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Era passato un mese da quando avevano ricominciato ad allenarsi.
Giuly e Phoenix avevano fatto progressi: erano riuscite a diventare Mezze anche senza farsi male. Avevano incominciato a esercitarsi con tutte le armi, così in caso di pericolo avrebbero usato quella a portata di mano.
Però avevano dei privilegi: Phoenix era più brava con l'arco e il pugnale, Giuly invece con la spada e il bastone. Poi c'erano altre armi che riuscivano a usare, ma la percentuale di sbaglio era maggiore rispetto a quelle che usavano abitualmente, nonostante fosse minima.
Avevano anche acuito i sensi.

Ora erano tutti in salotto, a parlare del più e del meno, come se andasse tutto bene, ma Giuly stava incominciando a sentire gli effetti collaterali della mancanza di un Custode. Era diventata più indecisa, più paranoica e più chiusa in sé stessa. E lei sapeva che gli altri lo sapevano.
-Giuly- si accorse che Luni gli stava passando una mano davanti gli occhi.
-Hai sentito?- chiese lui.
-Emm... no. Ero immersa nei miei pensieri- disse sinceramente Giuly.
-Comunque avevo detto che siete pronte e possiamo andare a riprendere il tuo Angelo- disse Luni, entusiasta.
Giuly si riscosse.
-Davvero!?- chiese con occhi sgranati.
-Sì. Partiremo dopodomani- disse Luni.
Giuly fece salti di gioia.
-Perché non partiamo ora?- chiese invece Mortis.
-Vedi- cominciò a spiegare Luni -probabilmente quella che da ora in poi cominceremo a chiamare la S.S.N. (società segreta nemica) avrà messo fogli con le nostre facce su tutta la Terra, quindi siamo ricercati e di conseguenza dovremmo travestirci. Poi dovremmo camuffare Demo da Angelo, visto che loro vogliono dalla loro parte tutti i Demoni, e ci sono parecchi Mezzi che possono vederlo.
Poi, come spieghi te e Nathan?-
La spiegazione convinse tutti, che si misero tutti al lavoro.

Attraverso un ennesimo passaggio segreto, andarono in una sala adattata per il trucco e travestimento. Anche adatti ai Custodi.
Cominciarono da Phoenix e Demo.
A Phoenix gli colorarono i capelli rossi in capelli viola. Gli misero delle lenti a contatto di colore azzurro.
Alex applicò chili di trucco bianco su Demo, che si lamentò tutto il tempo.
Poi gli fece mettere dei vestiti bianchi e gli fece mettere lenti a contatto azzurre. L'unico problema erano le ali. Alex risolse pure quello.
Ricoprì le ali con una colla appiccicosissima, e con cura gli incollò le piume, una ad una.
A lavoro compiuto sembrava un'Angelo vero.
Poi toccò a Giuly, che divenne bionda.
Non voleva mettersi le lenti a contatto, anche se provarono a convincerla al contrario, senza riuscirci.
Luni si rasò la barba. Anche con questo piccolo cambiamento non si riconosceva. Alex cambiò outfit: da giacca e pantaloni in pelle a vestitino giallo.
Con Mortis fu più complicato.
Non riuscivano a fare qualcosa per gli occhi, quindi gli diedero degli occhiali da sole, raccomandando di non toglierli per nessuna ragione al mondo. Poi la truccarono un po' per dargli più colorito, anche se potevano confonderla con un vampiro, era meglio di no, visto che i vampiri avevano una pessima reputazione.
Gli cambiarono i vestiti. I pantaloni lunghi erano d'obbligo, visto che se no non sapevano spiegare la pelle nera delle gambe. Poi una maglietta a maniche lunghe gialla. Gli misero pure un paio di guanti.
-Nathan, devi toglierti il mantello- disse quello che doveva essere Luni, con una parrucca in mano e un pennello nell'altra.
-No, io non me lo tolgo. Posso fare finta di essere un mercante, mi metto una gobba dietro la schiena e...- Luni lo interruppe.
-Mercante!? Ma dove vivi!? I mercanti non esistono da un secolo, e poi come faresti a spiegare il colore del tuo mantello?- disse.
-E vabbè, allora non parto- disse Nathan, poco convinto pure lui.
Luni scosse la testa.
-No signorino. Poche storie, tu ti levi il mantello e abbiamo finito, neanche ti trucco- disse con tono autoritario.
-No- disse Nathan scuotendo la testa.
Luni fece un sorrisino inquietante degno di Mortis.
-Inseguitelo- disse, e Nathan si ritrovò inseguito da tre ragazze.
-Cazzo- disse sottovoce, prima di partire a tutta velocità.
Nathan correva veloce, ma si stancava in fretta, e in pochi minuti si ritrovò a ansimare.
-Preso!- gridò Phoenix, abbracciandolo a sorpresa. Da sotto il mantello vedeva degli occhi viola.
-Che occhi belli che hai- disse.
Nathan si ritirò nel mantello.
-Noooo! I tuoi occhi sono davvero bellissimi- disse Phoenix, non capendo il gesto.
Prese Nathan dalle spalle e lo spinse verso Luni.
Nathan si dimenò.
-Vedi che se ti dimeni il mantello te lo tolgo- lo minacciò Phoenix.
Nathan la smise.
-Bravo bambino- disse Phoenix.
Nathan sbuffò.
Phoenix arrivò da Luni.
Nathan sfruttò il momento per scappare via.
-Ehi!- disse Phoenix, incominciando a seguirlo.
Giuly e Mortis si ritirarono e preferirono farlo rincorrere dalla amica.
Demo e Alex erano congelati sul posto con un'espressione di stupore.
Cosa che non passò di nascosto a Phoenix, che si fermò.
-Cosa c'è?- chiese al suo Demone, ormai Angelo.
-Non farlo- disse lui.
-Tu sai chi è Nathan?- chiese Phoenix, curiosa.
Demo guardò Nathan.
-Sì, ma non te lo dirò- disse poi.
Phoenix alzò le spalle.
-Fa niente. Tanto tra poco lo scoprirò- disse con un sorrisino, e iniziò di nuovo a inseguire Nathan.
Nathan che corse fino allo stremo per sfuggire dalla ragazza dai capelli viola che lo inseguiva.
Andare fuori dalla sala non se ne parlava, avevano percorso una specie di labirinto per venire lì.
Quando si accorse di stare rallentando era troppo tardi.
-Preso- disse Phoenix, abbracciandolo di nuovo a sorpresa.
-Dejavù- disse Nathan.
Phoenix rise e lo accompagnò da Luni, che li aspettava con le mani sui fianchi.
-Questa volta non fare scherzi- disse serio.
Demo e Alexandra li guardavano spaventati.
Nathan si avvicinava passo dopo passo a Luni.
Quando fu abbastanza vicino, fece la stessa mossa di prima. Ma Phoenix aveva tenuto stretto il suo mantello.
Il mantello cadde sulle mani di Phoenix, mentre Nathan si fermava, non avvertendo più il peso del mantello.
E tutti i presenti videro un'anima dagli occhi viola, conosciuta come Nathan.

Il Mio Demone CustodeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora