Capitolo 14.

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Miriam' s Pov.

Non si può nemmeno bere un frullato in santa pace.

Ignazio ha fatto un casino, ha fatto male alla mia migliore amica.

Fisso Elvira che sorseggia il suo frullato alla fragola e cerco di parlarle

-Elvira, perdonami, ma devo andare!-

-Vai, non ho capito tutto, ma so che é importante!-

-Grazie e scusami!- ci abbracciamo.

-A domani!- dico salutandola.

-A domani!- risponde.

Cammino a passo svelto verso casa dei ragazzi. Ogni tanto cerco di sorseggiare il mio frullato alla menta, ma non ci riesco, sono troppo nervosa, quindi lo getto nella spazzatura.

Sono quasi arrivata e ormai sto per scoppiare, ho il sangue alla testa. Giulia é stata un'altra volta tradita. Non ci posso credere. E per di più é stato Ignazio a darle il colpo di grazia.

-Mo che l'acchiappo, lo disintegro!- bofonchio.

Sono arrivata, accelero il passo. Apro il portone violentemente, salgo le scale e una volta davanti alla porta inizio a dare a calci e a pugni e ad urlare

-Ignazio vieni ad aprire! Brutto vigliacco apri! Se non apri all'istante ti giuro che ti...- la porta si apre e dinanzi a me trovo un Ignazio in camicia e pantalone, totalmente sconvolto.

-Miriam, sei qui!- dice guardandomi come se fosse un cane bastonato.

-Si sono qui! E lei dov'é?- lo fulmino con lo sguardo.

-Lei chi?-

-La stronza con cui hai tradito Giulia!- urlo.

-Lei...- gli afferro il collo della camicia e lo strattono vicino a me. I nostri volti sono a pochi centimetri di distanza ed io con tono duro e sicuro gli domando

-Dimmi all' istante dove si trova o ti giuro che ti ammazzo!- le sue pupille si dilatano e con un fil di voce risponde

-É-é i-in c-camera m-mia!- gli lascio il colletto e lo allontano il più possibile da me. Mi dirigo con i pungi chiusi verso la stanza di Ignazio; quando ad un tratto trovo Gianluca e Piero che escono dalla cucina e dicono contemporaneamente

-Ciao Miriam!- non li considero sono troppo furiosa. Arrivo alla camera di Ignazio, trovo la porta semiaperta. Afferro la maniglia. Conto fino a cinque e quando sono arrivata a tre una voce squillante mi interrompe

-Oh Ignazio, sei ritornato, non la pensare a quella! Sono più bella io!-

Non ci vedo più, sbatto la porta contro il muro entrando in camera e trovo una ragazza castana, nuda nel letto di Ignazio.

-Conto fino a cinque, se in questi cinque secondi non ti vesti e non te ne vai, ti mando via io a calci in culo!- sbraito. Chiudo gli occhi e inizio a contare

-Uno...due...tre...quattro... CINQUE!- riapro gli occhi e trovo questa ragazza con un mini pantaloncino e una maxymaglia a maniche lunghe.

Mi guarda sorridendo. Cosa cazzo ride?

-Inizia a correre!- sono fuori di me. Dal viso della ragazza scompare quel sorrisetto idiota e inizia a correre. Sono soddisfatta di me. Inizio a rincorrerla, non penso di esagerare. L'immagine di Ignazio e sta tizia a letto si fa presente nella mia mente e questo mi fa imbestialire ancora di più. Afferro dei giornali sul tavolino del salone. Inizio a strappare delle pagine e ad accattocciarle. Le lancio addosso alla ragazza ed urlo

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