Incontri... magici

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Certo, non era la prima volta che Hlin ne vedeva uno, Kreacher, per esempio, era sempre in mezzo ai piedi quando lei e Sirius si concedevano un momento da soli.
Ma quel piccolo elfo sembrava più simpatico di Kreacher, ma anche molto più agitato.
Da quando era apparso non faceva che ripetere di doversi punire e tirare testate ovunque.
Ad un certo punto sentì addirittura il signor Dursley dire che tutto questo rumore lo stava facendo il gatto, così si trasfigurò e scese in salotto e, sotto gli sguardi esterrefatti dei presenti, si andò ad accoccolare in grembo alla signora Dursley, che dovette sorridere forzata mentre accarezzava con disgusto la gattina.

Hlin si stava godendo il momento vendicativo quando sentì un rumore dietro la porta.

- Dobby... ti prego...- sussurrò Harry.

- Lo dica, signore... - ribatté l'elfo.

- Non posso! -

- Allora Dobby deve farlo, signore, per il bene di Harry Potter -

Solo allora Hlin si accorse della torta, che zia Petunia aveva preparato, fluttuare sopra la testa della signora Mason; allora scese giù dalle gambe della signora Dursley e si diresse da Harry e Dobby.

- Dobby non farlo, cacceranno Harry nei guai - gli disse trasfigurandosi.

- Dobby deve impedire che Harry Potter torni ad Hogwarts - detto ciò schioccò le minute dita e la torta finì addosso alla signora Mason, ma non solo, andò anche ad imbrattare muri e finestre.

Solo allora Hlin si accorse di essersi trasfigurata in un coniglio, non riuscendo a tornare se stessa fin quando non vide Vernon impazzire assieme agli ospiti per un barbagianni che irruppe dalla finestra del salotto lasciando cadere una lettera sulla testa della signora Mason, per poi volare via.

Intanto Hlin teneva Harry stretto a sé dicendogli che sarebbe andato tutto bene, tuttavia dovette ritrasfigurarsi quando zio Vernon avanzava verso il ragazzo con i piccoli occhi scuri infuocati da una luce diabolica.

- Leggila - sibilò porgendogli la lettera consegnata dal gufo - Avanti, leggila! -

Harry prese la lettera e la lesse tremante:

Gentile signor Potter,
ci hanno informato che nel luogo dove risiede, questa sera, alle nove e dodici minuti, è stato praticato un Incantesimo di Librazione.
Come lei sa, i maghi minorenni non sono autorizzati a compiere incantesimi fuori della scuola e un altro episodio del genere da parte sua potrà portare alla sua espulsione da detta scuola ( Decreto per la Ragionevole Restrizione delle Arti Magiche tra i Minorenni, 1875, Comma C).
La preghiamo inoltre di ricordare che qualsiasi attività magica che rischi di essere notata dalla comunità dei non-maghi (Babbani) è un reato grave ai sensi dell'articolo 13 dello Statuto di Segretezza della Confederazione Internazionale dei Maghi.
Buone Vacanze! 

Cordialmente,

Mafalda Hopkirk
Ufficio per l'Uso Improprio delle Arti Magiche
Ministero della Magia

Harry alzò gli dalla lettera e deglutì.
- Non ci avevi detto che non ti era consentito usare la magia fuori della scuola - disse furioso zio Vernon - hai dimenticato di dirlo... Ti è passato di mente, immagino... Sappi che c'è una novità, ragazzo... Ora ti chiudi di sopra... Non tornerai mai più in quella scuola... Mai... E se cercherai di liberarti con qualche magia saranno loro ad espellerti! -

Solo allora Flame saltò fuori soffiando contro l'uomo, ma zio Vernon l'afferrò per il coppino.

- E questa gattaccia non la voglio più vedere! -

E prima che la ragazza potesse trasfigurarsi venne lanciata fuori dalla finestra sul vialetto.
La gatta si allontanò quanto bastava per trasfigurarsi lontano da occhi indiscreti.
E quando si trasformò si trovava ancora a gattoni e con il braccio avvolto intorno alla vita.

- Credo di essermi rotta tre costole...- disse tutto d'un fiato, come se qualcuno la stesse ascoltando.

- Ma va ... te le sarai solamente incrinata - disse una voce familiare.

****

- Devo andare da Harry! - esclamò Hlin alzandosi, ma tornandosi a sdraiare subito dopo, quando sentì un dolore insopportabile al costato.

- Sei ancora troppo debole ed io, qui con me, non ho più Ossofast, perciò dovrai stare a riposo per un po' e accontentarti degli antidolorifici babbane- la riprese Remus.

- Ma Harry...-

- Harry sta bene, Molly Weasley mi ha mandato una lettera dove dice che Harry è a casa loro perché i suoi figli lo sono sconsideratamente andati a prendere con l'auto del padre padre o qualcosa del genere -

Hlin si calmò, poi rivolse lo sguardo dritto negli occhi del mago, con il quale non parlava da mesi.

- Perché mi ha presa e curata? -

- Perché...? Perché, cara stupida e dolce Fusadoro, gli amici non si abbandonano - la schernì  l'uomo tirandole il lobo dell'orecchio.

Hlin rise.

-  Scusa...- disse poi - è solo che... dopo undici anni non riesco ancora ad accettarlo... Lily, James, Peter, Sirius... Non voglio perdere anche te ed Harry, siete tutto quello che ho -

- E Severus? Non lo conti? - domandò Remus avvicinandosi, forse troppo, al viso dell'amica.

- Ecco... S.. sì... Naturalmente c... c'è anche Severus - balbettò lei per l'insolita vicinanza.

Allora il mago accorciò ancora di più le distanze e... la baciò sulla punta del naso lasciandola esterrefatta.

- Non avrai pensato che ti stessi per baciare vero? Sveglia Fusadoro, sto con Dora -

Hlin tirò un sospiro di sollievo, poi rischio di rompersi altre due costole saltando addosso a Remus dalla felicità che le aveva dato quella notizia.

****

- Bene... Io ti lascio qua, mi raccomando di non cacciarti nei guai come fai sempre ed ogni fine settimana una tua visita non guasterebbe - disse Remus quando furono dalla a casa Weasley.

Quella casa, per un babbano, era più insolita dell'insolito stesso:

- Si papà - lo prese in giro Hlin per poi abbracciarlo e bussando a casa Weasley mentre Lupin si materializzò chissà dove.

- Hlin cara, entra pure, stavamo andando a Diagon Alley, vuoi unirti a noi? - esclamò la signora Weasley con i capelli tutti arruffati, come se avesse appena smesso di litigare con qualcuno.

- Harry James Potter, tu che vai a casa Weasley e non mandi nemmeno un piccolo gufo a rassicurarmi? Non ci siamo ragazzo - disse la ragazza incontro al mago che stava mangiando tranquillamente la sua colazione.

Harry rimase di sasso, riprendendo fiato solo quando la madrina scoppiò a ridere come una matta.

Holaaaa.
Spero che ormai vi siate abituati a queste mie sparizioni e apparizioni.

Cooooomunque.

Adios ❤

Harry Potter e La quinta MalandrinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora