Magia italiana

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Hlin si coprì gli occhi per il fastidio che i raggi del sole le provocava.

- Dormito bene piccolo Snaso? - domandò Sirius Black stringendola a sé.

- In questi tredici anni non ho mai dormito così bene come stanotte - rispose Hlin poggiando la testa sul petto di Sirius - Tu invece? -

- È la prima volta dopo la fine della scuola che riesco a chiudere occhio senza che nessuno tenti di rubarmi l'anima  - sospirò Sirius facendo un lieve sorriso.

- Anche grazie a me...- lo schernì Hlin.

- Soprattutto grazie a te -

- Esagerato - rise la ragazza alzandosi per poi dirigersi verso il bagno.

- Vuoi un caffè? Alla fine della strada c'è un bar italiano che fa nel caffè squisito, cerco di recuperare due sterline in giro per la casa e torno prima che tu possa dire Quidditch - disse alzando la voce così che dal bagno Sirius potesse sentirla.

- Se non hai soldi non fa niente, non voglio crearti ulteriori problemi - disse Sirius alzandosi anch'esso dal letto e sistemandosi meglio che poteva la veste da prigioniero.

- Nessun problema, basterà cercare in qualche cassetto o in mezzo alla biancheria, sono sicura che...-

- Hlin... so che non hai soldi babbani, non ti preoccupare - insisté Sirius interrompendola e poggiando delicatamente le proprie mani sulle guance della strega.

- Devo trovarmi un lavoro babbano... non posso sempre chiedere a mia nonna, prima o poi penserà che io vada a trovarla solo per chiederle soldi...-

- Be'... se proprio ci tieni a che io mangi qualcosa... che me dici di andare proprio da tua nonna in Italia? - propose Sirius fingendo di pensarci.

- Sì! Le farebbe piacere rivederti!! - esclamò Hlin eccitata smaterializzandosi immediata in Italia, con Sirius ancora abbracciato a sé.

- Hlin! Potevi darmi il tempo di prepararmi - sorrise Sirius notando di non essere più nella stanza da letto della strega, ma di essere arrivato in un vicolo di un piccolo paesello.

- Ops...- disse Hlin ricordandosi che Sirius indossava ancora i suo abiti da prigioniero - Felpato? - suggerì in seguito.

Assicurandosi che nessun babbano lo stesse guardando Sirius si trasfigurò nel grosso cane nero e si avvinghiò alle gambe di Hlin.

- Non fare scenate come l'ultima volta, mi raccomando - gli ricordò Hlin.

****

- Scordatevi che resterò per una settimana con la forma di un cane! -

- Hai perso la scommessa e questa è la penitenza -

- Che razza di Goblin - sbuffò Sirius trasfigurandosi nel suo animagus e accomodandosi accanto a Hlin sul telo da spiaggia.

- Ehi bellezza, ti va di fare una nuotata? - disse una voce fastidiosa che, anche se aveva finito le elementari da molto, era impossibile da togliersi dalla testa.

- Sparisci...- sbuffò la ragazza fissando l'ombrellone sopra di sé.

- Avanti Hlin... non si risponde così ad un vecchio amico -

- Antonio io e te non siamo mai stati amici... alle elementari mi prendevi in giro per il mio nome e con questo ho detto tutto...-

- Andiamo... sono un bravo ragazzo adesso -

- Antonio non ti conviene insiste...-

Prima che potesse concludere la frase Felpato saltò addosso al ragazzo e gli strappò un lembo del costume ritornando, poi, alla propria postazione.

- Dannato cagnaccio...- borbottò il ragazzo andandosene di corsa.

- Si chiama Felpato! - esclamò Hlin.

- Che cosa è successo? - domandò Peter Minus seguito da Remus e James, che in quel frangente erano andati a comprarsi un gelato.

- Sirius ha messo in fuga un malvivente - rise la ragazza.

- Un malvivente in costume da bagno e più o meno della nostra età? Doveva essere terribilmente spietato - disse Remus passando due gelati ad Hlin.

Questa ne diede uno al cane nero che lo mangiò in tre bocconi e leccandosi i baffi non appena ebbe finito.

****

Felpato abbaiò come ad assentire alla richiesta e, insieme ad Hlin s'incamminarono verso una graziosa casetta in mezza campagna.
Essa era circondata da piante di ogni genere.
Hlin riconobbe fra di esse alcune speci magiche come i funghi saltellanti e gli arbusti autofertilizzanti e altre babbane come peschi, ciliegi e viti.

- È ancora come la ricordavo - disse Sirius tornando se stesso una volta superata la barriera disillusoria -

- Hlin! Sirius! Che piacere! Che piacere! Finalmente mi riporti questo bel ragazzotto Hlin! - esclamò una signora piuttosto anziana, ma molto arzilla, che, uscendo dalla stalla, venne verso di loro dando tre baci sulle guance di Hlin e riservando lo stesso trattamento a Sirius.

- Signora Bozzi non sa quanto sono felice di rivederla - disse Sirius abbracciando l'anziana donna.

- Non hai ancora perso il vizio Sirius? Ti ho detto che voglio essere chiamata Rosa e che mi devi dare del tu! Per l'amor di Dio! Figliolo ma da quanto è che non mangi?? Hai quasi la pelle attaccata all'osso! Venite dentro che è quasi pronto! -

- Nonna ma è ancora presto - l'avvertì Hlin.

- Presto?? Ma se tra qualche minuto suonano le campane del mezzogiorno! Hai l'orologio rotto o sei andata a dormire tardi come tuo solito, mascalzona mia? - le fece notare la nonna.

- Direi più la seconda, nonna - rispose Hlin sentendo le guance accaldate.

- Ah! il mio sesto senso non mente mai - sorrise Rosa agitando la mano facendo sì che la tavola si apparecchiasse autonomamente.

- Per me solo un piatto di spaghetti - disse Hlin sedendosi al tavolo di fronte a Rosa e venendo affiancata da Sirius che mandò giù  gli spaghetti senza quasi masticarli tanto era affamato.

Rosa non rimase affatto delusa nel constatare che Hlin non si mangiò solo un piatto di spaghetti ma bensì tre, senza tener conto dell'abbondante porzione di secondo e della fetta di torta bella grande.

- Ottimo pranzo Rosa, ma tua nipote è davvero imprudente - disse una voce profonda proveniente da vicino il frigorifero, dietro di loro.

Per poco Hlin non si soffocò con l'ultima fetta di torta.

- Professor Silente?? -

Non avrete pensato veramente che non avrei mai dedicato uno o due capitoli alla mitica nonna italiana??
Detto ciò spero che il capitolo vi sia piaciuto❤
Adieu nargilli miei❤

Harry Potter e La quinta MalandrinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora