Volo a scuola

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La sera del 1° Settembre...

- Che strano, mi ha detto che non si sarebbe perso la cerimonia ...- commentò Hlin camminando avanti e indietro per il corridoio principali.

- Chi? - domandò Rubeus Hagrid.

- Non ho ancora visto Harry - rispose la strega - sapevo che avrei dovuto rimanere con lui -

Hagrid scosse il capo.

- Hlin ti preoccupi troppo, quel ragazzo se la sa cavare meglio tutti i malandrini messi insieme -

La ragazza sorrise al solo pensiero e, come se le sue preghiere fossero state esaudite, ecco entrare Harry e Ron accompagnati da Gazza, il custode e dalla sua gatta, Mrs Pour.

- Tieni più a bada il tuo figlioccio White o la prossima volta lo butto dritto nella foresta senza accompagnamento e spero vivamente che non ne esca vivo -

- Ah sì Gazza? Ti ricordo che sono io qui la professoressa e tu sei solo un custode, perciò posso tranquillamente prenderti e darti in pasto a Fuffi -

Il custode prese in braccio la gatta e se ne andò indignato.

- Tranquilli... è del tutto normale, quell'uomo mi ha sempre odiata -

- Come fai a farti odiare? - domandò Harry conoscendo la natura dolce della madrina.

- Lunga storia...- rispose lei prima che la professoressa McGranitt la interrompesse.

- Signor Potter, signor Weasley potreste seguirmi nell'ufficio del professor Piton? -

Hlin guardò i due ragazzi con gli occhi sgranati: cosa avevano combinato adesso?

- Vengo anch'io professoressa - disse allora.

- No cara tranquilla, non è nulla di... così tanto grave -

Hlin quindi andò in cortile, verso la capanna dove abitava Hagrid.

- È permesso? - chiese dopo aver bussato tre volte.

Il mezzogigante la fece entrare cercando di farsi il più piccolo possibile dentro quell'angusta casetta.

- Come fa ad essere sempre nei guai quel ragazzo? - domandò poi sedendosi sulla poltrona vicino a Thor, l'alano nero di Hagrid.

- Ricordati di chi è figlio - le fece presente il custode.

- Stare tanto con i babbani mi è servito per comprendere che no è colpa di James, ma dei suoi zii se è diventato così, insomma... Se fosse cresciuto con Ramoso avrei anche chiuso un occhio, ma con quei due babbani come zii come si fa a tenerlo a bada? -

- È compito tuo scoprirlo mia cara Hlin, d'altronde sei tu che gli devi fare da madre -

- È proprio messo bene allora... Sì e no so badare a me stessa -

- Black lo hai saputo tenere a bada piuttosto bene finché non è successo quel che è successo -

- Rubger ... Ne abbiamo già parlato -

- Scusa...-

Il momento fu interrotto da un picchiettio, che i due scoprirono derivare da una civetta che continuava a beccare sul vetro.
Hlin notò essere la civetta bianca di Harry, Edvige.
Allora prese la lettera che il piccolo rapace portava nel becco e lesse ad alta voce:

-... Hlin, non preoccuparti è tutto ok, alla fine non ci hanno punito. Devo insegnare a quel ragazzo a mentire -

- Non penso sia questo che una madre insegni al proprio figlio -

Harry Potter e La quinta MalandrinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora