Un'ospite quasi inattesa

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- Harry andiamo? - domandò Hlin dopo aver salutato Georgette, che si riunì al gruppo di Beauxbatons.

- Subito - disse Harry alzandosi e dando la buonanotte ai suoi amici

Igor Karkaroff raggiunse la porta con i suoi studenti al seguito nello stesso istante di Harry e Hlin.
Harry si fermò per cedergli il passo.

- Grazie - disse Karkaroff noncurante, guardandolo appena.

E poi s'immobilizzò. Si voltò di nuovo verso Harry e lo guardò come se non riuscisse a credere ai suoi occhi. Dietro di lui, anche gli studenti di
Durmstrang si fermarono. Gli occhi di Karkaroff risalirono lentamente il viso di Harry e indugiarono sulla sua cicatrice. Anche gli studenti di Durmstrang fissavano Harry incuriositi. Con la coda dell'occhio, Harry vide le
facce di alcuni illuminarsi di comprensione: il ragazzo con i vestiti macchiati diede un colpetto alla sua vicina e indicò apertamente la fronte di
Harry.

- Guardare, ma non toccare, Karkaroff - disse duramente Hlin stringendo a sé Harry e alludendo a qualcosa che il ragazzo non riuscì a comprendere.

- Sì, è Harry Potter - disse una voce ringhiosa alle loro spalle.
Il professor Karkaroff si voltò di scatto. Malocchio Moody era là, appoggiato pesantemente al bastone, l'occhio magico che fissava malevolo il Preside di Durmstrang.
Il colore svanì dal viso di Karkaroff. I suoi lineamenti si torsero in una terribile smorfia di rabbia e paura.

- Tu! - esclamò, fissando Moody come se avesse visto un fantasma.

- Io - disse Moody arcigno. - E a meno che tu non debba dire qualcosa a Potter o alla sua madrina - a quella parola Karkaroff rivolse uno sguardo indecifrabile ad Hlin -...è il caso che tu ti sposti. Stai bloccando il passaggio -.

Era vero; metà degli studenti della Sala ora era in attesa alle loro spalle e si alzavano in punta di piedi per vedere il motivo dell'ingorgo.
Senza dir altro, il professor Karkaroff si portò via i suoi studenti. Moody lo guardò sparire, l'occhio magico puntato sulla sua schiena, un'aria di intenso disgusto sul viso sfigurato.

- Grazie professore -

****

- Sai che non siamo venuti qui per giocare a scacchi, vero? - disse con tono severo Hlin, chiudendo la porta alle sue spalle - Uno: perché non ci so giocare io; due: perché non ci sai giocare nemmeno tu; tre: perché ho trovato questa...- disse sventolando un foglio dalla carta ingiallita -... cerca di stare attento quando ricevi lettere da Felpato, qualcuno potrebbe trovarle e rintracciarle, testone - disse picchiettando la lettera di Sirius sulla testa di Harry.

- E? -

- E...? - ripeté Hlin spiegando la lettera - "Bel tentativo, Harry.
Sono tornato e sono al sicuro. Voglio che tu mi tenga informato su tutto
ciò che accade a Hogwarts. Non usare Edvige, continua a cambiare gufi, e
non preoccuparti per me, pensa solo a guardarti le spalle. Non dimenticare quello che ho detto a proposito della cicatrice." - disse recitando la lettera di Sirius per poi passarla al figlioccio.

- Non so se essere più arrabbiata per il fatto che hai provato a mentire a me e a Felpato o perché hai cercato di nascondermi le lettere che mandavi a Sirius, ma ti rendi conto del pericolo che state correndo entrambi? Anche se continuate a cambiare gufo cosa vi fa credere che prima o poi...- qualcuno interruppe il suo discorso bussando alla porta.

- Riprendiamo il discorso più tardi...- sbuffò la strega puntandogli il dito contro, gli occhi quasi assatanati che cambiarono espressione non appena videro chi aveva bussato alla porta.

- Nonna?! - esclamò sorpresa dall'improvviso arrivo di Rosa Bozzi.

- Perché quella faccia sorpresa? Te lo avevo detto che sarai venuta a trovarti - esclamò con il suo accento italiano Rosa entrando nella stanza, sorpassando Harry che la guardò stranito, e appoggiando con non-chalance la borsa che aveva con sé sul letto.

- Sì è vero, però avresti potuto specificare il giorno, avrei sistemato la stanza così che ci potessi stare anche tu - disse Hlin chiarendo il motivo della sua reazione sorpresa.

- Bah! Una vecchia strega come me qui dentro ha bisogno solo di un letto per dormire, per il resto hai tutto ciò che mi possa servire per aiutarti - rispose Rosa sventolando le mani per aria.

- Aiutarmi? Per cosa? -

- Con il bambino, mi pare ovvio! - spiegò lei girandosi e notando solo in quell'istante il ragazzo al in piedi al centro della stanza - Toh! Guarda, guarda chi ho davanti! Il piccolo Harry Potter! -

Harry salutò l'anziana strega con un cenno educato della mano e un timido "Salve".

- L'ultima volta che ti ho visto giovanotto eri in braccio a quella mascalzona di mia nipote - sorrise strizzandogli le guance.

- Harry lei è Rosa, la nonna italiana di cui ti ho parlato. -

- Guarda te che furbetta, parla ad una dell'altro e viceversa, ma non ci ha mai fatti incontrare - disse la donna finendo di strizzare le guance di Harry, ormai rosse per la forza che aveva utilizzato Rosa - e devo dire che, nonostante la mia età, ho sentito chiaramente che mia nipote ti sgridava per una lettera di Sirius -

- Nonna! Non mi sorprenderei se, dopo anni passati qui dentro, scoprissi che anche i muri possono sentirci -

- Bah, chi vuoi che ci senta e poi che problema c'è se manda una lettera al suo padrino, mmh? Se dovessi raccontare delle bricconate che dovevamo subirci quando venivi da me, staremmo qui una settimana -

- Harry puoi andare - disse Hlin per interrompere il discorso.

Il ragazzo fece per alzarsi quando Rosa lo fece risedere.

- Ah no! Harry resta, voglio sapere tutto sul tuo figlioccio, cara combina guai -

Hlin tirò un sospiro di sollievo quando capì che non avrebbe raccontato di ciò che lei e i malandrini combinavano da giovani.

- Per quanto rimarrai? - domandò la strega addolcendo il tono di voce e andando a sedersi accanto ad Harry.

- Silente mi ha proposto di rimanere fino alla nascita del bambino e in cambio dovrò tenere lezioni di Erbologia riguardanti le piante magiche italiane, in compagnia di Pomona. Le ho chiesto se per lei andasse bene e non ha esitato a dire "Sì", perciò fino a marzo avrai una materia in meno a cui pensare -

- E il nonno? -

- Deve sbrigare degli affari urgenti per conto del Ministero della Magia italiano - quel Caramel poi... se prova ad entrare di nuovo in quella maniera nella mia questa la prossima volta le prende di santa ragione -

- Vorrebbe seriamente picchiare un Ministro - s'intromise Harry.

- Bah, una persona è una persona, se porta rispetto a me io lo porto a lui, altrimenti potrebbe ricevere una mansarinada sulla testa -

Harry sgranò gli occhi confuso. - Una "cosa" mi scusi? - chiese non avendo la penultima parola.

- E' dialetto mantovano, Harry, vuol dire che ha intenzione di tirargli una scopa in testa -

- Ah, ok...-

- E non fare quella faccia, giovanotto, dico così perché il Miistero inglese è il peggiore che io abbia mai avuto il dispiacere di incontrare -

- E quanti ne avresti incontrati, nonna? - la schernì Hlin.

- Cinque buoni, signorina mia, quello italiano, quello americano quello tedesco, quello francese, e questo inglese, tuo nonno girando per il mondo si è fatto talmente tante di quelle amicizie che quasi ogni domenica abbiamo almeno tre ospiti provenienti da diverse parti del mondo. E a proposto di tuo nonno ti dicevo che dovrà rimanere in Italia in questi mesi, ma tranquilla, arriverà in un batter d'occhio appena saprà della nascita del bambino -

- Nonna, ma come fai ad essere così sicura che si tratti di un maschio -

- Sesto senso, mia cara, e son sicura che sarà così -

- E se fosse femmina? -

- Non vuol dire che non la guarderò in faccia, sarebbe certo bello avere una nipotina, ma ci scommetto venti galeoni che sarà maschio -

Il ritorno di Rosa! Siete contenti che sia tornata la nonna magica italiana? Spero, inoltre, che il capitolo vi sia piaciuto.
Alla prossima piccoli Snasi.
Adieu.

Harry Potter e La quinta MalandrinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora