35.

6 1 0
                                    

A Phoenix fischiavano le orecchie.
"Qualcuno mi sta pensando" pensò istintivamente.
Mortis camminava accanto a lei, fischiettando una canzoncina e Phoenix non voleva saperne le parole.
Stavano camminando nell'erba alta, lei e Mortis, con Demo e i Demoni che li seguivano dietro di loro.
Phoenix aveva fatto finta per tutto il tempo che Demo non esistesse, e aveva continuato per la sua strada, insieme a Mortis.
-Jebk hebkw wjec sheom muej- canticchiò sottovoce Mortis.
Phoenix si chiese se quella lingua esistesse.
I Demoni cominciarono ad urlare, ma Phoenix non si voltò, anche se la tentazione era tanta.
Invece si avvicinò a Mortis.
-Cosa gli hai fatto?- gli chiese a bassa voce.
-Niente- rispose lei a voce alta, continuando a camminare.
Poi ricominciò a canticchiare.
-Jebk hebkw wjec sheom muej- ripetè sussurrando.
I Demoni urlarono più forte.
Phoenix sapeva che Mortis stava facendo qualche cosa, ma non capiva perché non glielo dicesse.
La ragazza si rassegnò.
Ascoscoltanto le urla si accorse che Demo non urlava.
Sorrise debolmente.
"Phoenix... tu ne sai qualcosa di questo?" Chiese Demo nella mente della ragazza. Phoenix notò che era leggermente spaventato.
"Credo sia Mortis. Appena ha cantilenato una cosa strana i Demoni hanno cominciato ad urlare" disse a Demo.
"Ok, ringraziamela da parte mia dopo" disse lui.
Poi Phoenix percepì che era uscito dalla sua testa.
La ragazza osservò Mortis.
Stava ancora cantilenando le strane parole.
E continuarono a camminare, con le urla e i deboli sussurri di Mortis come suono di sottofondo.

***

Giuly e Luni stavano facendo colazione sotto a degli abeti, con l'accampamento improvvisato accanto a loro, Alex appollaiata su un albero e un gattino che li stava osservando con gli occhi dolci e nel mentre miagolava, nonostante gli avessero già dato del cibo.
-Ma che vuole questo gatto?!- disse Luni, mentre chiudeva gli occhi per non vedere gli occhi del gatto.
Quel gatto li aveva incominciati a seguire da quando erano usciti dall'albergo.
Era un gatto grigio, con striature nere sulla schiena e gli occhi azzurri. Giuly trovava strano che un gatto randagio fosse tenuto così bene. Comunque era un bellissimo gatto.
-Possiamo tenerlo?- chiese Giuly a Luni.
-Scherzi?! Certo che no! È una bocca in più da sfamare e noi abbiamo cibo che ci basta a malapena- protestò Luni.
-Ma guardalo, è così carino! E poi potrebbe cacciare topi o lucertole per sfamarsi. E in più potrebbe avvertire un pericolo prima di noi- disse Giuly, cercando di convincere Luni.
-Concordo, è carino- aggiunse Alex.
-Ma passerà tutto il tempo a dormire e noi siamo di fretta!- disse Luni.
-Lo sveglierò io e mi prenderò cura di lui!- esclamò Giuly.
Luni sembrò pensarci un momento. Poi si arrese.
-E va bene! Ma se poi se ne va non vi lamentate- sbuffò Luni.
-Evvai!- esclamò la Mezza-sirena, insieme ad Alex.
"Spero di non pentirmi di questa scelta" pensò Luni, nascondendo il volto tra le mani.
"Non lo farai" replicò entusiasta Alex nella mente di Luni.
"Questo mi fa dubitare ancora di più" disse lui.
Alex rise.
-Ma dobbiamo vedere se è maschio o femmina- disse Giuly prendendo il gattino e capovolgendolo.
-Mmm... credo sia femmina- disse dopo un po'.
-Che nome gli diamo?- disse Alex, felice.
Giuly si voltò verso l'Angelo.
-Perchè sei così felice? Sembra che è il giorno più felice della tua vita- chiese.
-Bhe- cominciò Alex -questo qui non ha preso mai animali domestici- disse, indicando Luni.
-Ahh ora si capisce tutto- disse Giuly. Poi porse la gattina a Alex.
-Allora scegli tu il nome!- esclamò.
-Ohh! Mmm... che ne dici... di Luna?- chiese l'Angelo.
-Era proprio quello che volevo dargli io!- urlacchiò Giuly.
"Sembrano due bambine" pensò Luni, dandosi una manata in fronte.
"Bambino ci sarai tu" replicò Alex.
Luni sbuffò.
-Avete finito? Dobbiamo andare- disse poi, con voce stufata.
-Si si, andiamo- disse Giuly, mettendo a terra Luna.
La gatta lanciò un miagolio e fece le fusa, strusciandosi contro la gamba di Giuly.
-Oh, mi vuole bene!- disse la ragazza.
-No, soltanto vuole le coccole. Sbrighiamoci- disse Luni, e incominciò a smontare l'accampamento di fortuna dove avevano trascorso la notte.
-Aspetta che ti aiuto- si affrettò a dire Giuly, correndo ad aiutarlo.
-Quanto è bello essere un Angelo e usare la scusa che non puoi toccare niente per non aiutare- disse Alex, sdraiandosi sulle foglie secche e incrociando la mani dietro la testa.
Giuly le lanciò un'occhiata.
-Ma tecnicamente gli Angeli non dovrebbero essere volenterosi ad aiutare?- chiese ad Alex.
-Tecnicamente- rispose lei.
-E poi Alex è scansafatiche da quando la conosco- aggiunse Luni.
-Esattamente- disse l'Angelo, annuendo fiera.
Giuly rise.
Luna si sedette accanto a un piede di Alex.
-Ma gli animali vedono i Custodi?- chiese Giuly a Luni.
-No- fu la risposta.
-Ah-
E continuarono a sistemare.

***

-Che c'è?- chiese invano Nathan alla folla di draghi che continuavano ad osservarlo.
-Non è normale vedere un umano- rispose il drago azzurro che lo aveva accompagnato.
-Anche se tu non lo sei- aggiunse dopo.
-Ah. Come ti chiami?- chiese ancora Nathan.
Il drago si voltò a guardarlo.
-Non sono fatti tuoi- fu la risposta.
L'anima sbuffò.
-Allora ti dovrò chiamare "drago azzurro"?- tentò.
-Sì- disse il drago, e cominciò a camminare.
-Dove stai andando?- chiese Nathan, cominciando a seguirlo.
-Anche se non sei umano, fai sempre domande come un umano- disse il drago.
-Ma tu non mi hai risposto- gli fece notare Nathan.
-Perchè non sono fatti tuoi- sbuffò il drago.
Ci fu silenzio tra di loro per un po'.
-Quale era il nome come mi hai chiamato nella grotta?- chiese dopo un po' il drago.
Nathan sorrise.
-E poi dici che solo gli umani fanno domande- disse con un tono scherzoso.
Il drago sbuffò per l'ennesima volta.
-Non ho detto questo. E poi il nome mi interessava perché mi ricordava qualcosa...- disse
-Phoenix- disse Nathan.
-Ah- disse il drago, ma fu interrotto da due draghi (uno rosso e uno arancione) che dissero -Phoenix?!-
Subito si avvicinarono a loro.
-Perché hai detto quel nome?- chiese quello rosso.
-Quale Phoenix?- chiese invece quello arancione, avvicinandosi a Nathan.
Quel drago aveva una voce femminile.
-Emm... Phoenix ha i capelli rossi, occhi verdi strani ed è un Mezzo-Drago- tentò di descriverla Nathan.
I draghi con i colori caldi si guardarono.
-È LEI!- urlarono subito dopo, saltellando in giro e, sotto lo sguardo stupefatto di Nathan, si trasformarono in umani.

Il Mio Demone CustodeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora