Nathan abbandonò quella che era stata la sua dimora momentanea.
Purtroppo quella piccola casa abbandonata stava per essere demolita, e poi sostituita da una più moderna.
L'anima incappucciata si diresse verso le mura della città, a Sud-Est.
Mentre camminava ripensava alla ultima conversazione che aveva avuto con il Demone di Phoenix.
Avevano parlato della sua brevissima permanenza all'Inferno, nulla di speciale.
Pensare a Demo gli fece pensare alla ragazza.
Nathan scacciò quel pensiero.
Non ci doveva pensare.
"Sarà minimo tre anni più piccola di me" cercò di convincersi inutilmente.
Mentre Nathan affrontava una guerra mentale, una guardia lo vide.
-Fochu, c'è un tizio sospetto che cammina, quello incappucciato- disse a un'altra guardia che c'era lì accanto.
La guardia Fochu annuì per dire che aveva capito, e si incamminò verso Nathan.
-Ehi, tu- disse Fochu a Nathan, che si girò.
-Se non vuoi essere sospettato, togliti il cappuccio- continuò la guardia.
-Sospettato di cosa?- chiese Nathan con un tono innocente.
La guardi si stupì della voce.
La persona accanto a lui doveva avere circa quindici-sedici anni, ma dall'altezza gliene avrebbe dato di più. -Ah, non lo sai? Verso queste terre è stato segnalato un tizio sospetto che si muove per le città- disse la guardia, mantenendo sempre un tono freddo.
-Purtroppo non posso togliermi il cappuccio, sai... sono un Mezzo-vampiro e con la luce del sole rischierei di farmi male- inventò sul momento Nathan, che non gli stava piacendo la brutta piega che stava prendendo la conversazione.
-Allora vai all'ombra e togliti il cappuccio- insistette la guardia, e Nathan non poté fare altro che seguire la guardia.
"E adesso che faccio, e adesso che faccio?" Pensava Nathan, avvicinandosi sempre di più al punto di ombra.
E gli venne un'idea. Probabilmente le guardie non ci sarebbero cascate. Sarebbe finita molto male.
Più precisamente, Nathan usò il trucchetto più vecchio del mondo.
Indicò il cielo e con falso stupore disse -Guarda, un Drago!-
Incredibile a dirsi, le guardie ci cascarono.
Nathan allora cominciò a correre come un pazzo, superando passanti protestanti.
-Ehi, tu!-
Ovviamente le guardie non lo avrebbero lasciato scappare.
Ma Nathan corse più forte, facendo la corsa più lunga e più veloce della sua vita.
E poi si ricordò che tecnicamente era morto.
Ma intanto era già arrivato davanti il muro, che scalò con abili mosse.
-Non puoi andartene!- esclamò una guardia, prendendo Nathan dal mantello.
L'anima sentiva che il mantello si stava allentando, e allora fece l'unica cosa che doveva fare: seguì il mantello.Si ritrovò un'altra volta accompagnato da una guardia verso la caserma.
Non sapeva proprio come fare, adesso.
Poteva combattere contro le guardie, ma erano troppe e armate.
Il ragazzo imprecò mentalmente.
-Ehi George- disse la guardia a un suo collega.
-Mettilo nella stanza dei sospetti- continuò, lasciandogli Nathan.
George annuì.
Nathan venne scortato dentro la caserma, nei sotterranei.
Camminarono in alcuni corridoi, poi George buttò il ragazzo dentro una stanza, poi entrò pure lui e chiuse la porta a chiave.
George era un omone tutto muscoli, senza barba e i capelli castani che gli arrivavano alle spalle, che teneva legati con una coda.
Aveva un'aria intimidatoria, e un ghigno che aveva un che di malvagio.
-Bene bene, un Mezzo-Vampiro, eh?- disse George sedendosi su una delle due sedie presenti nella stanza spoglia.
Solo allora Nathan si accorse della cicatrice che gli attraversava il lato sinistro del volto.
-Siediti- ordinò la guardia.
Nathan si sedette senza esitare.
-Che cosa volevi fare prima che uno dei nostri ti vedesse?- chiese George.
Nathan non rispose.
La guardia mise i piedi sul tavolo e le mani dietro la testa.
-Prima togliti il cappuccio- disse.
Nathan non fece niente.
-Che c'è, non hai più voglia di scherzare?- chiese la guardia.
Nathan non disse niente.
George si fece serio.
-Senti, ragazzino. Se non rispondi sono costretto a metterti in prigione-
Nathan non disse niente.
George si alzò di scatto, buttando la sedia lontano. Poi andò verso la porta, la aprì, uscì e la richiuse.
-Ti vengo a prendere domani- disse George, con la voce indebolita dalla pesante porta di ferro che li divideva.
Poi si allontanò.
Nathan sospirò.
Sarebbe evaso questa notte.A giudicare l'oscurità e dal fatto che le luci fossero completamente spente, dovevano essere le due o le tre.
Nathan fissava il muro, dal lato della porta di ferro.
Appoggiò le mani sul muro.
Restò in questa posizione per circa cinque minuti.
Sembrava non accadesse niente.
Ma successe una cosa, così impercettibile e così lentamente che sembrava non fosse accaduta.
Le mani di Nathan erano dentro il muro.
A micro passettini, Nathan si avvicinò al muro, sparendo verso di esso.
Poi uscì dall'altra parte.
Per fare questa operazione, ci aveva messo un'ora.
Nathan cercava di trattenere il fiatone che cercava di uscire dal suo non-corpo.
Nathan sorrise.
"Dopotutto, sono un'anima" pensò e, senza fare rumore, cercò di uscire dalla caserma.Appena voltò l'angolo, si appiattì al muro.
Una guardia.
Non George.
Ma sempre una guardia.
Per fortuna si poteva nascondere nelle ombre.
Merito del mantello.
Nathan ringraziò mentalmente la Morte per avergli donato molto probabilmente quello che era il suo mantello di scorta.
Superò la guardia mezza addormentata.
E anche tutte le altre che gli si presentarono nel suo percorso.
Ma non riuscì ad uscire dalla caserma.
"Perché tutte le abitazioni complesse in questa città sembrano labirinti?" Si chiese l'anima mentre voltava per la quarantatreesima volta a destra.
Percorse un'altro po' di strada a caso, girando a destra o a sinistra alternativamente.
E si fermò.
Eccole là, la sua salvezza: la scale.
Le aveva finalmente trovate.
Fece un passo, e sentì un'arma da fuoco dietro di sè caricarsi.
Si voltò lentamente.
Era George.
"Questa stramaledetta guardia" pensò Nathan.
E, senza preoccuparsi della guardia dietro di sé, Nathan si voltò e cominciò a salire le scale alla velocità della luce.
George cominciò a sparare all'anima, senza fargli niente.
Nathan salì la scale, spaccò la prima finestra che gli capitò, e uscì nella brezza notturna, correndo verso il muro.
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Il Mio Demone Custode
FantasyPhoenix è una normale umana in un mondo popolato di creature fantastiche, licantropi, vampiri, maghi, fate, streghe e molte altre ancora. Lei vive una vita normale, ma ha due desideri: Non essere umana e avere un migliore amico. Tutto cambia con la...