Luni procedeva implacabile verso la traccia di odore che seguiva ormai da quasi otto ore, seguito inconsapevolmente da Alexandra, che lo guardava preoccupata.
Ormai mancava meno di mezz'ora all'alba, quando Luni si inginocchiò per annusare l'erba.
Lì l'odore era lievemente più forte della traccia che stava seguendo, segno che si era fermata lì più a lungo.
In quel punto si intersecavano altri odori, alcuni leggermente familiari ed altri no.
Il corpo senza stanchezza da licantropo seguì quella nuova traccia, mentre procedeva senza fare rumore.
Camminò un paio di minuti e si ritrovò in uno spazio di erba senza alberi. Più avanti c'era roccia bianca. Il licantropo avanzò.
Ai suoi lati c'erano delle collinette, che più avanti si trasformavano in pareti di un crepaccio fatto della stessa pietra bianche che aveva visto in fondo.
Il licantropo notava ora che la superficie dove stava camminando non era dritta, ma era leggermente inclinata in avanti.
Il licantropo si drizzò all'improvviso.
La traccia si spostava verso destra.
Il licantropo si voltò e ricominciò a seguirla.
Portava in una grotticina praticamente invisibile di giorno.
Ma non era giorno.
Il licantropo si avvicinò, bramoso di quei odori che aveva seguito dall'inizio della notte.
Dall'interno della piccola grotta, niente più che una cavità, provenivano dei bisbigli che le orecchie da licantropo non trasformavano in parole.
Ma c'erano.
Il licantropo si avvicinò il più piano possibile, lentamente.
I bisbigli cessarono.
Sibito dopo una testa di umana spuntò dalla grotta.
Non era l'umana che stava seguendo.
Non faceva parte nemmeno degli odori che aveva seguito poi.
Questa umana non aveva odore.
Era come se fosse aria.
-Pussa via- gli urlò.
Il licantropo abbassò le orecchie ipersensibili, non abituato a quel rumore forte dopo una nottata di silenzio.
Ringhiò verso quella strana umana.
Lei si mosse velocissima, così veloce che neppure i sensi acuti del licantropo la percepirono, gli disegnò qualcosa sulla schiena e disse qualche strana parola.
Lui provò a muoversi per azzannarla, ma all'improvviso non ce la faceva più.
Non riusciva a muovere nulla a parte gli occhi.
Un'altra testa uscì dalla grotta.
Questa aveva un odore.
Disse qualcosa e si stupì di lui.
L'umana senza odore rientrò nella caverna.
E rimase solo, mentre il cielo si schiariva.***
Giuly sentiva dei suoni ovattati, segno che si stava svegliando.
Stava incominciando pure a sentire meno caldo, e questa cosa gli dispiacque. Voleva restare ancora nel lieto torpore del sonno.
-Si sta svegliando- disse una voce sconosciuta.
Già, si stava svegliando ma non voleva.
Aprì piano piano gli occhi.
-Ciao Giuly. Buongiorno anche se ormai è pomeriggio- disse una figura ancora sfocata.
Giuly la mise a fuoco.
Era una ragazza nuda.
Giuly urlò e si mise a sedere, diventando paonazza.
-Chi sei?- chiese urlando alla ragazza, ancora rossa in faccia.
-La tua cara Luna- sorrise lei, per niente preoccupata.
-Non è vero, Luna è una gatta- disse Giuly, cominciando piano piano a riacquistare il suo colorito naturale.
-No, sono mutaforma. Posso trasformarmi in gatto- spiegò la ragazza.
A Giuly riusciva davvero difficile guardarla negli occhi.
La Mezza-sirena respirò profondamente guardando in basso.
-Dov'è Luni?- chiese infine.
-È andato insieme alle altre due a cercare cibo- gli spiegò Luna sorridendo.
-Siamo solo noi due- disse poi, senza smettere di sorridere.
Alcune fantasie iniziarono ad apparire nei recessi più nascosti della sua mente, ma lei li scacciò via.
Osservò l'ambiente circostante.
Era in una piccola grotta.
Vicino a lei c'era l'uscita.
Mise la testa fuori.
Erano in una specie di crepaccio fatto di pietra bianchissima.
C'erano Alex e Demo che chiacchieravano allegramente, come non li aveva mai visti fare. Demo teneva per i polsi due Demoni sconosciuti che si dimenavano, cercando di liberarsi.
"Perchè c'è Demo? Non dovrebbe essere con Phoenix?" Si chiese.
Poi si ricordò che Luna gli aveva detto che Luni era andato con 'le altre due'.
Rientrò dentro.
-Chi sono le altre due?- chiese a Luna, con un dubbio in mente.
-Due pazze come te e Luni, che parlano nel nulla. Una è rossa e l'altra è inquietante. Molto- spiegò la gatta, rabbrividendo nella descrizione di Mortis.
-Ah. Sono Phoenix e Mortis- disse Giuly.
Poi si riaffacciò fuori.
-Ehi Demo, chi sono quei due?- chiese al Demone Custode della amica.
Demo si girò verso di lei.
-Due Demoni che volevano uccidermi, credo- spiegò alla ragazza.
-Allora perché gli tieni se volevano ucciderti?- chiese sconvolta Giuly.
-Sinceramente non lo so neppure io. Anzi, ecco andatevene via, così non mi rompete più- disse lui, lasciando i due Demoni.
Loro rimasero un attimo fermi.
Poi si mossero, come accorgendosi solo ora che erano liberi.
-E comunque eri tu che ci rompevi- disse un Demone prima di volare via, seguito dall'altro.
Demo fece una linguaccia ai due Demoni ormai lontani.
Alex ridacchiò, seguita da Giuly.
-Perchè stai ridendo?- chiese Luna, che si era avvicinata di soppiatto.
-Una scena del Demone Custode di Phoenix- spiegò Giuly.
-Quello pervertito?- chiese la gatta.
-Pervertito?- ripetè Giuly, confusa.
-Beh, storia lunga- tagliò corto Luna.
Lo stomaco di Giuly brontolò.
Luna sorrise.
-Hai fame- constatò.
Il silenzio che seguì fu imbarazzante.
O, almeno, per Giuly.
-Ma tu non senti freddo?- chiese a Luna.
-Beh, ho la sensibilità del freddo minore della vostra, nel senso che se voi sentite freschetto io non sento niente. Ma quando il freddo è rigido io sento freddo e mi trasformo in gatto- spiegò brevemente Luna.
Subito dopo si trasformò in gatto.
-Senti freddo?- chiese Giuly, dimenticandosi che non poteva risponderle.
Luna fece le fusa e Giuly si dimenticò per un'attimo che era un'umana, quindi incominciò ad accarezzarla distrattamente.
Luna si strusciò contro la sua gamba.
Giuly si riscosse, come accorgendosi solo ora che cosa stava realmente facendo.
Spinse via malamente Luna, allontanandola da lei.
-Che scema- disse, fingendosi arrabbiata.
Luna emise un verso che ricordava il verso di una persona che ridacchia.
Da fuori giunsero delle voci.
-Perchè li hai lasciati andare?- stava urlando Phoenix a Demo.
-Non ci facevamo niente!- si giustificò lui.
-Ha ragione- s'intromettè Mortis.
Phoenix la guardò furente*.
Poi vide Giuly affacciata nella grotta.
-Giuly, sei sveglia. Chiama Luna, dobbiamo andare al più presto. Non possiamo perdere altro tempo- disse in fretta Phoenix.
Giuly prese Luna in braccio e uscì, seguendo di nuovo i suoi amici, finalmente riuniti.☆☆☆
*Non so perchè, ma questa scena mi ha ricordato molto su "Lol chi ride è fuori 2" quando Alice Mangione dice a Max Angioni -Ti devi fare i cazzi tuoi- 😂
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Il Mio Demone Custode
FantasyPhoenix è una normale umana in un mondo popolato di creature fantastiche, licantropi, vampiri, maghi, fate, streghe e molte altre ancora. Lei vive una vita normale, ma ha due desideri: Non essere umana e avere un migliore amico. Tutto cambia con la...