Giulia' s Pov.
Suona la sveglia, ho dimenticato di disattivarla ieri sera!
-Gianluca, ti prego spegni la sveglia!- sussurro con la voce impastata dal sonno.
Lo vedo tastare distrattamente il comodino in cerca della sveglia e mettere fine a quel rumore assordante.
Sono ancora abbracciata a lui.
Mi fa sentire meglio, ma nessun abbraccio sarà mai come quello di Ignazio.
Nessuno sarà in grado di farmi sentire come quando stavo con lui. Le farfalle nello stomaco, i brividi lungo la schiena, sono solo ricordi lontani.
Pensarci fa male, ma non ne posso fare a meno.
Io non so se starò meglio.
Non so se riuscirò a guardare avanti, a voltare pagina.
Ma almeno ci proverò e ci metterò tutta me stessa per dimenticare Ignazio.
Io perdono tutto, ma non il tradimento.
Sento che sto per piangere, di nuovo. Non posso farmi vedere da Gianluca. Devo essere forte.
Mi alzo dal letto e vado in bagno.
Mi accascio a terra, la mia schiena è contro la porta e inizio a piangere.
È da ieri che non faccio altro.
Sono stanca di questa vita, sono stanca di me.
Sono troppo banale, troppo sbagliata.
Perché nessuno sceglie mai me?
Vorrei, solo per una volta, sentirmi felice, lontano da tutto questo schifo.
Ci sono giornate in cui mi sento a pezzi, eppure riesco a sorridere e a scrollarmi di dosso tutti problemi.
E poi ci sono giornate in cui mi innervosisco per niente e scoppio a piangere all'improvviso.
Ma tanto, nessuno mi ha mai chiesto come sto realmente.
Forse è per questo che Ignazio mi ha tradita.
Non aveva bisogno di me.
Nessuno ha bisogno di me.
E lo capisco, neanch' io mi sceglierei.
Le lacrime continuano a sgorgare dai miei occhi.
All'improvviso sento picchiare insistemente contro la porta.
È Gianluca che urla
-Giulia, dai, esci, so che stai piangendo, ti sento!-
-Gianluca, non voglio che tu mi veda piangere di nuovo-
-Esci, dai, che in due si sta meglio-
Mi asciugo le lacrime con la manica del mio pigiama ed apro la porta.
Scuoto i capelli e dico
-Sono un disastro-
-Smettila di demoralizzarti, non t' immagini quanto sei bella, soprattutto se sorridi-
-Sorridere mi viene difficile ora-
-Dai fallo per me-
Accenno un sorriso e poi lo abbraccio.
-Non ce la faccio più. È come se il mondo mi fosse crollato addosso e io fossi qui, sola-
-Tu non sei sola. Ci siamo io, Miriam e Piero con te. Lo sai che ti vogliamo bene-
-Lo so e vi ringrazio. Ma forse non mi basta, forse voglio sentirmi amata-
-Ignazio ti ama! Devi perdonarlo!-
-Non lo difendere, io non lo perdonerò. È finita. Punto. Non ho più nulla da dirgli. Lo cancelleró dal mio cuore e dalla mia mente. E andrò avanti anche senza di lui-
-Non fingere di potercela fare-
Mi sciolgo dal suo abbraccio e mi rimetto a letto.
-Non vai a scuola stamattina?-
-Non ne ho voglia-
-È inutile stare qui a piangerti addosso, dai usciamo-
-No, vai tu, io voglio stare qui-
-Dai, ti porto in libreria e poi andiamo a comprare un gelato-
-Davvero andiamo in libreria?-
-Appena apre!-
-Allora rimango a un altro po' a letto!-
-Giulia, alzati. È un ordine-
Dice Gianluca con fare minaccioso.
-Okay, ma vai via che devo vestirmi-
Mi alzo e lo spingo fuori dalla porta. Poi mi ributto a letto.
Ma dopo qualche minuto Gianluca rientra e urla
-Vestiti!-
-Okay, mi hai stancata! Mi vesto!-
Mi alzo pigramente e aprendo l'armadio afferro la prima cosa che mi capita a tiro.
Mi vesto e sono pronta. Niente trucco stamattina. Non sono in vena.
-Gianlu, ho fatto!-
-Giulia, hai la febbre? Sono passati solo 10 minuti e sei già pronta!-
-Ti vanno degli Oreo e un caffè?-
-Si, dai!-
Preparo la colazione e poi usciamo.
-Sono le 9.00, la libreria è aperta!- dico.
-Si, Giulia, si, ci andiamo!-
Inizio a correre in direzione della libreria, entro e mi dirigo nella sezione Fantasy salutando la commessa, che ormai mi considera una 'di casa'.
-Giulia, che libro vorresti?-
-Io? Tutti!-
-Dai, forza, scegli qualche libro-
Dopo aver ispezionato libri per un' ora, opto per la saga di Divergent.
Io e Gianluca ci dirigiamo verso la cassa e lui fa per pagare, ma lo blocco.
-Non pensarci nemmeno! I libri sono miei e li pago io!-
-Dai, consideralo un regalo per farti sentire meglio!-
-Solo per questa volta!- dico.
Gianluca paga e usciamo, a malincuore, dalla libreria.
-Gelato timeee!- urla Gianluca.
-Okay!- esclamo.
Passeggiamo un po' e poi ci rechiamo in gelateria.
-Due maxygelati al cioccolato!- dice Gianluca.
Ci sediamo fuori, su una panchina e iniziamo a mangiare.
-È davvero buono questo gelato!- dico.
Ad un tratto vedo passare Ignazio. Non è possibile. E adesso?
-Grazie Gianluca!- dico dandogli un bacio sulla guancia.
Forse se mi vede felice, va via.
Non ce la faccio a vederlo, figuriamoci a parlargli!
Mi fingo indifferente, ma Ignazio si avvicina a noi e dice
-Giulia, ascoltami-
-Gianluca, ti prego portami via!-
-Giulia, io ti amo!- continua prendendomi per il polso libero dal gelato.
-Gianluca!- dico liberandomi dalla presa di Ignazio e lasciando cadere a terra il gelato rimanente.
-Se non mi porti via tu, me ne vado da sola!- dico iniziando a correre.
-Ma dove vai? Aspetta!- urla Gianluca.
Non posso, non devo fermarmi.
Ma ad un tratto due mani mi bloccano.
È Ignazio che mi tiene stretta per la vita.
-Ehi, ti prego, ascoltami. Io non vivo senza te-
-Lasciami!- dico dandogli una gomitata e ricominciando a correre.
Non ho una meta, voglio solo dimenticarmi di tutto. Devo ricominciare a vivere.
Mi rannicchio su una panchina per riprendere fiato. La testa è fra le mie ginocchia e una lacrima mi riga il volto.Ho perso la cognizione del tempo, non so da quanto tempo sono qui, seduta su questa panchina.
Sento dei passi avvicinarsi.
-Giulia, finalmente ti ho trovata! Ho girato mezza Roma a piedi! Avevi dimenticato i libri sulla panchina!-
-Gianlu, stavolta un libro non basterà a farmi tornare il sorriso. Portami a casa-
-Okay, però passiamo un attimo a casa mia, devo fermarmi a prendere dei vestiti, così posso farti compagnia in questi giorni-
-Io a casa vostra non ci torno più. Mi avvio a piedi, raggiungimi appena hai fatto- dico allontanandomi.
Sono quasi arrivata a casa. In lontananza vedo che Ignazio è seduto sul gradino che precede la porta.
Stavolta lo affronterò.
Ne ho abbastanza di piangere, è ora di tirar fuori le unghie.
Mi avvicino e dico
-Vai via-
-È stato solo un errore- risponde.
-Fammi entrare in casa-
-Scusami, io non ce la faccio a starti lontano-
-La cosa che mi fa rabbia è che tu sapevi quanto io sia stata male quando Marco mi ha tradita e me l'hai rifatto. Io non posso più crederti-
-Almeno provaci-
-Non voglio. Sono stanca di soffrire. Ho chiuso con l'amore-
Una lacrima riga il viso di Ignazio.
-Ed è inutile piangere, non cambio idea. Qui quella che deve piangere sono io- dico freddamente.
Dopo di che apro la porta di casa.
Sto per entrare quando dico
-Aspetta-
Ignazio si gira speranzoso.
-Volevo farti una domanda. Cosa hai provato a stare con lei?-
-Niente, solamente tu sei in grado di farmi provare forti emozioni-
-Era una curiosità- dico entrando in casa.
Apparecchio la tavola: è già ora di pranzo.
Dopo poco arriva anche Gianluca con un borsone fra le mani.
Butto la pasta e appena è cotta mangiamo.
-Sai, ho trovato Ignazio davanti alla porta di casa-
-Ci tiene davvero a te-
-Avrebbe dovuto pensarci prima di andare a letto con un'altra-
-Io non dico che devi perdonarlo, ma almeno provaci-
-No, Gianluca. Gliel'ho detto: Io ho chiuso con l'amore-
-Non fare così. Ti passerà-
-Tu non sai cosa significa sentirsi vuota dentro, tu non sai cosa significa alzarsi la mattina con la consapevolezza di essere stata tradita, tu non lo sai-
-Forse è vero, ma sono qui per te-
-E ti ringrazio per tutto quello che fai. Almeno c'è qualcuno, oltre Miriam, che ci tiene a me-
-Io ci sarò sempre, comunque vada. Ma ora mangiamo. Questa pasta è buonissima!-
Sciaooo! Scusate se il capitolo non è un granché. Ma vi voglio bene! Non uccidetemi. Forse Giulia e Ignazio torneranno insieme. O forse no! Muahahhaa!
P.S. avete tempo fino a domani per commentare questo capitolo. Niente sviolinate, vorremmo sapere le emozioni che suscita questa fanfiction. Dedicheremo il capitolo 16 a chi scrive il commento più bello.
-Afrodite. ♥