28

326 18 1
                                    


EVELYN

Sussulto quando qualcuno bussa alla porta, non aspetto visite, e non ne ricevo da quando sono qui. Cerco di fare più silenzio possibile mentre mi sposto in camera, il mucchio di armi è ancora per terra vicino all'armadio, prendo un pugnale e torno vicino alla porta.

"Sì?"

"Sono io, apri la porta"

Tiro un sospiro di sollievo quando sento la voce di Buck, ma non smetto di stare in allerta. Se è qui c'è un motivo. Sblocco la serratura ed apro la porta. Bucky mi guarda da capo a piedi, dopodiché mi supera con una spallata. Niente di buono.

"Perché sei qui?"

Richiudo la porta, ma senza girare la chiave, nel caso io debba darmela a gambe. Infilo il pugnale tra l'elastico dei pantaloni e la zona lombare, e lo copro con la maglietta. Bucky si guarda attorno, studia il mio appartamento buio ed un po' impolverato, dopodiché si siede sul divano a due posti. Tutto l'arredamento risale agli anni 50, non ho cambiato nulla da allora. È tutto vintage ed impolverato.

"Devi tornare a casa, Malya ha bisogno ancora di sua madre"

"Non mi vuole nemmeno parlare, è troppo arrabbiata"

Ho molta paura di perderla, ma ho anche molta paura di affrontarla e di peggiorare le cose. Devo lasciarla in pace finché non passa, ed a quel punto potrò chiederle scusa e farle capire quello che mi ha spinta ad andare via.

"Continuando così la perderai per sempre, parlale faccia a faccia e falle capire che tu le vuoi bene"

Bucky nota un peluche tra i cuscini del divano. Lo prendi tra le mani e lo guarda. È un coniglietto di pezza, con i bottoni al posto degli occhi e un papillon rosso. Era il preferito di Malya.

"Aspetta, ci sono altre cose sue"

Raggiungo la camera ed afferro la scatola dal fondo dell'armadio, dove ho messo tutte le sue cose. La porto a Bucky, il quale guarda gli oggetti attentamente. Prendo l'album delle foto e lo apro alle ultime pagine, dove ci sono le foto di Malya.

"Questi sono i primi capelli che le ho tagliato. Aveva due anni, e non stava ferma, così le ho fatto le punte tutte storte"

Sorrido accarezzando la ciocca incollata alla pagina. Bucky ci passa le dita, poi si concentra sul sacchettino che contiene i suoi denti da latte. Piccoli dentini bianchi e perfetti.

"Per quelli le regalavo dei confetti. Ad ogni dente che perdeva le lasciavo un confetto al cioccolato, lei era così felice"

Alzo lo sguardo verso di lui, che guarda me invece che l'album. Rimaniamo a fissarci per qualche istante, sposta lo sguardo dai miei occhi alle mie labbra, è indeciso se baciarmi oppure no, ma la voglia di baciarmi dev'essere più forte. Si avvicina velocemente, appoggia le labbra sulle mie, ma non si muove. Forse vuole avere una conferma, che gli do io. Appoggio una mano tra i suoi capelli e schiudo le labbra per far passare la lingua. Bucky all'inizio è rigido, ma poi si scioglie e prende il controllo della situazione. Mi fa sedere su di lui, mentre la sua lingua si muove con la mia. Appoggia le mani sui glutei, poi si alza e procede verso la camera a passo svelto. Mi ritrovo a gemere sulle sue labbra, ricordo quando Bucky mi cercava per primo. Di ritorno da una ricognizione veniva a cercarmi, anche solo per parlarmi o per baciarmi. Mi butta sul letto con la sua solita delicatezza, la sua mano robotica mi stringe il collo, ma senza farmi male. Con l'altra mano invece mi spoglia, è come se avesse un bisogno carnale di me. O forse come me sente l'astinenza del mio corpo. Armeggio con i suoi jeans cercando di sbottonarli, ma mi è al quanto difficile.

"Spogliami"

Ringhia contro le mie labbra. Così afferro i lembi della sua maglietta e la sfili dalla testa. Lo porti sotto di me, usando la distrazione come arma. Bucky rimane sorpreso del mio gesto, afferro i jeans ed i boxer e lo libero con una sola mossa. È perfetto come me lo ricordavo, ogni centimetro del suo copro è scolpito, e mi lascia senza fiato.

"Che cosa stai aspettando?"

Bucky mi fa tornare alla realtà, smetto di guardarlo con l'acquolina in bocca e mi concentro sul dargli piacere. Parto dal collo, che tempesto di baci umidi, e scendo verso il petto. Bucky però ha più fretta, niente amore dunque, solo sesso. Mi scacchia sotto il suo corpo con la pancia contro il materasso. Passa la mano robotica sulla mia pelle, il metallo freddo contro la pelle calda mi provoca dei brividi piacevoli. In un attimo è dentro di me, Bucky non pensa più, è completamente immerso nel suo bisogno di riavermi. Mi scopa furioso, come non è mai stato. Ad ogni spinta sento il piacere avvicinarsi sempre di più, finché non esplode lasciandoci senza fiato. Buck si butta accanto a me sul letto, l'unico rumore nella stanza è quello dei nostri respiri pesanti. Mi sento al quanto sopraffatta da tutte queste emozioni, così appoggio la testa sul petto di Bucky e mi lascio andare tra le braccia di Morfeo, cullata dal battito cardiaco del soldato. 

Spazio Autrice
Ancora una volta credevo di averlo pubblicato ed invece non è stato così. Chiedo venia 😳

Fight For Love Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora