Miriam' s Pov.
Sento la sveglia suonare. Tasto il comodino alla ricerca dell'aggeggio infernale che non la smette di darmi fastidio. Finalmente lo trovo, e, con un piccolo gesto della mano, la faccio cadere a terra, ponendo fine a quell'incubo.
-Piccola alzati!- urla mio padre dalla sua camera.
-Uffa papà.-
-Dai Miriam é tardi, devi andare a scuola!- urla mamma, mentre la luce del mattino mi colpisce in pieno viso. Amareggiata e stanca mi alzo.
-Dai che tra poco passa il pullman.- mi informa mia madre. Io senza aprir bocca mi dirigo in bagno, mi lavo i denti, ravvivo i miei ricci e metto un filo di e-liner.
-Il bagno serve!- ma perché mia madre non la smette mai di parlare. Esco dal bagno e vado nella mia camera. Mi tolgo il pigiama e indosso quello che mi capita a tiro. Metto lo zaino in spalla e dopo aver salutato i miei, esco di casa.
Se fossi arrivata un secondo dopo avrei perso il pullman.
Arrivo davanti scuola e scendo dall'autobus.
Appena suona la campanella entro in classe e mi siedo al solito posto.
-Buongiorno Fanciulli.- urla quella papera della professoressa di religione.
-Buongiorno.- rispondiamo secchi.
-Bene, aprite il libro a pagina 394!-
-Harry, se ci fossi tu a consolarmi, qui sono circondata da babbani.- borbotto.
-Bruno! Non si distragga!- urla la prof.
-Si, mi scusi.- mi rimetto composta.
*****
Dopo cinque ore di noia tremenda, finalmente esco.
-Hey Miriam!- mi saluta Orlando venendo verso di me.
-Orlando che ci fai qui?- gli chiedo, proteggendolo da occhi indiscreti.
-Che c'é?- mi domanda facendo spallucce.
-Guarda che lo so che oggi hai marinato la scuola.- gli faccio notare.
-Come lo sai?-
-Ti ricordo che siamo in classe insieme.-
-Ah...é vero!- si passa una mano tra i capelli.
-Dimmi all'istante il motivo valido per non venire a scuola!-
-Emm...- un brivido mi percorre la schiena.
-Non dirmi che é colpa loro!- inizio ad appesantire il mio tono.
-Miriam, non ti preoccupare, devo andare, ciao!- mi saluta andandosene.
-Orlando, per ora ti lascio andare. Ma se vengo a sapere che mi nascondi qualcosa, ti giuro che ammazzo prima loro e dopo te!- gli urlo contro. So di essere cattiva, ma in fondo lui deve capire che con me può parlare, invece di rinchiudersi in se stesso.
-Quei bulli la pagheranno.- borbotto.
Vedo in lontananza una Citroën color puffo, così mi vieni in mente Ignazio. Affero il telefono e lo chiamo.
-Giulia?-
-Emm... no sono Miriam.-
-Ah... perdonami Miriam, é che sto aspettando una chiamata da qualcuno.-
-Giulia?-
-Si.-
-Approposito di Giulia, cosa avete fatto ieri nel capanno?-
-Bhe vieni che ti racconto.-
-No dai dimmelo adesso.-
-No vieni!-
-E dai, sono appena uscita da scuola vorrei andare a casa a riposare un pochino!-
-Ti voglio tanto bene.-
-Uffi! E va bene, arrivo subito.-
-Grazie! Ti aspetto!-
-Okay.-
-A dopo!-
-A dopo.-
Riattacco la chiamata e salgo sul pullman.
Nel frattempo che arrivo a casa dei ragazzi chiamo la mia mamma.
-Mamma?-
-Si Miriam?-
- Oggi non pranzo a casa.-
-Perché?-
-Vado dai ragazzi.-
-Ma come, e che cosa mangerai?-
-Non so, ma é sicuro che mangerò!-
-Wow, io oggi avevo fatto le tagliatelle con i funghi!-
-Non ti preoccupare, conservami nel forno quello che rimane-
-Va bene.-
-Ciao!-
-Ciao.-
Riattacco e osservo fuori dal finestrino il paesaggio.
Il bus si ferma ed io scendo. Percorro un piccolo tratto a piedi e bussando, entro in casa dei ragazzi
-Miriam!- mi abbraccia Ignazio.
-Ignà.- ricambio il suo affettuoso abbraccio.
-Mangio-solo-la-nutella!- mi abbraccia Gianluca.
-No-romanticismo!- dopo affetti vari ci dirigiamo in cucina.
-Dove si trova Piero?-
-Piero... bhe...Gianlú addó si trova ú picciriddu?-
-Allora?- domando spazientita.
-Ignazio, ma Miriam quando arriva? La voglio riempire di baci!- urla Piero dalla sua stanza.
-Shh...- bisbiglio ai ragazzi. Mi dirigo verso la camera di Piero, apro lentente la porta e lo trovo disteso sul suo letto immerso nella lettura.
-Cosa leggi?- chiedo avvicinandomi a lui.
-Un testo di una canzone.- risponde Piero continuando ad osservare il foglio.
-Aspetta. Miriam!- sobbalza dal letto.
-Tatan!- sorrido.
-Amore!- urla abbracciandomi.
-Oh...amore...- bisbiglio. Piero mi alza il mento e i miei occhi vengono attratti dai suoi. Le mie labbra poggiano sulle sue.
-Miriam!- mi chiama Ignazio dalla cucina, rompendo questo meraviglioso momento.
-Andiamo.- dice Piero prendendomi per mano e portandomi in cucina.
-Ragazzi sapete com'é, io... HO FAME!- urlo.
-Pié infatti, ma oggi non dovevi cucinare tu?-
-E si, sta il pomodoro in pentola e ho messo l'acqua sul fuoco.-
-Dai ora cucino io.-
-Sicura?- mi chiede Piero.
-Si.- vado ai fornelli ed inizio ad assaggiare il pomodoro. É davvero buono, ma ci manca qualcosa.
-Pié dove sono le olive?-
-Olive?-
-Si Olive.-
-Bhe nel frigo!-
Corro vicino al frigo, lo apro e prendo il vasetto di olive verdi, nere e acciughe. Prendo un'altra pentola e all'interno metto le acciughe, le olive snocciolate e faccio soffriggere. Aggiungo del pan grattato e nel frattempo che si amalgamano tutti i sapori parlo con Ignazio.
-Hey Play Boy, dimmi un pó cosa avete fatto ieri?-
-Emm...-
-Raga, vado a fare un attimo una chiamata, vengo subito.- si intromette Gianluca uscendo dalla cucina.
-Bhe noi abbiamo parlato.-
-Si e poi?-
-Mi ha tirato dei peluche.-
-I miei peluche!!-
-Si però erano pieni di polvere.-
-Gne gne gne... sei soltanto invidioso dei miei peluche.-
-Bhe a dir la verità...-
-Zitto e continua!-
-Ma...-
-Zitto!-
-Uffa! Vabbé, comunque poi le ho cantato una canzoncina e dopo é uscita.-
-Ma dai Miriam, un capannone degli attrezzi, però potevi metterci in un posticino un pó più romantico!- obbietta Ignazio.
-Ehi, cosa pretendi. Se non combinavi tutto sto casino, non vi rinchiudevo nella casetta di mio nonno.-
-Casetta? Rinchiusi? Giulia?- sbuca Gianluca.
-Gianluca!- sbando.
-Spiegatemi all'istante cosa é successo!-
-Beh ieri, ho chiuso Ignazio e Giulia nel capannone di mio nonno. Ma l'ho fatto soltanto per farli riappacificare.-
-Ma sei scema! Sai adesso come sarà furiosa Giulia!-
-Ao, amico friz. Abbassa la cresta, anzi il ciuffo!- dico ridacchiando.
-A me scema non mi chiami. E poi Giulia sta bene. Ed io non le farei mai del male. E non é furiosa. Quindi chiudi il becco. E non ti azzardare mai più a chiamarmi scema. Chiaro?- il mio tono si indurisce.
-Dai Miriam, stavo scherzando.-
-Scherzando un corno. Mi da fastidio.-
-E ja. Non te la prendere.-
-Taci che é meglio.-
Mi avvicino ai fornelli e trovo Piero chino su una pentola a mangiare.
-PIERO!- lo richiamo.
-Mm?- si rigira di scatto masticando un pezzo di pane.
-Cosa stavi facendo?-
-Niente!-
-Ah si? E allora come ci é finito questo pomodoro sul tuo labbro?- lui mi tira a se e mi bacia appassionatamente.
-Adesso anche tu sei sporca di pomodoro. Come mai?- mi imita.
-Idiota!- mi pulisco il viso e luo fa lo stesso.
-Miriam mi perdoni?- si avvicina a me Gianluca con in mano un vasetto di Nutella. Lo prendo e in modo altezzoso dico
-E va bene. Se proprio insisti.- scoppiamo tutti a ridere mentre io metto la pasta nella pentola con l'acqua bollente.
-Ma é pronta sta pasta si o no?- chiede Ignazio.
-Altri cinque minuti.-
-Iniziamo a mettere la tavola.-
-Okay.- tutti insieme apparecchiamo.
-Miriam, ma dimmi Giulia mi ha perdonato?-
-Ignazio, ma come potrebbe mai perdonarti?-
-Boh.-
-Bhe no. Non ti ha perdonato affatto. Anzi non vuole mai più rivederti.-
-Eppure quando le ho canticchiato la canzoncina sembrava contenta.-
-Fa come vuoi.- scolo la pasta ormai cotta, la unisco al pomodoro e al mio miscuglio e faccio le porzioni. Una volta serviti i piatti a tavola dico
-Buon appetito!-
-Buon appetito.- rispondono.
-Allora? Com'é questa pasta?-
-Ecco, un altro motivo per cui manca Giulia.- obbietta Ignazio.
-Cosa vorresti insinuare?-
-Em... non mi pia...-
-ZITTO E MANGIA!-
-Mha...-
-Ho detto MANGIA!-
-Si, mangio, mangio!-
-Miriam é buonissima questa pasta!- commenta Piero.
-Grazie!-
-Buona Miriam. Devi farla più spesso!- si complimenta Gianluca.
-Mangia adesso. Chissà per quale miracolo mi é uscita buona.- scoppiamo tutti a ridere.
-Piccola sei una cuoca fantastica.-
-Piero, ma che stai dicen...-
-IGNÀ, MANGIA.-
-Uffi!-
Dopo aver finito di mangiare e aver sparecchiato la tavola andiamo a guardare un pó di TV.
-Miriam ti amo!-
-Anche io Piero.- ci baciamo mentre Ignazio fa delle boccaccie da dietro.
-Hey vedi che quando vi bacerete tu e Giulia, sarò io a farvi le boccacie da dietro okay?-
-Risparmiatele, perché tanto non ci baceremo mai più.- confessa abbattuto.
-Dai su con il morale. O picciriddu miu.- lo abbraccio.
-Miriam hai imparato il siciliano?- chiede Piero
-No. É che a furia di sentirvi ormai lo sto assimilando!-
-A parte gli scherzi. Credo davvero che tra me e Giulia non ci siano più speranze.-
-Non é ancora detta l'ultima parola.- sobbalzo.
-Spara!-
-Bhe allora. Dopo tutti questi anni che conosco Giulia, so che l'unico modo per farla ragionare é stupirla.-
-Ovvero?- chiede Ignazio.
-Se le organizzerai qualcosa che la mandi al settimo cielo, lei ci ripenserà e forse vi scambierete un altro bacino.-
-Davvero?-
-Si!-
-Forza allora mettiamoci all'opera. Cosa dobbiamo fare?-
-Questo lo devi pensare tu!-
-Mm...devi aiutarmi. In fondo il genio strategico sei tu.-
-E dai oggi mi sento buona. Quindi tu pensa, nel frattempo io vado a rispondere un attimo a telefono. Okay?-
-Okay.- prendo il telefono dalla tasta e rispondono
-Si?-
-Miriam sono Elvira?-
-Hey. Ciao Elv...-
-Miriam non c'é tempo.-
-Elvira che succede?-
-C'é Thor su Italia 1!-
-Oddio veramente?-
-Sii!-
-Grazie e ciao corro a vederlo.-
-Ciao!-
Chiudo la chiamata e vado a buttarmi sul divano accanto ai ragazzi. Prendo il telecomando e metto il canale sei.
-Miriam io...-
-Ignà zitto c'é Thor!-
-Ma...-
-Apse...perfetto ora puoi parlare c'é la pubblicità!-
-Ti volevo dire una cosa.-
-Dimmi!-
-A Giulia piace la musica?-
-Ma che domanda è? Non ricordi come ci siamo conosciuti?.-
-Mh, allora io avrei pensato di farle una serenata.-
-Ma é perfetto!-
-Allora, sei con me?-
-Certo che ti aiutero!-
-E voi ragazzi?-
-Puoi scommetterci fratello!-
-Sapevo di poter contare su di voi.-
-Bene allora facciamo cosi. Io ed Elena andiamo a dormire a casa di Giulia. Alle 23:00 verrete a fare la serenata. Ma non é giusto comunque. Anche io voglio una serenata! Va bene, lamentele a parte, Ignazio spero tanto che sta volta vada bene.-
-Lo spero tanto anche io.-
-Si okay. Ma ora zitti é iniziato il secondo tempo di Thor!!-Hey.
Ciao a tutti.
Dedico questo favoloso capitolo ad orlandociao.
Coloro che non hanno avuto un capitolo dedicato potranno rimediare commentando qui sotto. Ripeto. Vince il commento che ci farà davvero battere il cuore. Al trionfante dedicheremo il capitolo 21.
Baci e abbracci.
-Atena.