Fight For Love

29

EVELYN

Per la prima volta dopo tanto tempo ho dormito tutta la notte, senza mai svegliarmi o avere incubi. É come se avessi preso un cocktail di sonniferi, misti a tanto alcol. Sento le farfalle nello stomaco quando percepisco il suo profumo sulle lenzuola e su di me, non riesco a trattenere un sorriso. Allungo braccia e gambe per stirare i muscoli, dopodiché apro gli occhi. Bucky non è accanto a me, al suo posto c'è il letto freddo. Sono sicura di aver vissuto la scorsa notte, non può essere stata un sogno. Un rumore nell'altra stanza attira la mia attenzione, cerco i miei vestiti sul pavimento, ed una volta indossati raggiungo la cucina, dove si trova Bucky. C'è un buon profumo di uova, Bacon e caffè, Bucky è ai fornelli, che cucina la colazione. Indossa i jeans, ma nient'altro. Mi cade lo sguardo sulla sua spalla sinistra, in particolare il lembo di pelle che si unisce al metallo. Ha una lunga cicatrice ben visibile, non lo avevo mai visto così esposto. Bucky si gira velocemente, come se avesse alle spalle un nemico, si rilassa solo quando mi riconosce.

"Ti stavo per pugnalare"

Alza la mano destra, dove ha la spatola con cui gira le fette di Bacon. Immagino Bucky pugnalare le persone con quel utensile da cucina, e non riesco a trattenere un sorriso.

"Che fai?"

"Non lo vedi?"

Il suo tono distaccato e freddo mi comunica che è di malumore. Forse si è pentito della notte scorsa, si è tolto un prurito ed ora tornerà ad odiami, come ha fatto in tutti questi anni. Mi siedo sul divano, dove ci sono ancora gli oggetti di Malya, mi porto le gambe al petto e sospiro. Speravo che questa notte insieme avrebbe dissipato molti rancori, è stato lui a baciarmi, a portarmi in camera, credevo fosse un modo per riavvicinarsi a me.

"Dimmi la verità, Bucky, ieri notte per te è stato solo uno sfogo?"

Il soldato si gira a guardarmi, riempie un piatto di uova e Bacon, per poi portarmelo. Si siede accanto a me sul divano, è a disagio. Sposta lo sguardo da una parte all'altra della stanza, si tocca le labbra e gioca con le piastrine appese al suo collo.

"Lo prendo per un si"

Appoggio il piatto sulle sue gambe, dopodiché mi alzo e torno in camera. Mi sono svegliata in pace, quasi felice, ed ora è tutto svanito. È bastata una domanda a rovinare tutto. I suoi passi si fanno sempre più vicini alla porta, finché non entra nella stanza.

"Senti, Evelyn.."

"Non c'è bisogno di parlarne. Non sono una ragazzina fragile che devi scaricare. Ho detto di amarti, sei venuto qui ed abbiamo fatto sesso, ed ora te ne andrai. Più chiaro di così..."

"Se mi lasciassi parlare, ti direi che non è stato solo uno sfogo. Ti direi che non mi sentivo così bene da tanto, e che in un certo senso... mi sei mancata. Ma tu sei così testarda, ed orgogliosa. Stai cercando di allontanarmi, perché hai paura di essere rifiutata"

Bucky mi guarda dritta negli occhi mentre parla, io evito il suo sguardo. Forse non voglio mostrargli i miei occhi lucidi, in procinto di un pianto di frustrazione. Faccio dei respiri profondi, il cuore mi esplode nel petto per quello che ha detto. Gli sono mancata, si è sentito bene dopo tanto tempo. Allora questa mattina non le ho sentite solo io le farfalle nello stomaco. Il mio pensiero però va a Steve, non voglio ferirlo così.

"Noi non... ci sono di mezzo Malya e Steve, sopratutto Steve. Non voglio ferirlo come in passato. Ho causato troppi danni alle persone che amo"

"Come vuoi, ma torna da nostra figlia"

"Ci penserò"

Bucky scuote la testa, si avvicina al letto e mi afferra per le caviglie trascinandomi verso di lui. Ci troviamo faccia faccia, e come ieri sera sento un brivido di eccitazione lungo la schiena.

"Non hai capito, Bambolina, tu torni con me a casa. Io parlo con Steve, e tu con Malya. Altrimenti me la porterò via, e non te la farò più vedere"

Ci guardiamo negli occhi finché io non annuisco. A quel punto Bucky mi lascia andare, e torna di la a mangiare la sua colazione. Così on mi resta altro che fare lo stesso, e poi andare via con lui.