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Demo e Alex stavano vedendo spaventati le quattro persone in attesa delle loro reazioni.
Luni andò tre passi indietro, spaventato.
Mortis osservava Nathan impassibile, inclinando lievemente la testa.
Giuly urlò.
Phoenix pure, ma dopo parlò.
-Wow, sei... un fantasma? No, impossibile, prima ti ho abbracciato. Allora sei... cosa sei?- disse avvicinandosi a Nathan per osservarlo meglio.
-Emm... sono un'anima- disse Nathan.
-Oh, wow. Quindi vivi all'Inferno. O in Paradiso. O in Purgatoio. Ma credo in Paradiso. O sei una spia e non ce lo hai detto? E poi che ci fai nella Terra, non dovresti essere nell'aldilà?- cominciò a supporre Phoenix.
Nathan sospirò.
-Adesso vi spiego tutt...-
-No!- Nathan venne interrotto da Demo e Alexandra.
-Non puoi spiegare troppe cose dell'aldilà. Spiega solo il succo- disse Alexandra.
-Ok. Allora... la Morte mi ha rimandato sulla terra per uccidere chi mi ha ucciso, visto che la Morte non sapeva che fossi morto- spiegò Nathan.
-Ma questo è il riassunto di una possibile storia fantasy! Tra parentesi, hai davvero visto la Morte?- disse Phoenix.
-Sì, ma non ti posso dire niente- disse Nathan. "Anche se vorrei" concluse in testa.
Luni girò lo sguardo verso di lui, più diffidente di prima per via della vera natura di Nathan.
"Giusto, lui legge nella mente" si ricordò l'anima.
-No, la mente non si può leggere. Si vede, si controlla ma non si legge- disse Luni.
Nathan sventolò la mano.
-Vabbè. Ora che sapete cosa sono, sapete pure che è impossibile che mi travesti- disse.
Mortis intanto pensava.
-Potremo dividerci- propose poi.
Tutti si girarono verso di lei.
Mortis rise.
-Dovevate vedere le vostre aure!- disse tra le risate.
Nella mente di tutti c'era un solo pensiero:"aure?"
-Potrebbe essere una possibilità- disse Luni, interrompendo il silenzio che si era creato.
-L'unica- disse Mortis.
Luni sospirò.
-Forse hai ragione- disse.
Mortis sorrise enigmatica.
-Ho sempre ragione- disse lei.

Due ore dopo erano nella casa a fare i preparativi alla imminente partenza.
Giuly e Phoenix erano nella loro stanza e stavano preparando lo zaino. Mortis non aveva niente, quindi era con Nathan nel salotto a sistemare casa, tanto per aiutare.
Alex e Demo erano fuori, visto che anche volendo non potevano fare niente.
Luni stava preparando da cucinare, visto che era quasi ora di pranzo. Lui aveva preparato lo zaino prima.

-È pronto!- urlò Luni dalla cucina.
Nathan e Mortis, che erano i più vicini, aiutarono Luni ad apparecchiare la tavola.
Intanto entrarono Phoenix e Giuly, che si sedettero al loro posto per mangiare.

Dopo pranzo cominciavano a dubitare del piano di Mortis.
-Sei sicura che funzionerà?- chiese Giuly a Mortis.
Phoenix si prese un bicchiere d'acqua.
-Certo. Parola di Mortis Ferewell- disse Mortis. Phoenix tossì e sputò l'acqua sul tavolo.
-Di cognome fai Ferewell?- chiese poi a Mortis.
Lei annuì.
-Anche io faccio Ferewell di cognome!- esclamò Phoenix.
Poi prese uno straccio dalla cucina e pulì il disastro che aveva fatto.
-Siete pronti?- disse Luni entrando dentro la stanza, con uno zaino in spalla.
Phoenix ancora non si era abituata al Luni senza barba.
-Sì, devo solo prendere la borsa- disse lei, alzandosi e andando in camera.
-Ops, scusa-
Nel corridoio Phoenix si era scontrata contro Nathan, che era andato a prendere il mantello che aveva lasciato sul divano.
Lui sorrise.
-Non fa niente- disse.
E prese il mantello.

Dopo cinque minuti erano tutti fuori dalla casetta, con zaini o borse o niente.
Luni chiuse la casa a chiave. Poi si girò verso tutti gli altri.
-Allora, noi percorreremo il bosco insieme, ma alla prima città ci separeremo. Il punto d'incontro è nel bosco davanti alla base segreta dei nostri nemici. Sandro mi ha dato la posizione, prima di andare. Da queste informazioni ho fatto una mappa. Ne ho messo una ogni borsa. Tutto chiaro?- disse, consegnando un mappa a Nathan e a Mortis, che non avevano bagagli.
Tutti annuirono.
-Bene. Si parte-

Il boschetto era bellissimo.
C'erano tanti alberi diversi, tante rocce e soprattutto tante foglie cadute che scricchiolavano ogni volta che qualcuno faceva un passo.
Phoenix inspirò l'aria pura del bosco.
Sembrava più una scampagnata che una missione di recupero.
-Ci fermiamo un momento qui, più avanti ci dovrebbe essere uno spiazzo abbastanza grande per montare le tende, tra un'oretta fa sera- disse Luni, sedendosi in un masso.
Phoenix si sedette a gambe incrociate a terra, e dalla sua borsa a tracolla estrasse il libro che aveva comprato per ultimo nella libreria del suo villaggio.
Però non riusciva a leggerlo, era invasa dai ricordi della sua piccola città natale.
-Lo vuoi leggere?- Phoenix offrì il libro a Giuly.
-Mmm... chi l'ha scritto?- chiese lei, stringendo gli occhi.
-Licia Troisi-
-Mai sentita- disse Giuly scuotendo la testa.
Phoenix rise.
-È ovvio, è vissuta circa tremila anni fa. Hanno scoperto uno scavo dove ci sono i suoi libri fantasy scritti in dei fogli sottili. Siccome sono davvero belli, hanno deciso di ricopiare i libri in carta più spessa- spiegò.
-Ah. Non me lo sarei mai immaginato- disse Giuly, stupita.
-Aspetta un'attimo, hai detto tremila anni fa?- s'intrommettè Demo.
Phoenix annuì.
-Sì, perché..? Oh mio dio!- disse Phoenix mettendosi una mano davanti la bocca.
-Proprio gli anni di Maia!- concluse Giuly.
Rimasero in silenzio un'altro po', mentre gli altri chiacchieravano.
-Probabilmente non significa nulla- disse Phoenix.
-Già. Comunque il libro di che parla?- s'informò Giuly, e Phoenix gli fece un riassunto del libro.

Era notte e Phoenix, Giuly e Mortis erano in una tenda spaziosa.
Avevano montato due tende: una grande per le femmine e una un po' più piccola per i maschi. Phoenix non riusciva a prendere sonno per l'agitazione. Prima di andare a dormire,  Luni aveva detto che ci voleva un altro giorno di viaggio per arrivare in città. Avevano diviso il gruppo in parti: Luni e Giuly, Mortis e Phoenix e Nathan da solo. Phoenix era un po' preoccupata di stare da sola con Mortis.
Con questi pensieri calò in un sonno irrequieto e agitato.

                              *****
Scusate se ci ho messo più tanto del previsto, ho avuto qualche problemino con il telefono. Nel prossimo capitolo ci metterò più poco (spero).
A presto.

-MAIA-

Il Mio Demone CustodeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora