Il ballo del ceppo

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Una volta che tutti si furono sistemati nella Sala Grande, la professoressa McGranitt disse ai campioni e ai loro accompagnatori di mettersi in fila a coppie e di seguirla. Obbedirono, e la Sala Grande applaudì mentre facevano il loro ingresso e avanzavano verso un grande tavolo rotondo all'altra estremità della Sala, dove avevano preso posto i giudici.
Le pareti della Sala erano tutte coperte di brina d'argento scintillante, con centinaia di ghirlande di edera e vischio che s'incrociavano attraverso il nero soffitto stellato. I tavoli delle Case erano spariti; al loro posto cen'erano un centinaio più piccoli, illuminati da lanterne, e ciascuno ospitava
una dozzina di persone.
Harry si sforzò di non inciampare nei propri piedi. Calì aveva l'aria di divertirsi; rivolgeva gran sorrisi a tutti, portando Harry con tanta energia da farlo sentire un cane da esibizione guidato a bacchetta.
Scorse ad un tavolo accanto a quello dei professori la migliore amica della sua madrina, Georgette, il professor Moody, il professor Piton, Hlin e...

- È davvero qui...- sussurrò Harry incredulo di vedere il suo padrino.

- Cosa Harry? - domandò Calì interrompendo il discorso che stava facendo con Cho e girando nella sua direzione.

- Oh nulla... stavo pensando - disse velocemente il ragazzo distogliendo lo sguardo dal tavolo dei professori.

Avrebbe voluto con tutto sé stesso alzarsi dal tavolo dei campioni e andare a sedersi tra Hlin e Sirius, in quel momento con le sembianze del professor Lupin, ma cercò di resistere alla tentazione.
Ogni tanto buttava l'occhio a quel tavolo e quando si accorgeva che Hlin e Sirius lo guardavano e sorridevano riusciva a sentirsi meno a disagio.
Quando tutto il cibo fu consumato, Silente si alzò e chiese agli studenti di imitarlo. Poi, a un colpo di bacchetta, i tavoli schizzarono via e si disposero lungo i muri, lasciando il pavimento sgombro. Silente fece apparire una piattaforma sopraelevata lungo la parete di destra. Sopra c'erano una batteria completa, parecchie chitarre, un liuto, un violoncello e alcune cornamuse.

Harry, che era così impegnato a guardare le Sorelle Stravagarie, appena salite sul palco, da aver quasi dimenticato che cosa stava per succedere, all'improvviso si accorse che le lanterne su tutti gli altri tavoli si erano spente, e che gli altri campioni e i loro accompagnatori erano in piedi.

- Dai! - sibilò Cali. - Dobbiamo ballare! -

Alzandosi, Harry inciampò nel vestito. Le Sorelle Stravagarie attaccarono una melodia lenta e lugubre; Harry avanzò sulla pista da ballo bene illuminata, badando bene a non incrociare lo sguardo di nessuno se non con la sua madrina e il suo padrino, la prima incitandolo a ballare, il secondo che se la rideva sotto i baffi.
Calì aveva afferrato Harry per le mani, gliene aveva sistemata una attorno alla propria vita e teneva ben stretta l'altra nella sua. Non era poi così male, pensò Harry, girando lentamente sul posto.

- Pensa che ha imparato a ballare in meno di due mesi - sorrise Hlin guardando come il figlioccio si era sciolto nel ballo.

Sirius invece era distratto e si guardava intorno, i professori erano già tutti in pista.
Silente voleteggiava con la professoressa McGrannit, Hagrid ballava goffamente in coppia con Madame Maxime che, al contrario, si muoveva con leggiadrìa nonostante la corporatura robusta e persino Moody ballava, in maniera stravagante, un goffo two-steps con nonna Rosa.
Addirittura Piton, costretto da Hlin, ballava seppur con fare disgustato, con una pimpante e allegra Georgette.

- Mia cara, vuoi concedermi questo ballo o devo aspettare che l'effetto della Polisucco finisca? - domandò Sirius.

Hlin distolse lo sguardo da Harry che aveva appena fatto fare a Calì una giravolta.

- Credevo non me lo chiedessi più -

A quel punto anche Hlin e Sirius scesero in pista e quasi ogni studente che conosceva il professor Lupin si meravigliò di vederlo lì, Calì continuava a volteggiare, ma non distoglieva lo sguardo dalla coppia.

Harry Potter e La quinta MalandrinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora