tre ore prima che lei si ristasformarse.

Phoenix girò il foglio.

Per fortuna l'aveva scoperto quando era in un vicolo, se no sarebbe andata male.
Aveva visitato 114 città, compresi piccoli borghi.

Ora stava volando lentamente poco sopra delle cime di una foresta.
"Se continuo di questo passo, visiterò tutte le città del mondo" pensò, mentre girava per evitare un albero piuttosto grosso che sovrastava gli altri.
Per un'attimo guardò il tronco di quell'albero di sicuro millenario. Vide un ramo che spuntava, perfetto per dormire.
Planò per raggiungerlo, e quando fu lì si mise a testa in giù, tenendosi al ramo con la forte coda. Avvolse il proprio corpo nelle ali e cominciò a dormire.
"Forse dovrei restare qui, è un posto accogliente. Potrei fare una città sospesa per Draghi, e qui non si noterebbe. Tanto, il mondo tra per cambiare, anche tra qualche anno si noterà la differenza" pensò, prima di addormentarsi definitivamente.

Phoenix sbuffò. Le pagine erano troppo piccole per i suoi standard.
La voce di Demo la raggiunse da dietro la porta.
-Phoenix, è pronta la cena- disse.
-Vengo- urlò lei.
Mise il foglio sul comodino, scavalcò il materasso messo per far dormire Mortis, si fermò davanti alla porta, l'aprì e andò in cucina.

Lì l'aspettavano tutti, a parte Sandro, che era ancora svenuto sul divano, dove l'avevano steso.
Luni stava impiattando la pasta.
Prese due piatti, si girò e disse -Ecco sei piatti di pasta per vo....ops!-
Si era reso conto che Mortis non poteva mangiare.
-Scusa Mortis. Daremo il tuo piatto a Sandro quando si sveglia- disse per scusarsi.
Diede gli altri piatti alle altre persone.
-Buon appetito- disse Guily, seguita da tutti a parte che da Nathan.
Phoenix se ne accorse.
-Tu non mangi?- chiese infatti a Nathan.
-Emm... no, grazie- rispose lui.
Luni lo guardò strano.
-Sei sicuro? È da giorni che non mangi. Stai bene?- chiese.
Nathan annuì.
-Sì, tutto bene. Sono solo un po' stanco. Buonanotte- disse alzandosi e andando fuori.
Phoenix si chiese perchè fosse andato lì, poi si accorse che Nathan mentiva perchè non sarebbe andato a dormire, visto che il divano era occupato da Sandro. E non poteva nemmeno dormire fuori, visto che si gelava.
E con quegli interrogativi, Phoenix riprese a mangiare.

Il Mio Demone CustodeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora