Capitolo 33.

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Giulia' s Pov.

Ieri è stata una giornata un po' strana, accompagnata dai postumi della sbronza.
Mi sono appena svegliata, sono ancora a letto, abbracciata ad Ignazio.
-Amore.- mi dice.
-Oggi stai meglio?- continua.
-Si, grazie a te.- sussurro per poi baciarlo.
-Ieri ho preferito non spiegarti, ma mi sento tremendamente in colpa. Sei svenuta a causa mia.-
-Amore no, io ho esagerato con l'alcool, non avrei dovuto.- gli accarezzo dolcemente il viso.
-Se io non ti avessi lasciata sola, non sarebbe successo niente.-
-È il tuo lavoro, non ti chiederei mai di rinunciarci. Ti amo e ti rispetto.-
-Sei la persona più bella che io abbia mai conosciuto. Ma non sei solo bella esteticamente, lo sei anche dentro. Ed è questo quello che conta.-
Mi bacia appassionatamente.
-Dai, ora vado a preparare la colazione.- affermo.
-Vengo con te.-
Inizio a preparare i soliti pancake, oramai sono diventati un' abitudine.
Vado a svegliare Piero, come al solito, così, dopo aver fatto colazione andrò a scuola.
Apro la porta della stanza, senza bussare.
Trovo Miriam e Piero a letto, abbracciati.
-Che succede?- chiedo perplessa.
Miriam si stiracchia e, dopo qualche secondo di sconcerto, risponde
-Abbiamo fatto pace.-
Piero sbadiglia, senza proferire parola.
-E non mi avete detto niente?-
-Sono malefica.-
-No, sei stronza.-
Esco dalla stanza di Piero sbattendo la porta e torno in cucina da Ignazio.
C'è anche Gianluca, si è appena svegliato.
-Sapevate che Miriam e Piero hanno fatto pace? Lei è qui, ha dormito con Piero.-
-Cosa?- dice Gianluca sgranando gli occhi.
-Si, è vero. Non posso crederci neanch'io, ma li ho visti.-
Avrebbero dovuto dirmi che avevano fatto pace, sono pur sempre la loro migliore amica.
-Giulia!- mi urla Miriam entrando in cucina, seguita da Piero.
-Dai Giulia!- continua lui.
-Potevate dirmelo!- urlo di rimando.
-Volevamo fartela pagare, ci sono molte cose che non mi hai detto in questo periodo. Non sapevo che ieri sei stata male e non sapevo che l'hai fatto con Ignazio! La tua prima volta!- esclama Miriam.
Questa discussione sta iniziando a diventare imbarazzante.
-H-hai ragione.- bisbiglio arrossendo.
-Scusa.- continuo.
Abbraccio Miriam, poi mi siedo porgendo a tutti i pancake.
Sono ancora un po' scossa, Miriam ha ragione, avrei dovuto parlare con lei della mia prima volta, ma mi imbarazza tantissimo.
-Piccola.- mi sussurra Ignazio.
-Sei tutta rossa.- continua.
Gli sfioro la guancia con il naso e poi avvicino la mia bocca al suo orecchio.
-Ti amo.-
-Anch'io piccola, anch'io. Sei così dolce e sei solo mia.-
-Solo tua.-
-Vieni con me.-
-Dove?-
-Shh, seguimi.-
Faccio come mi dice.
-Ragazzi, dove andate?- chiede Gianluca.
-A vestirci.- ridacchia Ignazio.
Mi blocca in corridoio, spalle al muro, e mi bacia.
-Ne avevo bisogno.- dice.
Mi prende in braccio e mi porta nella sua stanza.
-Ho voglia di te.-
-Non posso, devo andare a scuola.-
Gli mordo il lobo dell'orecchio, lui appoggia le sue mani sui miei fianchi.
-E se oggi non andassi a scuola?-
-La proposta è allettante, ma devo rifiutare.-
-Non puoi.- mi sorride.
-Posso eccome.-
Cerco di divincolarmi, ma Ignazio mi stringe a sè.
-Mi accompagni tu a scuola, vero?-
-Non prima di aver avuto un altro bacio.-
Mi alzo sulle punte e lo bacio, poi vado a vestirmi.
-Miriam, io vado a scuola. Tu?-
-Entro alla seconda ora.-
-Okay.-
Do un bacio a Piero e Gianluca e poi esco di casa.
Arriviamo davanti alla scuola.
-Mancano 10 minuti al suono della campanella, scendi a farmi compagnia?- chiedo.
-Tutto per la mia piccola.-
Mi avvicino a Marta, mano nella mano con Ignazio.
-Marta, lui è Ignazio, il mio ragazzo.-
-È tanto tempo che volevo conoscerti. Volevo chiederti come fai a sopportarla!- mi indica.
-Beh, la amo, amo ogni suo pregio e difetto.-
-Bacio, bacio!-
Ignazio prende il mio viso fra le mani e mi bacia.
-Che carini!- esclama Marta.
Veniamo interrotti dal suono della campanella e mi affretto ad entrare in classe.

Ignazio' s Pov.

Rientro in macchina e torno a casa.
Piero sta uscendo per accompagnare Miriam a scuola.
Dopo una mezz'oretta è di ritorno.
-Allora ragazzi, che si fa?- chiede Gianluca.
-Stavo pensando di proporre alle ragazze di venire a dormire in camera nostra, definitivamente.- dico.
-Non accetteranno mai.- dichiara Piero.
-Infatti noi sposteremo i loro vestiti nei nostri armadi, la stanza delle ragazze verrà usata come sala hobby. Non potranno rifiutare.-
-Igná, sei un genio!-
-Lo so, lo so. Gianluca, ci aiuti con i vestiti?-
-Non posso, non mi va.- risponde acido per poi dirigersi in camera sua.
Credo di aver capito cosa succede. Faccio per raggiungerlo, ma Piero mi blocca.
-Lascialo in pace.-
-Non posso, ora basta.-
Corro da Gianluca.
-Perché ti comporti così?- gli chiedo.
-Perché la amo e fa male vederla con un altro.-
-Lasciala in pace.-
-Io so che Giulia sceglierà sempre te, in qualsiasi circostanza. Non posso fare altro che essere felice per il mio migliore amico.-
-Sei come un fratello, non voglio litigare con te.- sospiro.
-Neanch'io. Dai, vi do una mano a spostare i vestiti di Miriam e Giulia.-
-Grazie.- lo abbraccio.

*5 ore dopo*

-Vado a prendere Giulia a scuola- dico.
-E io Miriam.- continua Piero.

-Piccola, com'è andata a scuola?- le chiedo mettendo in moto.
-Bene.-
Mi accarezza il viso, senza distogliere lo sguardo dalla strada.

Giulia' s Pov.

-Io preparo il pranzo!- urlo dirigendomi in cucina.
Appena è pronto chiamo i ragazzi e ci sediamo a tavola.
Piero e Ignazio si scambiano occhiate furtive, gesticolando.
-Se avete qualcosa da dire, fatelo! Cosa c'è? Non vi piace la pasta?-
-Amore, cosa dici, la pasta è ottima!-
-E allora cosa avete?- continua Miriam.
-Beh, noi, stavamo pensando di.....- biascica Piero.
-Di utilizzare la vostra stanza come sala hobby.- conclude deciso Ignazio.
-E noi dove dovremmo dormire?- chiedo.
-Nelle nostre stanze, abbiamo anche anche spostato i vostri vestiti.-
-Cosa?!- dice Miriam.
I nostri sguardi si incontrano, io annuisco, lei scuote la testa in segno di negazione.
-Concedeteci un consulto.- dichiaro.
Mi avvicino a Miriam e le sussurro all'orecchio
-Perché non vuoi?-
-Perché non l'ho mai 'fatto' e mi sento in imbarazzo.-
-Ma stanotte hai dormito con Piero!-
-Dormirci tutte le notti implica un impegno.-
-Piero capirà che non sei pronta.-
-Non voglio.-
-Ragazzi, abbiamo deciso, accettiamo!- urlo felice.
-M- ma, i-io.....- borbotta Miriam.
-Stai zitta.-
Abbraccio Ignazio e lo bacio.
-Dai, ora sparecchiamo.- dico.
Tutti danno una mano, poi io e Miriam andiamo a studiare, mentre i ragazzi guardano la Tv.
-Miriam, io ho finito di studiare!-
-Io domani ho il compito di matematica, ne avrò ancora per molto.-
Mi dirgo in salotto, Ignazio è sul divano, Piero e Gianluca sono usciti.
-Amore.- gli dico.
-Shh, sto guardando la partita della Juve.-
-Ignazio, dai!-
Mi avvicino a lui e provo a baciarlo.
-Rimandiamo le coccole, ora c'è la partita.-
-Ah, allora sai che ti dico? Non venirmi a cercare quando è finita!-
Urlo.
Faccio per andarmene, ma Ignazio, prontamente, mi blocca per un polso.
-Piccola, scusa, vieni qui.-
Mi fa sedere sulle sue gambe, poi mi accarezza il viso e mi da un bacio.
-Ti amo.-
-Più del calcio?- ridacchio.
-Più di tutto.-
-Ti lascio guardare la partita della Juventus, dai.- dico.
-Resta con me.-
Appoggia la testa sul mio petto.
-Così va meglio.- sospira Ignazio.

*90 minuti dopo*

-Giulia, sveglia!-
-Eh? Cosa?-
Mi ero addormentata fra le sue braccia.
-Eri così carina!-
-Non ci credo, mi sono addormentata! Ero stanchissima, scusa Ignazio.-
-Stai tranquilla.- mi bacia.
-Ma la Juventus l'ha vinta la partita?-
-Ovviamente si.-
-Ti porto qualcosa da bere per festeggiare.-
Entro in cucina, verso della vodka in due bicchieri e la porto in salotto.
-Amore.-
Mi sfila i bicchieri dalle mani.
-Tu all'alcool non devi avvicinarti più, okay?-
-Solo un po', dai!-
Mi rivolge un'occhiata seria.
-Vai a prendere della Coca-Cola.-
Faccio come mi dice, in fin dei conti ha ragione.
Continuo a pensare di non meritare un ragazzo come lui.
Sto per tornare in cucina, ma inciampo in una scarpa e cado, rovesciandomi addosso i bicchieri di Coca-Cola.
-Chi ha lasciato le scarpe a terra?- urlo scoppiando in un pianto isterico.
-Giulia, stai bene?- Ignazio mi porge la mano e mi aiuta ad alzarmi.
-No, non sto bene. Sono un disastro. Guardami, sono tutta bagnata, sono appena inciampata in una scarpa, combino solo guai!-
Mi tira a sè.
-Sei una persona fantastica, smettila di sottovalutarti. Io ti amo, ai miei occhi sei perfetta.-
-Grazie.-
-Di cosa?-
-Di essere ancora qui.-
-Io ci sarò sempre.-
Mi bacia e io ricambio.
-Cuciniamo una bella cenetta per tutti?- chiedo.
-Si.-
E mi segue in cucina.
-Gianluca e Piero non sono ancora tornati?- domando preoccupata.
-Calma, adesso li chiamo.-
Bussano al campanello e vado ad aprire.
Per fortuna sono Gianluca e Piero.
-Dov' eravate? Mi avete fatta preoccupare!-
-A fare un giro!- risponde Piero.
Mi danno un bacio sulla guancia, poi si siedono a tavola.
-Vado a chiamare Miriam, sta ancora studiando.-
Mi allontano e mi dirgo nella nostra stanza.
-Forza, a mangiare!-
-Si, arrivo!- risponde.

Dopo aver cenato guardiamo un po' di Tv.
-Ragazzi sono molto stanca.- sbadiglio.
-Vado a letto.-
-Vengo con te.- risponde Ignazio.
-Buonatte, non fate rumore.- ridacchia Gianluca.
Mi prende per mano, poi andiamo in camera sua.
-Dov' eravamo rimasti stamattina?- mi chiede Ignazio.
-Non ricordo, rinfrescami la memoria.-
Mi spoglia delicatamente, lo stesso faccio con lui.
Mi ama e lo dimostra con delicatezza.
-Sei bellissima.- ansima.
Sorrido baciandolo.

Scusate per il ritardo della pubblicazione, ma sono stata in gita a Firenze.
Vi amo, grazie delle 10 K visualizzazioni.
Cosa ne pensate della storia? Commentate, vi aspetto!
-Afrodite. ♡

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