Esercitazione

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- Buongiorno caro - disse Hlin dando un bacio sulla fronte del figlioccio che era appena entrato nella guferia.

- Buongiorno, come mai qui così presto? -

- Mia nonna... ha scritto che verrà a trovarmi uno di questi giorni,  vuole sapere di più sul bambino e vuole conoscerti di persona. Povera Proxima, è venuta fin qui dall'Italia e ora è distrutta - spiegò la strega mostrando la lettera scritta con una grafia elegante, per poi accarazzare un piccolo gufo dalle piume argentee che dormicchiava vicino a Moonlight.

Nel frattempo Harry s'indirizzò verso Edvige gli ci volle un po' per convincerla a svegliarsi e poi a dargli retta, mentre
lei continuava a ritrarsi sul suo trespolo, mostrandogli la coda.

- Edvige non vuole collaborare? - chiese Hlin riponendo la lettera di sua nonna nella tasca della giacca.

- Ti presterei Moonlight, ma deve portare la risposta a mia nonna e non me la sento di farle fare mille giri.
Però potresti usare Leo, a Ron non dispiacerebbe vero? - propose Hlin facendo l'occhiolino al figlioccio.

Fu questa frase a indurre Edvige a tendere la
zampa e a consentirgli di legarvi la lettera.

- Trovalo e basta, d'accordo? - disse Harry, accarezzandole il dorso mentre la portava sul braccio verso una delle aperture nel muro.

- Trovare chi? - chiese Hlin incuriosita.

- Un mio amico... non lo vedo da molto tempo, però ci teniamo in contatto -

- Oh d'accordo... andiamo a far colazione? - disse per poi stampargli un bacio sulla fronte e uscire dalla guferia.

- Arrivo subito! - disse Harry dopo aver sussurrato qualcosa ad Edvige e lasciandola volare via.

- E oggi pomeriggio andiamo al campo di Quidditch, ricordi? Abbiamo lasciato in sospeso la partita -

*****


- Ma... ma aveva detto che è illegale, professore - disse Hermione dubbiosa mentre Moody spazzava via i banchi con un ampio gesto della bacchetta, creando un vasto spazio vuoto al centro dell'aula. - Ha detto che... usarlo contro un altro essere umano è...-

- Silente vuole che voi impariate che cosa si prova - disse Moody, mentre l'occhio magico roteava su Hermione e la fissava con uno sguardo immobile e inquietante. - Se preferisci imparare nell'altro modo, quello più duro,
quando qualcuno te la scaglia addosso per assumere il totale controllo di te, mi sta bene. Sei esonerata. Vattene -.

- Alastor! - lo riprese Hlin spostando la scrivania sul fondo dell'aula.

Moody puntò un dito contorto verso la porta. Hermione diventò molto rossa e
mormorò qualcosa sul fatto che non voleva dire che desiderava andarsene.
Harry e Ron si scambiarono un ghigno: sapevano che Hermione avrebbe
mangiato pus di Bubotubero piuttosto che perdersi una lezione così importante.

Moody allora chiamò gli studenti uno alla volta e scagliò contro ciascuno la
Maledizione Imperius.

Dean Thomas fece per tre volte il giro della stanza a balzi, cantando l'inno nazionale; Lavanda Brown imitò uno scoiattolo; Neville si esibì in una serie di esercizi ginnici piuttosto stupefacenti che certo non sarebbe stato in grado di eseguire in condizioni normali. Nessuno di loro parve in grado di opporsi, e ciascuno di loro si riprese solo quando Moody ebbe sciolto l'incantesimo.
Tutto questo sotto gli occhi sparito di Hlin, che se ne stava seduta su una sedia in un angolo della stanza, pregando quella lezione finisse al più presto.

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