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EVELYN

Senza Steve nei paraggi lo Shield è in difficoltà. Steve si occupava degli addestramenti e delle nuove reclute, e senza di lui dovranno trovare un sostituto. Io svolgo sempre lo stesso lavoro, addestro poppanti senza lamentarmi. Inizio sempre da capo ogni giorno. Ammetto che non mi piace questa vita, avere un lavoro fisso e tornare a casa dopo di esso. Tutti i giorni la stessa routine, non mi piace affatto. Non appena torno a casa mi infilo sotto la doccia, non ha importanza se l'acqua è bollente, e quasi mi brucia la pelle. Ne ho bisogno in questo momento. Sussulto quando la porta si apre, d'istinto mi corpo il seno e mi sposto in avanti con il busto, per coprire le mie zone private. Bucky si affaccia dalla porta ed incolla gli occhi ai miei.

"Ciao, ti ci vuole ancora tanto?"

"No"

"Bene. Vi porto fuori a cena"

Abbassa lo sguardo al mio corpo, poi mi fa un occhiolino ed esce dal bagno. Rimango per qualche minuto a fissare la porta, Bucky fa sul  serio, ci sta davvero provando. Pensavo che volesse avere un buon rapporto per Malya, ma invece Bucky vuole ricostruire quello che c'è stato. O almeno è quello che sembra. Finisco di farmi la doccia velocemente, dopodiché mi chiudo in camera per vestirmi. Indosso un paio di jeans a vita alta, un top a pois nero ed una blazer color caramello sopra di esso. Il tutto accompagnato con un paio di stivaletti di pelle. Lego i capelli in una coda e sono pronta ad uscire. Non perdo tempo a truccarmi o a mettermi dei gioielli, non mi è mai piaciuto troppo. Malya e Bucky sono già nell'atrio che mi aspettano. Bucky ha sempre lo stesso outfit da bad boy emo, con la giacca di pelle ed i jeans neri.

"Possiamo andare?"

Domanda Buck con un sorriso. Annuisco, seguita da Malya. Abbiamo parlato, ma è ancora un po' fredda con me. Non ha più l'atteggiamento dolce che aveva prima. Non mi viene a cercare quando torna da scuola, e non mi racconta la sua giornata, gliela chiedo io. Bucky dice di avere pazienza, eppure ogni volta mi si spezza il cuore. Non mi vuole più bene come me ne voleva prima, la fiducia che aveva in me si è sgretolata e si sente a disagio quando le sto intorno. Per tutto il tragitto sta in silenzio, mentre io e Bucky cerchiamo di intavolare una discussione. Bucky ci porta ad una steak house, che ha una vista meravigliosa sul East River.Malya rimane affascinata dalla terrazza, e ne approfitta per uscire.

"Quanto ti costa questo posto?"

Domando guardandomi attorno. Nel ristorante ci sono i lampadari eleganti, e le posate sono in argento. Bucky scrolla le spalle senza darmi una vera e propria risposta. Si gira a guardare Malya, che fa mille foto a ciò che le sta intorno.

"Voglio darle tutto quello che posso, abbiamo iniziato da schifo, ma adesso possiamo migliorare le cose"

Bucky mi prende per mano, mi guarda dritta negli occhi e sorride. Questo non è lui, non siamo noi.

"Hai chiamato Steve?"

"Cosa? Che c'entra adesso?"

"Sono solo preoccupata... è tutto solo"

Bucky toglie la mano dalla mia e sposta lo sguardo a nostra figlia che torna al tavolo.

"Papà questo ristorante è bellissimo"

Sorride la ragazzina. Io e Bucky la imitiamo, ha le guance tutte rosse così come il naso, a causa dell'aria fredda dell'autunno che ormai è arrivato. Un cameriere ci porta i menu, nei quali io e Bucky ci nascondiamo l'uno dall'altra

"Io vorrei la bistecca con le patatine fritte, e tanto ketchup"

Bucky ridacchia ed inizia una discussione con Malya a proposito dell'abuso di salse, e di andarci piano con i fritti. Come se ad una ragazzina di quindici anni freghi qualcosa del colesterolo.

"Già ma sei una donna di sessantatré anni, in un corpo di una quindicenne. Io ci andrei piano con i fritti"

"E io se fossi in te ci andrei piano con... ogni cosa, quanti anni hai? Centoventi?"

"Ah ah ah divertente!"

Il cameriere prende le nostre ordinazioni, mentre Bucky e Malya si prendono in giro sull'età. Il cameriere pensa che stiamo scherzando e quindi ride alle loro battute. In pochi minuti ci porta la nostra cena, che mangiamo con gusto.

"Perché non racconti alla mamma la tua giornata"

La sprona Bucky. Malya arrossisce, mantiene lo sguardo sul piatto mentre racconta dì quello che ha fatto e dei voti che ha preso, tutti sopra la D.

"Alla fine del mese ci sarà un ballo scolastico, per l'arrivo dell'autunno. Ho ricevuto un invito"

Io e Bucky puntiamo lo sguardo su di lei, che a sua volta alza lo sguardo dal piatto. Prima o poi sarebbe arrivato questo momento, ma sono comunque molto nervosa, spaventata. Ho paura che soffra per amore, o che qualcuno le spezzi il cuore. Sono terrorizzata.

"È... grandioso. Lui come si chiama?"

Bucky si incupisce, ho paura che ottenendo il nome di questo ragazzo possa andare a cercarlo, nei panni del Soldato d'inverno.

"Beh ecco... a proposito di questo, ehm.."

Malya si muove a disagio sulla sedia, si tocca i capelli e si aggiusta i vestiti. Io e Bucky ci scambiamo un occhiata al quanto confusa. Come madre penso subito al peggio, è un ragazzo più grande? È un delinquente? È quel ragazzino strano che gira sempre in casa, Peter, o come diavolo si chiama?

"Tesoro, qualsiasi cosa ci dirai noi non andremo fuori di testa. Te lo promettiamo, vero Buck"

Lui tentenna sulla risposta, io gli tiro una gomitata e solo a quel punto annuisce e tira fuori un sorriso.

"Sì, te lo promettiamo"

Lei annuisce, fa dei respiri profondi prima di dirci quello che ha in testa. È rosso come un pomodoro, ed è nervosa. Questo significa che tiene molto alla nostra opinione.

"Si chiama Alex, frequenta il quarto anno e... beh, è una ragazza"

Ci metto un attimo a collegare le informazioni, Bucky si gira a guardarmi avendo la stessa reazione. Poi sorride e si sporge verso di lei per baciarle la fronte.

"Quindi ti piacciono le ragazze?"

"Esattamente"

"Mi hai spaventato vecchietta, pensavo fossi innamorata di un ragazzino!"

Borbotta Bucky con un sorriso sul viso. Malya alza lo sguardo verso i miei occhi, ed aspetta un cenno da parte mia.

"Mamma?"

Sono terrorizzata forse anche di più, questo significa che dovrà lottare più duramente per essere rispettata, e per ottenere il suo posto nel mondo. Ma sono anche sollevata, perché non sarà un uomo a spezzarle il cuore.

"Sono felice che tu abbia deciso di dircelo. E puoi andare al ballo con Alex. Dobbiamo scegliere un vestito!"

Malya sorride, smette di essere rossa come un peperone e riprende a mangiare. Non so che cosa le passava per la testa, ma io la accetterò sempre. Non ha importanza se le piacciono le ragazze, o i ragazzi, o se non prova attrazione per nessuno. La cosa importante è che sia felice. Passiamo il resto della serata a parlare di Alex, e del ballo scolastico. E Malya ha una luce negli occhi che non vedevo da un po', e che mi è mancata da morire.

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