Capitolo 35.

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Giulia' s Pov.

-Giulia.- mi sveglia Ignazio.
-Si?- rispondo con la voce impastata dal sonno.
-Sveglia, devi andare a scuola.-
-Ehm, ora mi alzo.-
Mi copro la faccia con il cuscino.
-Solo 10 minuti.- continuo.
-No, dai, è tardi e tu non sei per niente veloce.-
-Cosa stai insinuando?- mi scopro la faccia.
-Niente, solo che....-
-Solo che?-
-Che non sei mai puntuale!- ridacchia.
-Ah, bene, allora, ciao!-
Dico, fingendo di essere arrabbiata.
Mi alzo di scatto, ma Ignazio mi blocca e mi bacia.
-Piccola, l'ho già detto che ti amo?-
-Si, ma voglio risentirlo.-
-Ti amo. Un giorno sarai mia moglie.-
-Cosa ti fa pensare che io accetterò?- lo provoco.
Mi fa stendere, poi appoggia le sue mani sulle mie spalle, immobilizandomi.
-Ne sono sicuro.-
Mi bacia appassionatamente.
Dio, quanto lo amo.
É la cosa migliore che potesse capitarmi, ci completiamo a vicenda.
È dolce quando io sono acida mettendomi sempre a mio agio.
E poi il suo sorriso è ciò che mi ha fatto innamorare. È sempre pronto a scherzare e, a un' integralista come me, ridere fa davvero bene.
Mi vesto velocemente, è tardissimo.
Ignazio ha proprio ragione, non sono mai puntuale.
Pur svegliandomi alle 6, non riesco ad arrivare a scuola alle 8.
-Giulia, ma quanto ci vuoi per truccarti!?- mi richiama Ignazio.
-Le cose belle richiedono tempo.-
-Si, si, andiamo.-
Mi da un bacio, poi saliamo in macchina.
Gianluca dorme ancora, Piero sta accompagnando Miriam a scuola.
-Piccola.- mi chiama Ignazio.
-Dimmi.-
-Sei la persona più importante della mia vita.-
-Sei immensamente dolce, ecco cosa amo di te.-
Mi bacia e poi scendo dall'auto.
Corro in contro a Marta e d'improvviso ho un' idea.
-Martaaa!- le urlo sedendomi al mio posto.
Ovviamente la professoressa di italiano non è ancora arrivata, è sempre in ritardo.
-Marta, che ne dici di venire a casa mia oggi?- le chiedo.
-Uhm, okay, ma tu mi stai nascondendo qualcosa.-
-Io?-
-Si, tu. Ti conosco troppo bene e so riconoscere quando nascondi qualcosa.-
-Il fatto è che Gianluca ieri notte è tornato a casa accompagnato da una ragazza, dai costumi un po' disinvolti, oserei dire per usare un eufemismo.-
-E quindi?-
-Non posso stare con le mani in mano mente spreca la sua vita.-
-Okay, ma io, in tutto ciò, cosa centro?-
Mi chiede perplessa.
-Tu devi semplicemente cercare di conoscere Gianluca, ti piacerà, vedrai. Non ti chiederei mai di illuderlo o di farlo innamorare, ma semplicemente ti chiedo di avvicinarti a lui da semplice amica. È un ragazzo d'oro, fa male vederlo soffrire. E fa ancora più male non potergli stare vicino per paura che possa fraintendere.-
-Certo che voglio conoscerlo, non chiedo di meglio! Chissà, potrebbe anche...-
-Magari! Ne sarei contentissima!-
Esclamo prima che la prof entri in classe dicendo
-Ragazzi, stamattina compito a sorpresa!-
Sbuffo, poi strappo una mezzina dal mio quaderno.

****
Suona la campanella.
-Marta, allora pranzi da me?-
-Si, non vedo l'ora di conoscere il Ginoble. Lo ammiro molto.-
-Marta?-
-Si?-
-Ti piace, vero?-
-Da pazzi!-
-E cosa aspettavi a dirmelo?-
-Mi vergognavo. Da quando ho lasciato Francesco, Gianluca è sempre nei miei pensieri.-
Entriamo in macchina di Ignazio, è venuto a prendermi, come sempre.
-Amore ciaoo!- mi saluta con un bacio.
-Ciao Marta.- la saluta.
-Ciao Igná.-
-Ti fermi a pranzo?- chiede Ignazio.
-Sisi.-
Arriviamo a destinazione.
-Ragazzi, sono a casa!- urlo.
-Gianluca, Piero, lei è Marta. Miriam la conosce già.-
-Ciao.- li saluta timidamente lei.
-Gianluca, ti dispiacerebbe mostrare la casa a Marta?- gli dico.
Ora cominceranno a conoscersi.
-Certo, vieni.-

Gianluca' s Pov.
Apro la porta della mia stanza e faccio cenno a Marta di entrare.
È una ragazza davvero carina, devo ammettere che sono attratto da lei, dal modo in cui si muove. È da qualche minuto che la conosco, ma continua a mordicchiarsi il labbro inferiore lasciando trasparire la sua insicurezza.
-Ecco, questa è la mia stanza.- dico.
-Bella.- risponde titubante.
È imbarazzata, lo si nota da un kilometro di distanza.
-Vi stimo molto.- continua.
-Grazie.-
D'improvviso vedo il suo volto illuminarsi.
-Oh mio dio, hai letto Colpa delle stelle!-
Esclama euforica, puntando l'indice in direzione della libreria.
-Si, è uno dei miei libri preferiti.- rispondo freddamente.
Meglio non darle troppa confidenza.
Si inumidisce le labbra.
È così pura e indifesa e io così stupido.
Non posso innamorarmi ora, non voglio soffrire.
-Hai mai visto il film? Ti andrebbe di vederlo insieme ?-
-Senti, non l'ho mai visto e sinceramente non ho intenzione di vederlo.-
-Ma io...- non le lascio diritto di replica.
-Non sono in cerca d'amore.-
-Volevo solo esserti amica!-
Esce dalla mia stanza sbattendo la porta.

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