12 anni dopo.
Era stanca e non ne poteva più.
Era da tre giorni che Phoenix studiava sempre le stesse cose, per superare gli esami.
Gli stava esplodendo la testa. Doveva assolutamente riposarsi un po'.Phoenix era sfortunata.
Molto, secondo lei.
In un mondo di persone con poteri, maghi, streghe, licantropi, sirene e mutaforma, lei doveva essere umana.
Incredibile la sfortuna che la vita gli aveva riservato.Phoenix aveva i capelli rossi. Questa era una cosa che gli piaceva (almeno quello) . Aveva 12 anni. Aveva gli occhi verdi-marroni chiaro. Non era grassa, ma neanche magrissima, anche se i suoi "amici" la chiamavano stuzzicadenti. Del suo aspetto fisico era soddisfatta. Gli piaceva correre e arrampicarsi e, modestamente, si riteneva brava.
Fissava la pagina del libro di matematica, aperto sulla scrivania di legno e illuminato con una lampada da lavoro.
Chiuse il libro di scatto.
Forse doveva dormire, erano le 2 di notte.
Spense la lampada, si alzò dalla scrivania, camminò verso il suo letto e si mise sotto le coperte, andandosi del calduccio che emanavano.
Nonostante fosse tarda notte, la ragazza ci mise un bel po' ad addormentarsi.Il giorno dopo, mentre Phoenix faceva colazione, sua madre le fece notare una cosa.
-Oh santo cielo! Phoenix, a che ora sei andata ieri a dormire? Hai delle occhiaie enormi!- le disse, preoccupata.
Phoenix si guardò nello specchio appeso al muro in cucina. A lei non sembravano tanto evidenti.
-Circa alle 2- rispose Phoenix alla domanda fatta dalla madre, mentre mordeva un crackers.
-Così tardi? E che hai fatto nel mentre?-
-Ho studiato- rispose lei con la bocca piena. Ingoiò il boccone e buttò il pacchetto ormai finito.
-Tu stai dedicando troppo tempo allo studio. Riposati! Oggi non studi. Ah, se vai fuori puoi passare dalla libreria per il libro di cucina volevo? Ti do i soldi- chiese la madre.
-Sì certo. Tanto ci dovevo passare pure io- disse Phoenix entusiasta e si precipitò in camera.
Ora poteva fare tutto quello che voleva.Per prima cosa prese lo zaino.
Dentro aveva tutto quello che gli serviva, non lo svuotava mai.
Poi, uscendo fuori e sfrecciando attraverso vie e vicoli, raggiunse alla libreria.
Lì dentro si sentiva nel suo mondo.
La libreria non era gigante, come quelle che si leggono nei libri, ma non era nemmeno troppo piccola.
Il pavimento era ricoperto di mattonelle gialle, le pareti non si vedevano per via degli scaffaliricoperti di libri e il tetto era semplicemente bianco.
I libri erano divisi per genere, che a sua volta erano divisi per autore.
Per esempio: se tu andavi nel genere fantasy, potevi direttamente cercare la L di "Licia Troisi" (scrittrice antica, avevano trovato i suoi libri recentemente sotto strati di terreno e Phoenix se ne era letteralmente innamorata) se volevi leggere un suo libro.
Comunque a Phoenix la libreria gli piaceva anche se non ci trovava tutti i libri che cercava. L'ultima volta aveva cercato un libro che però non c'era, per questo era venuta (oltre che per il libro che le aveva detto di comprare la madre).La libraria era bassina, con capelli ricci e neri. Aveva gli occhi azzurri, ingranditi dalle lenti degli occhiali.
Era gentile e cortese, aveva il potere di una memoria fotografica e ricordava i nomi e i gusti di tutti.
Insomma, una libraria perfetta.-Ciao Phoenix! Il libro che cercavi è arrivato! Eccolo lì- disse appena la vide, indicando lo scaffale con il libro.
-Oh, grazie. Ah, mia madre voleva un libro di cucina.-
-Va bene il libro laggiù?-
-credo di sì-
-Mi devo segnare che li hai comprati.
Il tuo cognome è Ferewell, giusto?-
-Sì, esatto-
-Beeene- disse la libraria segnando nel pezzo di carta il suo nome e cognome.
-Sono 5 argenti e 6 bronzi. Ma a me vanno bene anche solo 5 bronzi a posto di sei-
Phoenix non si stupì.
Ai clienti affezionati gli faceva sempre qualche sconticinouh
-Grazie cara-
Dopo di che, Phoenix ritornò a casa per leggere il libro.-Allora tesoro, mi hai preso il ricettario?- chiese la madre mentre lavava i piatti.
-Si, mamma. Eccolo qua. Cosa mangiamo oggi a pranzo?- chiese la ragazza.
-Sorpresa. Puoi apparecchiare? Mangia anche papà-
-Ok- disse Phoenix incominciando.Dopo cena Phoenix si preparò per andare a dormire, si mise sotto le coperte e incominciò a leggere.
Dopo due ore finì il libro, spense le luci e si addormentò.
Il suo ultimo pensiero prima di andare nel mondo dei sogni, fu agli esami.-Phoenix. Bel nome. Phoenix.- disse una voce sconosciuta.
Phoenix si svegliò con quella voce, ma senza neppure aprire gli occhi capì che non era giorno.
-Oh, chi sei? Che vuoi?- chiese Phoenix con la voce arrocchita dal sonno, senza nemmeno aprire gli occhi.
-MI SENTE!- urlò la voce misteriosa.
-Ahhhhh! Le mie povere orecchie! Perché cavolo urli?- sussurrò Phoenix aprendo finalmente gli occhi.
Come aveva predetto, era ancora notte e quindi non si vedeva niente, oltre una figura nera nel suo letto.
-Chi sei?- Ripetè Phoenix, curiosa.
-Un rapitore?-
-No, lo vedrai domani. Ah, posso dormire nel tuo letto?- chiese la figura.
-Ma per chi mi hai preso?! Adesso resti qui e mi dici chi sei- decise la dodicenne mettendosi seduta.
-Sono il tuo Demone Custode. Posso dormire, adesso?- disse la figura velocemente.
-Cheeee? Non ci ho capito nulla. Puoi ripetere? Più lentamente, magari-
La figura fece un respiro profondo e ripetè.
-Sono il tuo Demone Custode. Posso dormire, adesso?-
Phoenix lo guardò stranita.
-Che scuse di merda t'inventi! Mi puoi dire la verità?-
-Ma è la verità!- insistette la figura.
-Sinceramente, pensavo esistessero solo Angeli Custodi, non Demoni.-
La figura ridacchiò.
-Vedi- spiegò la figura con il tono da professore -tutte le persone (a parte draghi e celestiali) che saranno o sono cattive, ma molto cattive, hanno un Demone Custode. Invece, le persone brave hanno un Angelo. Ma tu...-
-io sono o sarò cattiva?- interruppe Phoenix triste e arrabbiata.
- No, ed è questa la cosa strana.
Tu sei un Mezzo.-Per dieci secondi non si sentì niente, a parte un gufo fuori dalla finestra.
Poi Phoenix disse -Ma non è possibile! Un Mezzo di cosa, poi? Strega bianca? Vampiro? E tu come fai a saperlo?- urlò.
Il Demone disse semplicemente -Sono il tuo Demone Custode-
-Non hai risposto alla mia prima domanda- disse Phoenix torva.
-Di drago-
Altro silenzio.
-Impossibile. I draghi si sono estinti dodici anni fa. Come è possibile?-
Il Demone alzò gli occhi al cielo, anche se Phoenix non poteva vederlo.
-Tu non hai meno di dodici anni, fatele due domande- disse.
-Quindi sono nata mentre i draghi si estinguevano, perfetto- disse Phoenix, leggermente triste, mettendosi a sedere sul letto.
-Mi dispiace. Allora, posso dormire con te? Non voglio dormire sul pavimento- chiese per la quarta volta.
-Va bene. Come ti chiami?-
-Non posso dirlo. Top secret. Vietato. Chiamalo come vuoi- disse coricandosi.
-Ah. Peccato. Buonanotte Demone Custode!-
- Buonanotte, Phoenix.-
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Il Mio Demone Custode
FantasíaPhoenix è una normale umana in un mondo popolato di creature fantastiche, licantropi, vampiri, maghi, fate, streghe e molte altre ancora. Lei vive una vita normale, ma ha due desideri: Non essere umana e avere un migliore amico. Tutto cambia con la...