Alle sei spaccate, Nathan si alzò.
Di stiracchiò, e il cappuccio gli scese sulle spalle. Se ne fregò, tanto in stanza con lui non c'era nessuno.
Andò verso la cucina, soffermandosi un po' davanti allo specchio.
Sembrava un normale ragazzo dai capelli arancioni e gli occhi viola, se non fosse stato che era evanescente.
Nathan sospirò.
Quella permanenza nel mondo dei mortali gli stava facendo bene, si stava ricordando un po' della sua vita prima di morire.Aveva un Demone Custode che chiamava Red, viveva da solo in una casa sull'albero in una foresta ed era stato ucciso da uno di quei tizi con la divisa dell'uomo che era arrivato il giorno prima.
Nathan fece una smorfia davanti allo specchio e entrò in cucina.
Riempì una tazza con poco latte, lo girò con un cucchiaino in modo che il latte toccasse le pareti della tazza, buttò il latte nel lavandino e incominciò a sciacquarla.
Così, se qualcuno sarebbe entrato, avrebbe visto che Nathan si stava lavando la tazza, segno che aveva già fatto colazione.
Infatti qualcuno entrò.
Demo sospirò.
-Nathan, il cappuccio- disse.
Lui si diede dello scemo, perché non ci aveva pensato.
-Me me sono dimenticato- disse, finendo di lavare la tazza e posarla al suo posto.
-Come va con Phoenix?- chiese poi a Demo.
Il Demone fece spallucce.
-Tutto bene, credo- rispose.
Nathan lo guardò male.
-Come "tutto bene, credo"? È un tuo dovere assicurarti che stia bene, o almeno consolarla se sta male- disse arrabbiato.
-Non c'è bisogno che tu mi dica come devo fare il Demone, perchè il so come si fa- disse Demo con lo stesso tono.
-Ah, sì? Perché a me non sembra- urlò Nathan.
-Senti, sono stato addestrato a far prendere le decisioni sbagliate. Se vuoi un'opinione più gentile, chiedi ad uno stupido Angelo- urlò Demo.
-Passerò oltre a questo insulto, ma voi dovete fare silenz...- Alex spuntò da dietro la porta, e appena vide Nathan sbiancò, se è possibile, di più.
Lanciò un urlo, tappato prontamente da Demo.
-Non vuoi che i nostri umani si svegliano, no?- disse sorridendo.
Alex allontanò Demo da lei.
-Cosa sei?- chiese a Nathan, che si era rimesso il cappuccio.
-Un'anima- rispose lui.
-Ma le anime dovrebbero essere all'Inferno...- disse lei, quasi sussurrando.
-Perchè, non ci sono anime nel Paradiso?- chiese Nathan.
Alex sorrise.
-No. In Paradiso si chiamano "spiriti"- rispose.
-Ma comunque, come mai non sei All'Inferno?- chiese Alex.
-Bhe, a quanto pare qualcuno mi ha ucciso senza che la Morte lo sapesse, quindi sono ritornato qui per ucciderlo, credo- disse Nathan.
-Non dire a Luni che Nathan è un'anima- disse subito dopo Demo a Alex.
-E poi ero pure un Mezzo-Drago- aggiunse Nathan, come se non avesse sentito Demo.
-Sul serio?!- disse Alex sorpresa.
Demo sbuffò.
-Almeno mi hai sentito?- chiese ad Alex.
-Sì, ma non darò ascolto a uno stupido Demone- disse lei incrociando le braccia e girandosi dall'altra parte.
-E va bene, mi dispiace. Ora potresti darmi ascolto?- disse Demo con voce supplichevole, inginocchiandosi.
A Nathan veniva da ridere.
Sembrava una scena comica.
Un Angela arrabbiata che dava di spalle a un Demone inginocchiato con le mani unite che la supplicava a dargli ascolto.
Non ce la fece più.
Cominciò a ridere e a non finire più.
Demo e Alex si voltarono verso un Nathan a terra che si teneva la pancia mentre rideva.
Dopo un po' cominciò a respirare normalmente.
-Potreste fare i comici- disse ai Custodi.
-Già, peccato che nessuno riuscirebbe a vederci- dissero Demo e Alex.
Poi Alex sospirò.
-E va bene. Non dirò niente a Luni- disse, rimpiangendosi poi quando vide Deno e Nathan che l'abbracciarono.
-Sì, però non mi toccate- disse lei sfuggendo dall'abbraccio.
-Soprattutto tu- indicò Demo.
Il Demone fece il finto abbrociato. Poi si raddrizzò di colpo.
-Phoenix si è svegliata- disse e volò via.
Alex scosse la testa.
-Luni si sveglierà tra poco. A tra poco- e anche lei via.
Nathan rimase solo, ma ancora per poco.
La cucina si sarebbe riempita, si sarebbe svuotata. Ogni giorno così, una routine quotidiana. Ci sarebbe stato qualche imprevisto, tipo un piccolo incendio, e la routine si potrebbe interrompere. Ma poi sarebbe ripartitatita e la routine continuerà, fino alla morte dei proprietari. La routine si interromperà per un lasso di tempo più o meno lungo, il tempo di mettere la casa in vendita ed essere venduta, poi la routine riprenderà e così per tanto tempo.
Nathan pensava a questo mentre Luni e Phoenix entrarono in cucina.
-Giuly è rimasta a dormire- disse Phoenix.
Phoenix...
Era una ragazza bisognosa di affetto e di cure, ma che in caso di necessità poteva anche cavarsela da sola per risolvere i suoi problemi personali.
Era abile a nascondere il dolore, ma non ad estinguerlo.
-Già. Ieri non mi sembrava troppo stanca quando è andata a dormire- disse sbadigliando Luni.
Luni...
Era un uomo attento e intuitivo, frutto di tanto addestramento. L'unica cosa che non aveva era una compagna per condividere i suoi momenti di vita, ma lui non importava. O, almeno, così faceva sembrare.
Nathan scosse la testa.
Era incredibile la somiglianza degli umani con i loro Custodi.
-Tutto bene, Nathan?- chiese Phoenix.
Ecco un'altra cosa: Phoenix era premurosa e si accorgeva quando qualcosa non andava.
-No, niente. Stavo pensando. Dove è Demo?- chiese, accorgendosi che il Demone non c'era.
Phoenix alzò le spalle.
-Ha detto che andava fuori- disse.
Nathan pensò un po'.
-A fare che?- chiese.
-A controllare una cosa- rispose la Mezzo-Drago, sedendosi a tavola.
-Ci sono i biscotti?- chiese poi a Luni, guardando Nathan.
A lei si poteva leggere tutto negli occhi.
Per esempio, Nathan vedeva desiderio nei suoi occhi, desiderio di scoprire come fosse fatto. Probabilmente nella sua mente stava creando volti su volti di Nathan basandosi solo alla voce.
-No, sono finiti ieri. Però c'è un po' di salame dolce- disse Luni, mentre prendeva il latte aperto sul tavolo e lo metteva nella sua tazza.
Phoenix si alzò in piedi.
-Dov'è?- chiese.
-Qui- disse Alex indicando uno sportellino.
Phoenix corse lì, prese il salame dolce, prese il coltello e si sedette nello stesso posto di prima in meno di cinque secondi.
-Wow. Velocità record- commentò Nathan.
-Gfaffie- disse Phoenix con la bocca piena.
A quel punto entrò Demo.
-Giuly non c'è più!- urlò.
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Il Mio Demone Custode
FantasiPhoenix è una normale umana in un mondo popolato di creature fantastiche, licantropi, vampiri, maghi, fate, streghe e molte altre ancora. Lei vive una vita normale, ma ha due desideri: Non essere umana e avere un migliore amico. Tutto cambia con la...