Prologo

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Esmerald correva, più veloce, sempre più veloce, senza neanche accorgersi del peso che teneva stretto nelle mani.
Nelle sue orecchie sentiva solo il suo lieve ansimare e il fruscio delle foglie e dei cespugli quando ci correva sopra.
La strega nera era sempre più vicino. Non aveva la scopa volante, ma non sembrava che camminasse, più come se fluttuasse.
Aveva un ghigno malefico, come se sapesse già che l'avrebbe raggiunto. Esmerald lo vedeva anche se era di spalle, più che vederlo lo percepiva.

"Come caspita fa a guadagnare terreno, se correre è il mio potere!?"si chiese Esmerald mentre sforzava al limite le sue gambe per andare più veloce (e anche di non schiantarsi contro un albero) mentre si ripeteva in testa "la missione prima di tutto, la missione prima di tutto, la missione prima di tutto..."

Era andato nel covo della strega nera, una vecchia baracca di legno scuro che aveva visto tempi migliori, a recuperare l'uovo di drago rubato (ho anche di Mezzo, a giudicare dal peso) per portarlo ai suoi superiori e rimetterlo al suo posto.
Purtroppo mentre lo rubava, Esmerald era stato sgamato dalla strega nera, che non aveva subìto nessun effetto del sonnifero che le aveva dato, e adesso stava scappando da lei.

Esmerald, mentre correva, cercava con lo sguardo un albero diverso da quelli che c'erano intorno a lui.
Il cielo si stava scurendo, forse sarebbe piovuto.
"Eccolo!"
Era un ceppo tagliato da anni con polvere rossa alle radici, ma così fina che solo l'occhio allenato degli agenti della A.R.U. poteva vederla.
Quel ceppo era un segnale.
Significava "svolta a destra per raggiungere il covo segreto più vicino".

Esmerald girò a destra così velocemente che gli fece guadagnare 5 metri di vantaggio sotto lo sguardo confuso della strega, che rimase un attimo ferma, facendo vacillare il suo sicuro ghigno.
Lui arrivò all'entrata della grotta (coperta di muschio e rampicanti), lanciò un fumogeno e entrò.

La grotta era nascosta, oltre dai rampicanti e dal muschio, anche da  un'incantesimo di magia bianca, per confondere appinto le streghe nere, loro acerrime nemiche.
Poi, proseguendo per cinque passi, dovevi stare fermo, se no rischiavi di farti bucare da paletti di legno che partivano da piccoli buchetti da un muro a un'altro, efficaci contro i vampiri.
Dopo che il ragazzo ebbe rimesso i paletti nella trappola, Esmerald si mise degli occhiali da sole e proseguii per qualche metro. All'improvviso ci fu un lampo di luce accecante bianco, ma così accecante che non si vide niente anche con gli occhiali da sole. Svelto, il ragazzo premette un bottone quasi invisibile e il lampo di luce scomparve. Questo lampo era per tutti i visitatori che avrebbero cercato di andare al covo segreto; infatti, come minimo ti faceva perdere la vista.
Esmerald procedette sicuro, noncurante degli strapiombi che si aprirono ai lati della stradina dopo pochi passi, oltrepassò una caverna buia, superò un'altro paio di trappole e infine arrivò al covo.

Era bellissimo.
Potevi vivere per anni là senza mai stancarti.
Al centro c'era una piscina naturale, con l'acqua così limpida che non sembrava neanche esistesse. Si potevano vedere i pesci variopinti che nuotavano in giro in cerca di alghe e plancton. La piscina era illuminata da organismi bioluminescenti che emanavano una luce chiara.

A destra della caverna-covo c'era un'apertura che portava alla dispensa o, per meglio dire, a una sala stracolma di cibo. Non c'erano i soliti fagioli che si vedevano nei film di serie B, c'era di tutto, per variare l'alimentazione. C'era pizza, pollo, bistecche, patate, carote, broccoli (mai mangiati), torte, caramelle (Di tutti i tipi!), dolcetti, cioccolato, gelati, nutella, pane, formaggi, salumi, bevande, verdure, frutta, pesce e molti altri.
La sala era specializzata per conservare il cibo, con molti incantesimi di conservazione, luoghi specifici per ogni tipo di cibo (se si doveva conservare in un luogo asciutto o se andava messo in frigo) e altri ancora che Esmerald non ricordava o non sapeva.

A sinistra, invece, c'era una stanza dedicata ai passatempi.
Lì potevi trovare di tutto:
Scacchi, carte, giochi da tavolo, attrezzi per disegnare, tre librerie piene di libri,
Macchine da scrivere, lego, attrezzi da giardinaggio, Play station (Esmerald non aveva mai capito da dove prendessero l'elettricità). Insomma, tutti giochi antichi.
Accanto a questa sala, c'era una stanza completamente ricoperta di tavoli, utilizzati per i passatempi e per mangiare.

Le cucine erano accanto alla sala del cibo. In confronto alla sala, le cucine erano minuscole, ma sempre grandi da poterle inserire in una casa. Erano modernissime, e ben fornite di attrezzi.

Partendo dalla caverna iniziale, e andando dritto, arrivavi agli alloggi. Erano pochi, tipo cinquanta, e solo una piccola parte veniva usata.
Una sola stanza veniva usata per lo scopo delle missioni.

Alla fine del corridoio si trovavano gli uffici, dove si pianificava la missione, si sceglievano gli agenti e altre cose.
Dentro l'ufficio c'era un passaggio segreto che portava alla palestra.
La palestra era enorme. Se volevi, potevi farci un campeggio.
C'era di tutto, dai pesi ai sacchi di boxe, tutti i tipi di palla, reti, corde, attrezzi per la ginnastica, manichini.
In una stanza vicino la palestra c'erano le armi, utilizzate per l'addestramento.

Esmerald era in ufficio, insieme ai suoi colleghi. Stavano parlando dell'uovo.
-Ecco fatto, James, ho recuperato l'uovo.
Hai scoperto informazioni sui suoi genitori?- chiese al suo collega.
-Non ancora. Ho solo scoperto che l'uovo è un Mezzo, solo non capisco di chi potrebbe essere. Ci sono dieci famiglie che hanno perso un uovo Mezzo. Adesso che abbiamo l'uovo potremo essere più veloci, visto che potremo descriverlo.
Esmerald, chi aveva rubato l'uovo?-
-Una strega nera. Il sonnifero non ha avuto effetto- rispose Esmerald alla domanda di James.
-Ho analizzato l'uovo, ha tre mesi. La vera domanda è: da quanto tempo l'uovo è stato rubato?- disse Victor, allontanandosi dall'uovo che aveva preso sott'occhio.
-Non so, ma se è stato rubato dalla nascita abbiamo poche speranze di trovare la sua famiglia.-
All'improvviso la porta si aprì ed entrò un ragazzo biondo trafelato.
-Signore....la famiglia... dell'uovo è...morta-
-COSA?- ruggì James -Come è possibile?!-
James girava intorno alla stanza, le mani dietro la schiena e la testa bassa.
Stava pensando.
-Potremo... cosa potremo fare?- chiese infine, sospirando.
-Brian- disse Victor rivolgendosi al ragazzo biondo -come fai a sapere che hanno ucciso proprio la sua famiglia? C'erano dieci famiglie, non sapevamo qual era la sua famiglia-
Brian respirò profondamente
-Emm... vedi, hanno ucciso tutte le famiglie- disse quasi sussurrando.
-COSA?!- urlò di nuovo James.
-Se hanno ucciso per quell'uovo, vuol dire che è importante. L'unica possibilità è dare l'uovo a una famiglia di umani. Lì sarà al sicuro.
Esmerald e io cercheremo una famiglia e gli daremo l'uovo- decise Victor, prendendo parola.
James guardò Esmerald deciso e, con unezzo sorrisetto furbo, disse
-Già ho in mente quale-

Il Mio Demone CustodeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora