39

6 1 0
                                    

Luni dovette ricredersi.
Luna era un'ottima compagna di viaggio.
Non dava fastidio, aveva bisogno di poco cibo, rendeva felici tutti mentre inseguiva le foglie che svolazzavano dal vento.
E questo era poco.
Proteggeva da animali feroci, e il procione e i topi che da un po' sgraffignavano il cibo dalle loro scorte non si vedevano più.
In più Luni non aveva visto Alex così felice.
A proposito di Alex, la gattina sembrava quasi vederla. Anzi, percepirla.
Alcune volte, quando si puliva, girava la testa di scatto verso l'Angelo, annusando l'aria. Poi andava a curiosare vicino ad Alex e, non trovando nulla, si rimetteva di nuovo seduta.
Ma sembrava che solo Luni lo vedesse. Si chiedeva spesso se i gatti o animali potessero vedere i Custodi.
Ma lui era anche preoccupato per l'imminente luna piena.
Non poteva lasciare Giuly da sola, anche se con Luna, temeva che potesse attaccarle.
Ma intanto che pensava, la luna piena si avvicinava.
E, prima che se ne rendesse conto, era arrivato il giorno.
-Emm... Giuly?- disse Luni quella mattina, mentre camminava sulle foglie secche. Anche se era Agosto, il terreno del bosco era completamente ricoperto di foglie secche.
-Sì?- disse Giuly, voltando la testa verso Luni che camminava al suo fianco.
Luna, in mezzo ai due bipedi, non faceva quasi rumore. Alex volava.
-Hai presente... il mio piccolo problemino?- disse, titubante.
Giuly fece una faccia confusa.
-Ma tu sei... come dire... maschio?- chiese.
-Ma che razza di domanda è? Certo che sono masch... ah, no quel problema. Come ho detto... vabbè, lascia stare. Dicevo del fatto che sono un licantropo- spiegò Luni.
-Ahhhh. Me l'ero pure scordata. E quindi? Ah- comprese la ragazza.
-Eh... che facciamo?- chiese poi.
-Beh, ho pensato che io resto qua e voi ve ne andate. Poi vi raggiungerò in qualche modo- disse Luni.
Vedendo la faccia preoccupata di Giuly, l'uomo le mise una mano sulla spalla.
-Non preoccuparti, tornerò. E in ogni caso, ci saranno Luna ed Alex con te- la rassicurò.
-Eh no- protestò l'Angelo, atterrando.
-Io resto con te. Sarai tutto solo, ti serve il tuo Angelo- disse, incrociando le braccia.
-Ma Giuly è più piccola, ha bisogno di protezione- implorò Luni.
Luna lo fissava con un cipiglio curioso, chiedendosi probabilmente con chi stava parlando Luni.
-Luni, Alex ha ragione. Hai bisogno di lei. Ok che sono "piccola", ma abbiamo passato mesi ad allenarci, sono sicura che mi saprò difendere- disse Giuly, con un tono che non ammetteva repliche.
Luni aprì la bocca, ma Alex gliela tappò.
-Anche Giuly è d'accordo che resti, quindi accettalo- disse, togliendo piano piano la mano dalla bocca di Luni, come se fosse una belva feroce.
-Va bene, puoi andare- borbottò seccato Luni.
Giuly sorrise.
Poi si rivolse a Luna.
-Forza, Lunetta, vieni con Giuly- disse, inginocchiandosi e dandogli una carezza sulla testa.
Lei fece le fusa e cercò la mano della ragazza quando lei la staccò.
-Beh, arrivederci Luni, Alex- disse, sorridendo debolmente.
Poi voltò loro le spalle e cominciò a camminare, seguita dalla gatta grigia e bianca.

                                 ***

-Non funzionerà- disse sicuro Livery.
Red inclinò lievemente la testa.
-Potremmo provare- disse, non molto convinto.
-E secondo te accetterà? Impossibile- protestò Livery.
-Provare non costa niente- replicò Nathan.
-Si invece, la mia dignità- disse sottovoce e borbottando Livery.
-Hai detto qualcosa?- disse Nathan ridendo.
-No niente- sospirò Livery.
Poi spalancò le ali.
-Se non funziona darò la colpa a te, anima- ringhiò, prima di decollare nel cielo, verso la casetta di Ice.
Fece dei cerchi prima di atterrare nel cornicione. Alcuni giovani draghi lo stavano guardando.
Ice aprì la porta.
-Emm... allora... hai presente l'anima, Nathan? Ti cerca- disse tremolando Livery.
-Mmm... che vuole?- chiese il drago azzurro, assottigliando gli occhi.
-Vuole che tu lo accompagni fuori da questo posto- disse Livery.
Ice emise uno sbuffo di fumo dalle narici.
-E come dovrei farlo?- disse, sospettoso.
Livery esitò.
-Beh, lui pensava in groppa a te...-
Neanche il tempo di finire la frase, che Ice stava già planando verso Nathan.
Quando Ice atterrò davanti a Nathan, lui li aspettava con le mani sui fianchi.
-Guardami- ringhiò il drago azzurro.
Nathan lo guardò.
-Ti sembro un cavallo da "cavalcare"? Beh, tanto per fartelo sapere, non sono un cavallo- riprese Ice.
-Ok. Mi puoi per favore accompagnare fuori da qui?- disse l'anima, cambiando discorso.
-Ma che c'entra adesso?- disse Ice, confuso.
Nathan non rispose.
Ice ci pensò su.
-Va bene. Ma a mie condizioni- ringhiò il drago.
L'anima sorrise, e si avviò verso la caverna da cui era entrato in quel Paradiso di draghi.
-E ricorda: non dire del nostro regno a nessuno- aggiunse Ice, raggiungendolo.
-Ovvio- disse Nathan.
Entrarono nella caverna.
Dopo un tempo indeterminato (là sotto non si aveva la percezione del tempo) arrivarono dove Nathan si era ritrovato dopo essersi svegliato.
All'improvviso Ice prese Nathan con le zampe anteriori e cominciò a volare verso l'alto.
Nathan fece un piccolo strillo acuto.
Ice fece uno sbuffo che ricordava una risata.
Ice volò in una sporgenza in alto, senza lasciare Nathan.
Era perfettamente mimetizzata nell'ombra, per questo motivo non si vedeva subito.
Nella sporgenza c'era pure un'apertura che sembrava andare verso l'alto, grande a malapena quanto Ice con le ali chiuse.
Il drago spostò Nathan nella bocca, stringendolo poco.
-Mettimi giù- protestò lui.
Ice fece un grugnito incomprensibile.
Con molta fatica, passo dentro l'apertura.
Portava veramente verso l'alto.
Più precisamente, verso fuori.
Ice e Nathan uscirono nell'aria aperta.
Da fuori, l'apertura da dove erano usciti non si notava nemmeno, probabilmente per via di una magia.

La prima cosa che fece il drago azzurro quando uscì, fu stiracchiarsi le ali, o almeno da quello che riusciva a vedere Nathan.
Ma un'attimo dopo Nathan si ritrovò nella sua visuale solo il cielo e alberi, e capì che prima Ice non si stava stiracchiando, ma si stava preparando al decollo.
All'improvviso il drago aprì le fauci, e Nathan si ritrovò a cadere nell'aria.
Non ebbe nemmeno il tempo di urlare che venne ripreso da Ice, che lo acchiappò al volo con le sue zampe posteriori.
-Dove devi andare?- gli chiese il drago, sbuffando.
-A est- rispose debolmente l'anima, ancora senza fiato per la caduta.
Ice virò leggermente per mantenere la rotta, e, mentre il sole tramontava, Nathan si accorse appena appena che il drago azzurro lo stava aiutando.

Il Mio Demone CustodeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora