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BUCKY

Evelyn è intrattabile da questa mattina, se ne sta in cortile ad aspettare Malya con gli occhi pieni di tristezza e paura. Vorrei poterla abbracciare, ma ce l'ha con me per essere stato cordiale con l'insegnante di letteratura. Sono preoccupato per Malya, ma allo stesso tempo penso che è giovane e stupida per certi versi. Vuole solo divertirsi, e saltare la scuola rientra in quelle cose che deve fare almeno una volta nella vita. La raggiungo sperando che non mi respinga ancora, mi siedo accanto a lei sulla panchina in ferro battuto, e le passo un braccio intorno ai fianchi per portarla accanto a me. Lei incredibilmente mi abbraccia, ed inizia a si singhiozzare per il nervoso.

"Io le ho dato due regole importanti, deve sempre dirmi dove va e deve stare alla larga dagli sconosciuti. Lo sa che io mi preoccupo, allora perché non mi chiama? Perché non torna casa!"

Si sposta dalle mie braccia, e si asciuga le lacrime con i polpastrelli delle dita.

"Sono le cinque, vedrai che tra poco tornerà a casa"

Sorride amaramente e scuote la testa. C'è qualcosa che vorrebbe dire, ma si limita a fissare il cancello della proprietà con preoccupazione. Evelyn ci andrà giù pesante con lei, ne sono sicuro. Litigheranno ma alla fine Malya capirà il suo errore e chiederà scusa a sua madre, ormai le conosco abbastanza bene. Cerco di pensare che sia in giro con qualcuno, piuttosto che pensare ad altro, perché in quel caso il Soldato d'inverno verrebbe fuori per una caccia all'uomo. Non me lo posso permettere, non ora che sto andando bene con la terapia e con la legge. Tony esce fuori dal compound con il cellulare in mano, ha delle novità, glielo leggo in faccia.

"L'ho trovata. È a Central Park"

Evelyn non lo lascia finire, si alza e si incammina verso la mia macchina. Non c'è bisogno di dire nulla, la seguo prontamente. Usciamo dalla proprietà ed in meno di venti minuti siamo a Central Park. Evelyn sembra seguire il suo odore come un cane da tartufo, ma segue solo la mappa che Tony le ha mandato. Smetto di guardarmi intorno e la seguo fede che ci porterà da nostra figlia.

EVELYN

Vedo la sua figura da metri di istanza, è seduta sul prato con un altra ragazza. Quest'ultima ha i capelli color miele legati in due trecce, è una ragazza carina tutto sommato, capisco perché Malya si sia innamorata di lei. Sembra la tipica ragazzina dolce, un po' nerd e generosa. Peccato che in questo momento io sia furiosa con entrambe. Alex mi nota per prima, si alza in piedi seguita da mia figlia, che riconosce di essere nei guai.

"Mamma..."

Le tiro una sberla ben piazzata, non era mia intenzione farlo, ma appena l'ho vista tutta l'adrenalina è esplosa. Lei si porta una mano sulla guancia colpita, mentre Bucky la spinge dietro di lui con fare protettivo.

"Datti una calmata!"

"Tu sei in una marea di guai!"

Esclamo verso Alex, che sgrana gli occhi e fa un passo indietro.

"Voglio che portiate il vostro culo in macchina!"

Bucky fa cenno a Malya di andare, ed Alex la segue. Rimaniamo noi due da soli, vorrei prendere anche lui a schiaffi, ma invece faccio respiri profondi.

"Hai esagerato, non stavano facendo nulla di male!"

"Tu non hai idea di come sia vivere la mia vita. In prigione mi stavano uccidendo perché mezzo universo mi odia!"

Urlo a pieni polmoni, per una volta Bucky non si limita ed anche lui mi urla in faccia n

"Oh davvero? Ti ricordi che in passato ero il Soldato d'inverno? Ho ucciso tuo fratello e sua moglie, ho ucciso una marea di persone innocenti perché Zola mi ha fuso il cervello!"

"Non è lo stesso, Buck. Tu non eri cosciente di quello che facevi, ma io sì. I mutanti mi odiano e sarebbero disposti a tutti per uccidere Malya e farmi soffrire"

Bucky vorrebbe consolarmi, lo vedo dai suoi occhi, ma invece mi punta un dito contro con rabbia.

"Non farlo mai più, non metterle le mani addosso un altra volta"

È una minaccia bella e buona ed io la accetto. Se ne va dandomi le spalle, non ha importanza se lo chiamo, perché lui non mi ascolta. Faccio un passo verso di lui, ma un boato squarcia il silenzio. Sento un forte dolore al petto che mi fa mancare il respiro, abbasso lo sguardo e vedo una macchina di sangue sotto la spalla, poco distante dal cuore, che si propaga velocemente. Bucky si gira a guardarmi, urla il mio nome mentre io cado a terra appesantita da una strana spossatezza.

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