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Mortis sospirò di gioia e si allontanò dal disegno che aveva fatto.
Era una donna vista di profilo, su uno sfondo nero che prendeva una sfera di luce sospesa sopra la sua testa.
La parte che piaceva di più a Mortis era il gioco di luce e ombra che aveva creato sul volto e sui vestiti della donna.
Sì, quel disegno gli era venuto bene.
Mortis prese il disegno e lo mise insieme ad altri disegni in una cartellina.
Avrebbe tanto voluto far vedere quei disegni a qualcuno, ma credeva di essere presa per inquietante o pazza.
L'ultimo disegno che aveva fatto era il meno pauroso. C'erano altri disegni pieni di sangue, sorrisi inquietanti, ma anche disegni tranquilli. Tipo come quello che aveva appena fatto.
Poi si ricordò che, anche se si conoscevano da tanto, i suoi "amici" la consideravano ancora inquietante.
Mostrargli i disegni non avrebbe fatto nulla. Casomai aumentare i giudizi su di lei.
Si girò per far mostrare i disegni a Phoenix, ma la trovò che dormiva. Osservò la sua aura.
Era deboluccia, forse il suo Demone non era qua. Faceva il solito giro attorno alla testa di Phoenix, come un fiume che segue il suo corso.
All'improvviso l'aura si accese di botto, facendola diventare rossa.
"Il Demone è tornato" pensò Mortis.
Girò lo sguardo per tutta la stanza, sforzandosi di vedere il Demone. Sospirò quando non ci riuscì.
-Be, adesso che Phoenix non è più sola, posso uscire- disse Mortis e uscì.
Guardandosi attentamente attorno per vedere se qualcuno la stava spiando, Mortis si intrufolò nella stanza accanto.
Giuly stava leggendo un libro e Luni non c'era.
L'aura azzurrina di Giuly era sempre debolissima come ricordava.
-Giuly!- la chiamò sottovoce Mortis, chiedendosi poi se stessa perché l'aveva chiamata sottovoce.
Giuly si girò. Poi sorrise.
-Ciao Mortis- la salutò.
-Ciao. Com'è il libro?-
-In realtà non lo so. L'ho iniziato prima ma non sono riuscita a leggerlo. Avevo un pensiero in mente...- disse Giuly Pensierosa.
Mortis non fece domande.
Se voleva Giuly che lei lo sapesse, gliel'avrebbe detto.
-Ah, ok. Vuoi vedere i miei disegni?-
Giuly annuì.
Mortis gli passò la cartellina.
Giuly l'aprì e tanti disegni volarono fuori.
-Ce ne sono troppi, dovrei cambiare cartellina- si giustificò Mortis.
Giuly raccolse un disegno da terra.
Lo guardò attentamente, poi lo posò nella cartellina e ne raccolse un'altro.
Mortis aspettava.
-Sei brava a disegnare- fu il commento di Giuly.
-Quale ti è piaciuto di più?- chiese Mortis.
Giuly cominciò a sfogliare i fogli.
-Questo- disse poi, passandoglielo.
Era l'ultimo che aveva fatto.
Mortis sorrise involontariamente.
-Questo l'ho finito poco prima che venissi qua- disse.
Giuly posò il disegno nella cartellina e si guardò intorno, con fare sospetto.
-Mortis- sussurrò.
Mortis si avvicinò per sentire meglio.
-Stiamo qui da troppo tempo, dovremo andare via. Siccome da me comanda Luni, tu prendi Phoenix e vai via, se no resteremo per sempre qui- continuò Giuly sussurrando.
Mortis annuì per dire che aveva capito, poi si voltò verso la porta e camminò.
-Ah, una cosa...- disse Giuly con un tono normale.
Mortis si girò.
-I tuoi disegni sono bellissimi- continuò.
Mortis sorrise e uscì dalla stanza.
Rientrò nella sua.
Pensava alle parole di Giuly.
Camminò fino al letto di Phoenix.
-Sveglia- sussurrò Mortis all'orecchio della più piccola.
Phoenix si svegliò e sobbalzò alla vista di Mortis.
Mortis sorrise.
Sapeva che era difficile abituarsi ai suoi occhi particolari.
-Oh, Madonna! Mi hai fatto prendere un'infarto!- disse Phoenix, mettendosi una mano sul cuore.
-Preparati che andiamo- tagliò corto Mortis, cominciando a radunare le sue cose.
-Perché?- chiese Phoenix, alzandosi dal letto.
-Perchè siamo qui da troppo tempo- rispose Mortis, dando di spalle a Phoenix.
Alle sue spalle sentì un movimento, segno che anche Phoenix si stava preparando.
Mortis si specchiò allo specchio e incominciò a truccarsi la pallida pelle con un colore più scuro, facendola sembrare del colore giusto.
Poi prese i suoi occhiali da sole a specchio e se li indosso.
Prese le sue cose, prese il sacchettino contenente il denaro e controllò dove fosse arrivata Phoenix.
Aveva quasi finito.
La sua aura splendeva, rossa.
Forse lei e il suo Demone stavano comunicando mentalmente.
-Hai finito?- chiese alla rossa.
Phoenix annuì.
-Sì, ho finito- disse.
-Bene- disse Mortis, e uscì dalla camera.

Dopo un po' erano alla reception, e stavano firmando moduli e consegnavano le chiavi.
In pochi minuti erano già fuori dall'albergo.
-Allora, adesso dobbiamo uscire dalla città e continuare a Sud- disse Mortis, osservando la mappa.
-Quindi dobbiamo andare alla porta Sud- concluse Phoenix.
Mortis la osservò.
La sua aura era più debole, il suo Demone non c'era.
Arrivarono alla porta Sud a Mezzogiorno. Il sole arancione era nel punto più alto del cielo.
Un vecchietto corse verso di loro, con in mano un mucchietto di fogli.
Si fermò, prese la mano di Phoenix, gli diede in mano i fogli e corse via.
Mortis e Phoenix si scambiarono un'occhiata interrogativa.
-Ok...?- fu l'unico commento di Phoenix.

Le guardie erano diverse.
Una guardia squadrava Mortis con intensità.
-Tu non mi piaci- borbottò la guardia.
-Mica mi devi sposare- rispose lei.
La guardia fece una smorfia e sussurrò qualcosa sulla mancanza di rispetto.
Ma Mortis notò un particolare che la fece agitare.
Lo sguardo della guardia si fermava sulla sua testa.
"È un Mezzo!" Pensò.
-Dai Stuart, lasciala andare- provò a convincerlo l'altra guardia, che era una donna.
-Ok, potete passare- disse la guardia, non propriamente convinto.
Dopo la foto, Mortis e Phoenix se ne andarono.
-Era un Mezzo- disse Mortis, quando furono abbastanza lontani dalla città.
-La guardia o il vecchietto?- chiese Phoenix, distratta.
Mortis pensò che probabilmente stava chiamando Demo.
Infatti, poco dopo, l'aura di Phoenix si accese.
-La guardia, Stuart- precisò Mortis.
-A proposito del vecchietto, perché non controlliamo i fogli che ti ha dato?- continuò.
-Sì, va bene. Ma siccome sta facendo notte ci conviene accendere un fuoco- disse Phoenix.
Accenderlo fu abbastanza facile. Bastò raggruppare un mucchio di bastoni, tenerne alcuni di lato, e con Phoenix Mezza trasformata in Drago accendere il fuoco soffiando sopra i bastoni.
Con il fuoco scoppiettante, Mortis e Phoenix si strinsero e presero i fogli, stando attenti al fuoco.
Appena lessero il nome di Maia, Mortis e Phoenix si strinsero di più per leggere meglio.

Il Mio Demone CustodeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora