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Torno a casa il pomeriggio, Malya mi viene incontro sorridente, ma poi vede il labbro spaccato e il taglio sul setto nasale. Oltre a metà viso giallo.

"Mamma che hai fatto?!"

"Non ti preoccupare è l'addestramento. Domani mattina non avrò più nemmeno il livido"

Le accarezzo i capelli, dopodiché le lascio un bacio sulla fronte. Bucky e Steve sono dietro di me. Nessuno dei due ha detto una parola durante il viaggio in macchina.

"Hey zia Lyn... hai qualcosa di diverso... non saprei, hai tagliato i capelli?"

Domanda Tony facendomi sorridere. L'ironia è la mia, poco ma sicuro. Mi siedo su uno sgabello e rubo il panino, che penso sia di Malya.

"Divertente. Bucky mi ha spaccato la faccia. Era un esempio di lotta, che ho vinto"

Preciso a Malya, la quale sorride. Non voglio che sappia del piccolo incidente, non sono cose che la riguardano.

"Come no"

Borbotta lui. Mi tocco il collo, dove è ancora presente il livido viola. Tony sembra capire, ma cambia discorso.

"Pepper e Morgan vanno a fare un po' di shopping, sarebbe carino se anche Malya andasse con loro"

"Quanto ti serve?"

Domando a mia figlia. Ma Bucky mi precede e le porge cento dollari. Alzo gli occhi al cielo, e decido di dare anche io la mia parte.

"Non mi serve così tanto"

"Non ha importanza. Comprati dei bei vestiti, il liceo Townsend Harris mi ha risposto. Ti hanno ammessa"

Sorrido fiera di lei, Malya si limita a sorridere e ad alzare il pollice, ma so che è felice, forse si sentirà un po' a disagio all'inizio, ma poi farà amicizia.

"Sono fiera di te. Ti va se andiamo a mangiare fuori? Solo noi due, è da un po' che non stiamo sole"

"Facciamo tre. Voglio essere presente anche io. E sono orgoglioso anche io"

Bucky si infila nella conversazione, Malya risponde subito di sì, mentre io rimango a guardarlo con rabbia. Oggi ha avuto un episodio, il che significa che il soldato d'inverno è ancora da qualche parte lì dentro.

"Vai a prepararti, e ricorda di essere gentile con Pepper e ringraziarla per averti portata"

"Sì mamma!"

Esclama Malya per poi scappare su per le scale. Bucky rimane a fissarmi, io faccio lo stesso, ma poi mi accorgo che fissa i lividi sul collo.

"Non.. rovinare nulla, stasera. Puoi farlo?"

"Fottiti"

"Sono seria!"

Esclamo mentre se ne va. Non capisco perché non riesce a superare ciò che ho fatto. Lei è qui, adesso. Dovrebbe essere meno arrabbiato. Non so nemmeno io quello che penso, è normale che sia così furioso, ma non aveva mai cercato di uccidermi.

"Dagli del tempo"

Mi consiglia Tony. Torno a sedermi e sospiro. Thor si siede accanto a me, finisce il mio panino con un paio di morsi. Per poi annuire, come se prestasse davvero attenzione.

"Ho fatto un passo avanti, gli ho chiesto scusa. Il massimo che può fare è odiarmi in silenzio, come fa Steve!"

"Io non ti odio in silenzio"

Si difende Steve. Ma so che in realtà è così, hanno parecchio rancore per me, è uno dei motivi per cui avrei voluto scappare via con Malya. In Italia, immersa nelle colline, oppure in un isola tropicale.

"Mi dispiace. Io non riesco ad affrontare i problemi. Ho paura e mi blocco. Penso che se farò qualcosa poi me ne pentirò, farò qualcosa di sbagliato, e ferirò le persone. È sempre stato così. L'ho fatto anche con te, anche se avevi cinque anni. Ti ho portato via senza pensare alle conseguenze. Perciò io aspetto, valuto e se si mette male scappo. E in questo momento sono a pochi passi da scappare"

Ammetto, per poi alzarmi e uscire in giardino. Mi sdraio al sole, riconoscendo il calore del sole che mi scalda.

"Ti aiuto io. Non c'è bisogno di scappare"

Steve si siede accanto a me. Sorrido continuando a tenere gli occhi chiusi. Prendo un respiro profondo del suo profumo e mi faccio spazio tra i ricordi, e le scappatelle per non farci scoprire ed il sorriso che aveva quando era con me.

"Dio... tu sei sempre così perfetto, Steve. Ecco perché mi sono innamorata di te. Per te non ero la sorellina viziata del signor Stark. Ero semplicemente Lyn. E adesso stai cercando di mettere tutto apposto, nonostante non me lo merito"

"Non è così, tutti meritano una seconda possibilità. Ho portato rancore per molto tempo. Ma ora basta, io non intendo più tenerti il muso"

Sorrido, ed anche se non lo posso vedere, immagino che anche lui sorride. Gli prendo una mano però, e la stringo.

"Lo apprezzo molto"

Steve leva subito la mano ed io apro gli occhi. Bucky si avvicina a noi velocemente. Si siede accanto a Steve, senza dire nulla.

"Ti serve qualcosa?"

Domando confusa. Bucky mi ignora, io mi metto seduta e poi mi alzo in piedi. Che intenzioni ha?

"Dobbiamo andare d'accordo, per nostra figlia"

Borbotta guardandosi la mano robotica. Annuisco senza dire nulla, Steve sembra felice, ma questa non è una pace.

"Questo implica che non puoi cercare di uccidermi"

"Non volevo ucciderti, ho perso il controllo"

"Ho visto come mi guardavi. Tu... volevi uccidermi, anzi no, il soldato d'inverno voleva portare a termine la sua missione"

Bucky non replica, il che significa che mi da ragione. Non voglio che Malya conosca questo suo lato.

"Malya non..."

"Malya è al sicuro. Credi che io possa farle del male? Non sono uno psicopatico, non sono il soldato d'inverno e non volevo ucciderti!"

Urla arrabbiato. Faccio un passo indietro quando si alza e mi viene incontro. Steve è veloce, si mette tra di noi.

"Dobbiamo andare d'accordo per lei. Solo per lei, perché di te non me ne frega nulla"

Mette in chiaro per poi andare via. Torno a sedermi al sole. Mi copro il viso appoggiando la fronte alle ginocchia, Steve mi tocca una spalla, e per la prima volta lo lascio fare. Lascio che mi massaggi la schiena e che mi dica che andrà meglio, anche se so che non andrà mai meglio.

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