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Mi passo il dorso della mano sul labbro spaccato, per togliere il sangue che sgorga come impazzito. Non ho tempo per alzarmi, perché Tyra mi colpisce ancora con quei dannati scarponi con la punta in ferro. Dovrebbe essere illegale tenerli in prigione!

"Questo invece è per Violet!"

Urla la donna per poi colpirmi il naso, il quale si rompe al solo contatto. Mi sento svenire, ma nonostante questo non mi arrendo. Mi schiaccia un piede sul collo, cerca di soffocarmi lentamente. Afferro la scarpa e cerco di toglierla, ma lei è più forre di me, lo è sempre stata.

"Dovrei andare a salutare Malya, non appena uscirò di qui... le porterò i tuoi saluti"

Ghigna mostrandomi i denti tutti marci, questo mi basta a darmi la forza per difendermi. Le rompo la caviglia con una mossa e la butto per terra.

"Lasciala fuori da tutto questo!"

Ringhio bloccandola sul pavimento. Lei in cambio si fa aiutare dai suoi amici, che mi sbalzano a terra e mi riempiono di calci e pugni.

"Basta così!"

Esclama una guardia, tutti si bloccano. Ormai sono un involucro di lividi e tagli, ci metterò giorni a guarire completamente. La guardia mi afferra per un braccio e mi alza da terra. Mi infila un paio di manette e mi spinge verso le altre guardie, cado in ginocchio senza forze. Credo di avere qualche costola rotta, oltre al naso.

"Ti riaggiusto io.. nazista"

Ringhia una delle guardie, afferra il mio setto nasale tra l'indice ed il pollice, per poi raddrizzarlo facendomi così male da sentire il vomito in gola.

"Devi avere degli amici importanti la fuori... sei libera"

Un coro di insulti e disapprovazione riempie la stanza, ogni persona in questa prigione mi vuole far fuori, non so il perché. Forse ero migliore di loro, o forse ho ucciso e torturato i loro amici e cari. Non decidevo io, se non uccidevo venivo uccisa. Non è difficile da capire.

"Portatela via"

Ordina il capo delle guardie, così vengo afferrata e trascinata con forza verso una metà ignota. Mi liberano dalle manette solo una volta uscita dal carcere, con i miei vestiti in un sacco ed il viso tumefatto. Fa un freddo assurdo, mi chiedo come tornerò a casa da questa tomba di ghiaccio. Un areo atterra poco distante da me, al suo interno ci sono due uomini che mi ordinano di salire.

"Ci manda il signor Stark. Ti riporteremo a New York!"

Mi siedo sul sedile ed infilo le cuffie, sentendo chiaramente quello che dicono. Mi allaccio le cinture e posiziono il microfono davanti alla bocca.

"Prima fermiamoci a Westchester County. Ho bisogno di prendere una persona"

"Agli ordini signorina"

L'aereo decolla, così io mi rilasso sul sedile, anche se il dolore alle costole è così forte da farmi venire la nausea e sudare freddo.

******

La signorina Hill scende le scale con un espressione che non mi dice nulla di buono.

"Non la vuole vedere"

"Cosa significa che non mi vuole vedere? Le dica che è questione di vita o di morte, e che se non verrà con me, andrò io a prenderla per i capelli!"

La donna scuote la testa, probabilmente gliel'ha già detto. Eleanor Hill è la persona di cui mi fido maggiormente, gestire una scuola di ragazzi speciali non è facile, ma nemmeno starmi dietro lo è. Negli ultimi dieci anni sono venuta qui ogni singolo mese, le ho sempre portato tutto ciò di cui aveva bisogno, non può odiarmi anche lei!

"Smettila con queste cavolate!"

Esclama una voce femminile, è Malya ed è rimasta la stessa negli ultimi quarant'anni. È come me, in settantasei anni è invecchiata solo di quindici. La sua crescita è lenta come la mia.

"Pensi che siano cavolate? Guarda la mia faccia, guarda il mio addome!"

Esclamo per poi tirarmi su la maglietta, dove i segni delle percosse sono molto evidenti. Malya si porta una mano davanti alla bocca, come la signorina Hill.

"Che ti è successo?"

"È complicato. Ma adesso, ti prego, vieni con me. Dobbiamo andare da lui"

"Ti odierà... l'hai detto anche tu!"

Esclama insicura. Annuisco, sapendo perfettamente che sarà così, ma ormai non ho altra scelta.

"Andiamo"

"Devi firmare alcuni moduli"

Mi avverte la signorina Hill, mi indica il suo ufficio, così io la seguo mentre Malya prepara i suoi bagagli.

"Le pagherò l'ultima rata questo mese. Ma se mi servisse ancora questo posto.."

"Lo so"

La donna annuisce con un sorriso cordiale sul volto, così firmo i moduli per ritirare Malya dal collegio e la aspetto fuori.

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