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Il gruppo camminava in uno spiazzo erboso sopra una collina, senza alberi intorno a loro.
Il leggero vento accarezzava l'erba semi-alta, facendola ondeggiare piano.
Fiori gialli e bianchi spuntavano in mezzo all'erba come macchie di pittura su una tela verde.
Phoenix osservava di soppiatto tutti i suoi amici.
C'erano quasi tutti.
Erano come all'inizio del viaggio.
Quasi.
Mancava Nathan.
Si chiese dove fosse.
"Poveretto" pensò Phoenix, provando compassione per lui.
Ripensò a lui.
Aveva gli occhi viola, un particolare che gli era subito piaciuto.
E anche i capelli arancioni gli piacevano.
E il fatto che era alto aiutava...
"Smettila di fare fantasie erotiche" gli disse Demo dentro la sua testa.
-Non lo stavo facendo- disse Phoenix, arrossendo.
Gli altri si girarono a guardarla, e Phoenix capì che lo aveva detto a voce alta.
-Oddio, non l'ho detto mentalmente- disse, nascondendosi il volto tra le mani.
-Non voglio sapere di cosa stavate parlando tu e Demo- disse Luni, alzando le mani in segno di resa.
Alex scoppiò a ridere.
Luna lanciò un'occhiata interrogativa a Giuly, e lei incominciò a spiegargli della connessione mentale che c'era tra Custodi e Mezzi.
"Sei uno scemo, mi ha fatto fare una figura di..."
"Risparmia i dettagli" la interruppe Demo, ridacchiando.
Phoenix mise il broncio per il resto dell'ora.
In testa aveva ancora la breve conversazione avuta con Demo.
Era davvero innamorata di Nathan?
L'unica cotta che avesse mai avuto era stata per un compagno di scuola quando era piccola, ma era passata in fretta.
Prese una bottiglia d'acqua e bevve, non togliendosi dalla testa quei pensieri.
Mentre beveva di ricordò che Demo stava probabilmente sentendo tutti i suoi pensieri, e si strozzò con l'acqua.
Allontanò la bottiglia dalle labbra, tossendo come non mai.
-Tutto bene?- chiese Giuly girandosi.
Luna si girò pure, lanciando verso Phoenix un'occhiata leggermente odiosa.
-Si, tutto bene- rassicurò Phoenix, tra un colpo di tosse e l'altro.
Luna fece spallucce e si girò, ricominciando a camminare.
Giuly, dopo aver accertato che Phoenix stava davvero bene seguì Luna.
Luni e Mortis, troppo avanti prima per aver sentito, adesso erano ancora più avanti.
Con una breve corsetta raggiunsero i due più avanti del gruppo.
Phoenix vide Mortis alzare lo sguardo al cielo e fermarsi.
Phoenix fece la stessa cosa.
Nel cielo arancione sgombro di nuvole non c'era niente che non andava. Ma Phoenix sapeva bene di fidarsi sempre dell'istinto di Mortis.
Eccolo la, infatti: un puntino grigio nel cielo, che si muoveva.
-Tutti giù, nascondetevi- disse Mortis con voce ferma, buttandosi a terra come se lo facesse da una vita.
Gli altri la imitarono, senza chiedere informazioni. Solo Luna sembrò un po' riluttante, ma alla fine si trasformò nell'altra sua forma felina.
Il puntino grigio si avvicinava sempre di più, e quando fu abbastanza vicino Phoenix notò con stupore che era un drago.
E non era grigio, ma più un azzurro ghiaccio.
Incapace di resistere alla curiosità, Phoenix si alzò nello stesso momento in cui il drago atterrò.
-I vostri nascondigli fanno schifo- disse il drago con voce roca, e tutti si alzarono imbarazzati.
Il drago rivolse un'occhiata stupita a Mortis.
-Invece a te non ti avevo visto- disse, quasi come complimento.
Mortis restò indifferente al complimento del drago.
-Comunque ho qualcosa per voi- disse, e lasciò cadere dalla schiena una persona, che cadde a terra con un lamento.
Phoenix non l'aveva vista prima, ma solo uno sguardo gli fece capire che era Nathan.
-Scemo di un Ice, non potevo svegliarmi più delicatamente?- borbottò l'anima alzandosi, con una voce arricchita dal sonno.
-Le anime hanno bisogno di dormire?- chiese Giuly.
Nathan si girò in fretta, notando solo ora il gruppetto.
I suoi occhi si illuminarono di gioia.
-Amici!- esclamò, sorridendo.
Posò lo sguardo su ognuno di loro, e quando lo posò su di lei, Phoenix arrossì.
"No, aspetta, cosa?" Pensò.
-Bene, io devo and...- Ice si bloccò quando vide Phoenix.
-Hai un'aria familiare- disse, osservando attentamente la ragazza.
-Lei è la figlia di Monica e Paolo- intervenì Nathan, aiutandolo.
-Ah- disse solamente il drago.
E senza smettere di guardarla, spalancò le ali e decollò.
-Come fai a conoscere i miei genitori? Sono all'Inferno? E come fa il drago a conoscerli, allora?- lo bombardò di domande Phoenix.
-Calma, calma. Ho conosciuto i tuoi genitori accidentalmente nello stesso posto in cui ho conosciuto Ice. Non sono morti, hanno solo finto la loro morte, per sfuggira a qualcuno che secondo loro sta seguendo pure noi. Adesso vivono in una comunità di draghi sopravvissuti- li informò Nathan.
-Non sono morti!?- chiese stupita Phoenix.
-No, o almeno non ancora- disse Nathan sorridendo.
In quel momento Luna suttoforma di gatto fece ingresso mentre stava giocando con un filo d'erba.
"Sembra davvero un gatto, così" pensò Phoenix, mentre le nuove informazioni faticavano ad entrare nella sua testa.
Una comunità di draghi.
Qualcuno che li stava seguendo.
I suoi genito vivi.
Stranamente Phoenix incominciò a provare rabbia verso i suoi genitori.
Non erano rimasti con lei, erano andati via abbandonandola in una famiglia di umani, mentre loro se l'erano spassata in mezzo i draghi.
Fuggi dai suoi pensieri e vide Nathan seduto a terra che stava accarezzando Luna, la quale faceva le fusa.
A quanto pare nessuno aveva informato Nathan che Luna non era un gatto.
Anzi, Giuly, Demo e Alex se la stavano ridendo sotto i baffi.
Phoenix sorrise vedendoli, poi prese Luna dalle mani di Nathan e la posò a terra, un po' lontano da lui.
-Ehi- disse Nathan, alzandosi per prenderla. Phoenix lo bloccò.
-Luna, trasformati- le disse Phoenix.
-Uff, non ci si può più divertire- sbuffò Luna, trasformandosi sotto lo sguardo sbigottito di Nathan.
-Tu sei una mutaforma?- chiese stupita l'anima.
-Sì- rispose secca Luna, e si mise accanto a Giuly, che arrossì.
-Forza, dobbiamo proseguire il viaggio. Stiamo per arrivare- li incoraggiò Luni.
Ripresero il viaggio, e mentre Phoenix camminava si ricordò della storia di Maia, e si chiese se prima di ricongiungersi il gruppo avesse trovato altri pezzi.
Ma il pensiero di essere sempre più vicini alla meta disperse quella domanda dalla testa della ragazza, ma non da quella del suo Demone.

Il Mio Demone CustodeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora