Giuly si sentì scuotere da qualcuno, probabilmente era Luni.
-Giuly, Giuly!-
Giuly aprì un po' gli occhi.
-Che c'è?- chiese, con voce roca e assonnata.
-Phoenix e Mortis non ci sono più- disse Luni, smettendo di scuotere Giuly.
-Mia hai svegliato solo per questo?- urlò Giuly, arrabbiata.
-È una cosa importante- disse Luni.
-Già lo sapevo- sbuffò lei, girandosi dall'altra parte.
Luni era confuso.
-Come lo sapevi?- chiese.
-Me lo ha detto Mortis- disse Giuly, mezza sepolta dalle coperte.
-Perché sono andate?- chiese ancora Luni.
Giuly pensò che a volte Luni sembrava un bambino, ignorante e curioso.
-Abbiamo una missione da compiere, no? Loro si sono avvicinati di più al compimento della missione, che inoltre riguarda me. Loro sono andate perché così mi aiutavano- spiegò a Luni.
Luni lo aveva intuito subito dopo aver posto la domanda, ma non interruppe la spiegazione dalle ragazza dai capelli verde-acqua.
-Allora partiamo anche noi- disse Luni, alzandosi.
-Ok, ma lasciami dormire un'altro po'- borbottò Giuly, seppellendosi tra le coperte.***
Seryon sospirò, mentre fissava la sua umana viziata che dormiva sul letto.
La Demone odiava la sua umana, era troppo viziata e si lamentava per tutto. Aveva avuto tantissimi soldi, ma li aveva spesi tutti in trucchi o cose inutili. E adesso stava lavorando come cameriera.
Sapeva cambiare aspetto alle persone, un potere che l'aveva fatta conoscere come bulla per le medie e le superiori.
Seryon sospirò di nuovo.
Ce l'aveva fatta.
Non sapeva come, ma lui ce l'aveva fatta.
E non era cambiato di una virgola.
La Demone sorrise.
Era ancora come lo aveva lasciato.
E la sua umana sembrava simpatica.
"Demo, sono felicissima per te" pensò Seryon, e inavvertitamente la sua testa volò in ricordi passati, di quando era al suo primo anno all'Accademia.Era circa metà anno, quella stagione che nel mondo umano corrispondeva alla primavera, e un ragazzo di nome Jacob si era dichiarato, ma lei lo aveva rifiutato.
Questo Jacob si era infuriato, e, cercando informazipni e facendo ricerche su Seryon, gli aveva lanciato una crudele maledizione, che consisteva di rompere tutti i rapporti affettivi con il suo fratello e di trattarlo duramente, se no sarebbe diventata un Demone di Luce.
E di conseguenza sarebbe stata esiliata.
E lei non voleva.
L'Inferno era la sua casa, e lei non voleva abbandonare anche quella, oltre a Demo. Era sopravvissuta di antichi ricordi di lei e suo fratello da piccoli.Una lacrima solitaria scese dall'occhio di Seryon, asciugata ancor prima che arrivasse a metà guancia.
"I Demoni non piangono" si ricordò, ma quel pensiero innescò una bomba e, se un Mezzo avesse visto la scena, avrebbe visto un Demone che singhiozzava con il volto tra le mani, accucciato sul davanzale della finestra.
"Il mio Demo..."***
Phoenix si svegliò. Percepiva qualcosa di strano.
Si mise seduta e osservò in torno.
Mortis era già sveglia e stava mangiando una mela mentre rileggeva la storia di Maia.
I suoi Custodi danzavano tranquillamente.
Demo non c'era.
Probabilmente era in giro.
Phoenix si alzò e si stiracchiò.
Mortis la guardò, disse un buongiorno e ricominciò a leggere i fogli.
La strana sensazione non se ne era ancora andata.
Phoenix si guardò in torno.
No, non c'era niente di strano.
E allora da dove veniva?
Phoenix si concentrò meglio sulla sensazione.
Non era corporea. Non sapeva come spiegarlo, ma non veniva da lì. Non veniva nemmeno da lei.
Veniva da Demo.
"Demo? Ci sei?" Gli chiese Phoenix. Lui non rispose. Phoenix era abituata, quindi aspettò.
Per passare il tempo, Phoenix prese una mela e la mangiò.
Poi si avvicinò a Mortis.
-Perché lo stai rileggendo?- chiese.
Mortis alzò lo sguardo.
-Cerco indizi- fu l'unica spiegazione della ragazza.
-Su cosa?- chiese Phoenix.
-Su dove potrebbe essere la foresta- disse Mortis non distogliendo lo sguardo dal foglio che stava leggendo.
-Potrebbe anche non esistere più- osservò Phoenix.
-E allora? Tentar non nuoce- disse Mortis.
Phoenix sgranò gli occhi.
-Che significa?- disse, confusa.
Mortis guardò Phoenix.
-È un... proverbio, mi sembra si chiami. È un termine antico, ce ne sono altri, tipo "a caval donato non si guarda in bocca" o "una mela al giorno toglie il medico di torno" o cose così- spiegò brevemente, e poi ritornò a leggere.
Ma Phoenix la sentiva sussurrare piano.
-"Chi fa da sè fa per tre" "Chi va piano va sano e va lontano" "Fidarsi è un bene, non fidarsi è meglio"- poi, dopo questo proverbio, finì di sussurrarli.
Anche Phoenix riflettè sull'ultimo proverbio detto dalla ragazza.
"Che esseri strani, i nostri antenati..." pensò.
Phoenix si sedette a gambe incrociate per terra, con l'erba bagnata che solleticava le gambe, e fissò intensamente davanti a sé.
-Mortis- disse dopo un po' -ma tu come sapevi dell'esistenza dei proverbi?-
Mortis, che nel mentre aveva finito di leggere i fogli, guardò Phoenix.
-Mi sembra di averlo letto da qualche parte...- disse distrattamente.
Phoenix annuì.
Per un po' si sentì solo il vento che soffiava tra i rami e le foglie degli alberi e gli uccellini che intonavano canti.
Phoenix respirò profondamente e chiuse gli occhi. Aveva la sensazione che quella pace non sarebbe durata al lungo.
Sentì un battito d'ali.
"Demo è tornato" pensò Phoenix senza aprire gli occhi.
Ma poi sentì un'altro battito d'ali, seguito da un altro.
Phoenix aprì solo un'occhio, proprio mentre Demo le diceva mentalmente "Fa finta di non vedermi".
Phoenix aprì tutti e due gli occhi.
Mantenne tutto il suo auto controllo, anche se fu praticamente impossibile, visto che c'erano due Demoni dall'aria malvagia con delle lance che erano puntate sulla schiena del Demone di Phoenix, che non poteva fare niente visto che aveva le mani e le ali legate. Demo rivolse uno sguardo pietoso verso la ragazza che, con il volto impassibile, guardava Mortis che fissava intensamente la testa di Phoenix.☆
Probabilmente aggiornerò ancora più lentamente perché ho il famosissimo blocco dello scrittore (come credo potete notare dalla lentezza che ci ho messo per aggiornare questo capitolo)🙂
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Il Mio Demone Custode
FantasyPhoenix è una normale umana in un mondo popolato di creature fantastiche, licantropi, vampiri, maghi, fate, streghe e molte altre ancora. Lei vive una vita normale, ma ha due desideri: Non essere umana e avere un migliore amico. Tutto cambia con la...